domenica 21 gennaio 2018

Di fumetti e di come raccontare la storia

La premessa a questo post è che partirò da due fumetti che ho terminato da poco per esprimere il mio disappunto al modo in cui si racconta oggi la storia nella narrazione, ma che non ce l'ho in modo particolare con queste due opere.
Anzi. Si tratta di fumetti encomiabili sopratutto da un punto di vista grafico per la cura con cui è stato ricostruito il periodo storico e i luoghi di cui parlano. Si tratta, insomma, di "ottimi prodotti" ma che sono in qualche modo esemplari di due modi oggi molto di moda di trattare la storia nella narrazione.

 I MEDICI – HISTORICA
Per chi non la conoscesse, Historica è una splendida collana di fumetti, per lo più francesi, a tema storico. Sono tutte opere curatissime e, per lo più, disegnate splendidamente. Insomma, un must per gli amanti della storia e del fumetto.
In questo volume vengono presentati tre grandi Medici: Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico e Giovanni de'Medici (papa Leone X).
I Medici in questo momento vanno di gran moda. Negli ultimi tempi mi sono capitate tre opere indipendenti tra le mani: la serie tv, un romanzo e questo fumetto. Quest'ultimo è di gran lunga l'opera qualitativamente migliore, ma tutte e tre le opere ripetevano lo stesso concetto: i medici come una grande famiglia mafiosa, il rinascimento come una "Gomorra" più raffinata, Cosimo il Vecchio, il grande protagonista di tutte queste tre opere a scapito del più famoso nipote Lorenzo, come un "Capo dei capi" anti litteram.
Ora, lungi da me dire che non ci sia nulla di vero in questo modo di raccontare la storia e, tuttavia, portato all'eccesso, risulta una terribile mistificazione.
Oggi vanno di moda le storie di mafia con protagonisti spietati e assetati di potere? Ebbene, raccontiamo così anche il rinascimento, raccontiamo così i Medici!
Sicuramente i Medici, Cosimo, Lorenzo e Giovanni in particolare sono stati dei capifamiglia in un sistema di potere che ricorda quello delle cosche.
Sicuramente sono stati disposti a tutti pur di conquistare e mantenere il potere.
Sicuramente non avevano problemi etici a sporcarsi le mani o a ordinare un omicidio.
Sicuramente.
Però...
Innanzi tutti, stando a questo fumetto, non c'è omicidio o morte sospetta del periodo che non avesse dietro i Medici. Dal capo di una famiglia avversaria al papa Borgia, li hanno uccisi tutti loro, persino se sono morti in battaglia. Va bene mostrarli crudeli e inclini a sporcarsi le mani, ma, insomma, non erano certo leoni in un mondo di pecore.
Quello però che mi irrita profondamente di questa narrazione storica tanto di moda è il trascurare completamente l'aspetto filosofico/intellettuale.
Non si può liquidare Cosimo il Vecchio con "da giovane era affascinato dall'arte e poi l'ha usata come strumento di potere".
La cosa più affascinante dei Medici e di questi tre Medici in particolare è il loro rapporto con il mondo intellettuale e artistico, che non è stato di puro utilitarismo. Questi tre medici si sono nutriti della filosofia dei loro filosofi, al punto di sfidare il senso comune e la chiesa. Si sono portati in casa intellettuali in odore di eresia e li hanno difesi quando si sono cacciati nei guai.
Questi tre Medici hanno sicuramente usato l'arte come strumento di potere, ma la consideravano qualcosa di indispensabile alla loro vita, a cui erano intimamente legati. 
Ecco, raccontare i Medici senza neanche nominare molti dei più grandi artisti a cui si sono legati (raccontare Giovanni de' Medici senza mai far apparire in scena Raffaello), senza neanche mai nominare la parola "neoplatonismo" mi sembra un semplificare la storia per seguire la moda.
Oggi vanno di moda le storie di mafia, quindi raccontiamo solo quello del rinascimento, dimenticandoci ciò che ha fatto di questo momento storico e di questi personaggi in particolare qualcosa di unico nella storia mondiale...

Ah, come premesso, questo è un bel fumetto, ben fatto e piacevole. Forse è per questo che ciò che manca mi rattrista di più.

