Mio marito mi prende in giro con regolarità tutti gli anni. Io sono quella che boicotta i cenoni di Capodanno, odiando cordialmente la ricorrenza, che indietreggia come un mulo di fronte alle feste comandate, non sopporta di fare la grigliata a ferragosto e il pic nic a pasquetta, ma di fronte al Natale vado in visibilio.
Deve esserci l'albero e il presepe (quest'anno in libera uscita per preservarne l'integrità), le lucine no, perché nessuna norma di sicurezza è ancora riuscita a convincermi che non possano causare l'incendio della casa. Devono esserci i regali pensati con cura (impacchettati preferibilmente da altri perché io sono un disastro) e si devono incastrare le cene e gli eventi per riuscire a salutare tutti.
Devo ammettere che, essendo alla mia prima esperienza natalizia da mamma lavoratrice avevo sottovalutato quale buco nero di tempo tutto questo potesse diventare. Aggiungiamoci la neve e la temperatura in caduta libera, cosa che magari ti convince a non prendere la pupattola dopo il nido per condurla su strade trasformate in lastre di ghiaccio per fare gli ultimi acquisti, obbligandoti a rimediare nel fine settimana.
Il risultato è una corsa a ostacoli, una sorta di gioco dell'oca con degli obiettivi da raggiungere e una serie di inconvenienti da superare. Forse è perché è il primo anno, ma lo trovo comunque divertente. Nonostante la frenesia, gli impegni aggiuntivi magari non così sentiti e che portano a rinunciare a cose a cui terrei di più, queste giornate pre natalizie continuano a piacermi.
Si amplificano le contraddizioni.
– Marito, Amazon costringe i lavoratori a turni folli, boicottiamolo!
– Ma cara, consegnano i regali in due giorni e già impacchettati, cose che non troveremmo mai qui in zona.
– Ordina come se non ci fosse un domani!
– Marito, la pupattola deve mangiare sano, sempre!
– Ma cara, siamo alla festa del nido, è l'ora di cena, ci sono pandoro, panettone e biscotti. In alternativa sta già per addentare un compagnuccio.
– Che ceni a panettone!
È anche l'occasione per ritrovare persone che non riesco a frequentare come dovrei. Ci sono amicizie che non soffrono di queste lunghe pause. Sabato ho rivisto una delle mie più vecchie amiche, che non vedevo da questa primavera e dopo un poco eccoci lì a raccontarci di fatti delle elementari, di quando a sei anni era innamorato di lei il compagno tanto ricco da vivere in un castello con cuoco e maggiordomo a disposizione (quando le occasioni della vita capitano nel momento meno adatto, abbiamo commentato).
Quest'anno il giro è incompleto. Purtroppo ci sono persone che per vari motivi non riesco a raggiungere (mi pesa sopratutto mancare ai tradizionali auguri con gli amici di Ecomuseo). Parlando con i presenti e degli assenti mi ha colto più del solito un senso di malinconia. Un effetto da "elenco telefonico degli Accolli". Prendo l'espressione in prestito da Zerocalcare, indica il momento in cui si accorge di quanti dei suoi conoscenti si portino pesi assai maggiori dei suoi. Ci sono persone che non si riescono a raggiungere per via di serie malattie loro o dei loro cari più stretti, chi ha situazioni lavorative davvero precarie, chi non riesce a trovare una stabilità negli affetti. Si tratta di miei coetanei. Non dovrebbero essere questi gli "anni buoni", non spensierati come quelli della giovinezza, ma presi dalla gioia del vivere appieno la vita che ci si è scelti?
Eppure la nostra è una generazione per molti versi tradita, caricata da promesse non mantenute e quando a questo si aggiunge anche un destino avverso il peso da portare rischia di essere tanto.
Io mi stringo alla mia famiglia con un senso quasi di disagio di fronte alla fortuna dell'ultimo periodo.
Abbiamo anche già ricevuto il regalo più atteso: il nostro cognome ufficialmente attribuito alla pupattola. Certo, ci sono ancora delle strambe idiosincrasie burocratiche. Al momento nostra figlia è, appunto, nostra figlia, ma risiede altrove e solo dopo Natale potremo ricongiungerla, a livello di documenti, a noi. Insomma, non ha neppure un anno e mezzo e sulla carta già vive da sola!
In tutto questo devo guardare in faccia alla realtà: prima di Natale il tempo per il blog non c'è.
Ci rileggiamo più avanti, quindi, magari con il nuovo anno.
UN CARO AUGURIO DI BUON NATALE A TUTTI
Ti faccio gli auguri adesso allora ;-) Abbraccione!
RispondiEliminaAltrettanto a te!
EliminaUh, siamo già agli auguri? Il tempo scarseggia anche da me, ma credo che pubblicherò stasera qualcosa e non abbandonerò il blog per le festività.
RispondiEliminaIl vostro regalo più atteso mi sembra ancora più felice e fortunoso dopo la serata di sabato in cui ho appreso che una coppia di amici (che non vedo da un po' ma a loro volta lui è collega di un'amica presente alla cena) sono in ballo con adozione da giugno 2010! Giuro. Complimenti a loro per la perseveranza ma lei a gennaio compie 49 anni, lui ne hai un paio/3 meno sono cose da non poter sentire, ovviamente due bravissime persone, giuro.
Eh, insomma un po' di magone mi è venuto eh, poi ci si impegna a scacciarlo e a prendere il bello del periodo e essere grati per tutto ciò che comunque c'è ed è tantissimo.
Auguri auguri quindi a voi, ma spero che qualche volta passerai da me in questi giorni.
In realtà volevo fare qualche post in più, ma tra corso per il ruolo (ora sto aspettando che inizi), neve, gelo e ultimi giri natalizi non ho proprio il tempo materiale per stare al pc
EliminaPer quanto riguarda i tuoi amici... Acc... Sette anni sono uno sproposito. Sono sempre più convinta che in Lombardia qualcosa non funzioni. Qui il peggio che ho sentito è 5 anni (colleghi di mio marito), con un bel po' di sfortuna in mezzo (due paesi che hanno bloccato tutto da un giorno all'altro con conseguente necessità di ricominciare da capo con la documentazione) e spero che presto abbiano delle buone notizie.
EliminaGrazie! Sandra
EliminaBuon natale dal più grinch fra i grinch :-D
RispondiEliminaBuon Natale caro grinch
EliminaBello questo post, uno spaccato di vita quotidiana natalizia. Buon Natale a te e a tutta la tua bella famiglia.
RispondiEliminasinforosa
Un caro augurio anche a te!
EliminaE ha fatto effetto la tua visione del Natale e non solo. Bello! Mi hai emozionato e fatto riflettere. ��
RispondiEliminaBellissimo il "Che ceni a panettone!" :D
RispondiEliminaMangiarsi in compagnuccio sembrava peggio...
EliminaBè sì, è un po' piccola la figliola per vivere per conto suo... Tanti auguri, Antonella! :)
RispondiEliminaEh, i giovani d'oggi...
EliminaBuone feste a te e ai tuoi cari!
Il Natale è davvero una corsa a ostacoli, quest'anno per me più che mai, è bello mantenere l'entusiasmo comunque, il Natale con i bimbi diventa particolarmente speciale. Sinceri auguri Antonella.
RispondiEliminaTanti auguri anche a te!
EliminaTanti cari auguri, Antonella. Pensa, tua figlia, adesso, vede l’albero come un gigante verde. I miei figli lo vedevano così e ora mi dicono che abbiamo un albero di Natale nano. 🙂
RispondiEliminaUn abbraccio. 🤗
:)
EliminaUn abbraccione anche a te!
Arrivo in ritardo, ma voglio fare un carissimo augurio a te e alla famiglia, Antonella. Quest'anno la presenza della piccola lo renderà sicuramente speciale. Buon Natale e Buon 2018!
RispondiEliminaBuon 2018!
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