IO SONO CATARO
Secondo fumetto, sempre da un'edizione francese.
Chi mi segue da molto magari ricorderà che per i Catari ho un'antica fascinazione. Sono rimasta stregata da una vacanza nelle terre catare, tra Francia e Spagna, dove sono andata in cerca di castelli in cui gli ultimi Catari hanno cercato di resistere alle truppe cristiane.
Per chi non lo ricordasse i Catari erano una corrente religiosa che, dichiarata eretica, fu completamente sterminata nel corso di una vera e propria crociata.
Di loro si sa oggettivamente poco. Di loro resta il ricordo in una regione che da quei fatti sanguinosi non si è più ripresa e rimane tutt'oggi tra le meno popolate d'Europa, costellata di ruderi che nessuno più a ricostruito.
Questo fumetto è il primo volume di una serie e ha un impianto interessante, quasi da giallo. Un uomo ha perso la memoria e quindi gli vengono presentate nel corso della storia tre versioni di uno stesso fatto cruciale. Il tutto mentre i bravi cristiani cercano gli ultimi catari da sterminare e questi ultimi tentano una strenua resistenza in stile Robin Hood.
Ora la cosa che non mi è piaciuta è che è tutto storicamente attendibile, meno i Catari, a cui vengono attribuiti poteri magici.
Questa è un'altra moda che poco amo nella narrazione della storia: un nome esotico e un po' di esoterismo e la pillola va giù.
Ecco, anche no, almeno per quel che mi riguarda. O, almeno, non se vogliamo raccontare uno sterminio realmente accaduto.
I Catari sono stati una setta misteriosa e interessante e sono stati sterminati. È un fatto poco noto e che val la pena di raccontare, io credo, anche senza ammantarlo di un esoterismo che temo proprio non abbia avuto.

Anche qui, fumetto ben fatto, intrigante e ben disegnato, da cui avrei voluto di più.

8 commenti:

  1. Sono d'accordo, capisco il tentativo di rendere il fumetto più intrigante, però non si può eccedere con certi abbinamenti. Non riesco a immaginare un boss camorrista che compone "Chi vuol esser lieto sia" o Lorenzo De Medici che sfugge alla congiura dei Pazzi come se fosse una scena di un film di Brian D Palma...

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    1. La congiura dei Pazzi diretta da De Palma ci può anche stare, temo mi piacerebbe, è Lorenzo in versione "Il padrino"

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  2. Hai fatto una bellissima analisi, apprezzo il tentativo dei fumetti di raccontare la storia consentendo un approccio più semplice, ma concordo con te sul fatto che occorre meno spettacolarizzazione sulla scia delle mode e più aderenza storica.

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    1. La spettacolarizzazione ci sta, il seguire le mode secondo me meno, ma ammetto che un po' sia il mio personale gusto

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  3. Solitamente non amo questo genere di opere, perché sono spesso troppo accademiche. Cesare, ad esempio -manga di Huyumi Souryo- l'ho lasciato dopo due volumi.
    I Catari piacciono anche a me, ma perché trasformarlo in un fantasy? Bah.

    Moz-

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    1. Cesare è un caso unico. Anch'io a tratti lo trovo noiosetto, ma quello è proprio un'esperimento, rigore storico portato allo stremo e tentativo di riabilitare (e non come opera di intrattenimento, l'opera ha velleità accademiche) un personaggio quasi da tutti dipinto come un mostro. Continuo a leggerlo, ma appunto, come un saggio, non si può dire che mi stia appassionando nel senso che di solito si da al termine.

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  4. Ovviamente non potevo esimermi dal commentare questo post! :) Davvero un peccato che all'eccellenza e all'accuratezza delle tavole non si accompagni un'ottica storica altrettanto accurata. Ho visto la serie tv sui Medici e l'ho trovata insulsa a partire dalla recitazione. Lui, il Cosimo mai-na-gioia, aveva sempre la stessa espressione in qualsiasi età della vita. C'erano errori marchiani, del tipo ho individuato degli affreschi barocchi. :-0 Al di là di quello, tutta la vicenda si basa su un falso storico, cioè che il capostipite fosse stato avvelenato mentre era morto tranquillamente nel suo letto.
    Come dici, quando leggiamo di queste famiglie medievali o rinascimentali, l'impressione che ne ricaviamo è che la mentalità e i metodi fossero quelli dei mafiosi. Io ho ricavato la stessa impressione occupandomi dei Visconti. Ma, appunto, c'era qualcosa in più, come l'amore per l'arte e le splendide certose e architetture che nemmeno ai Visconti faceva difetto. Regina della Scala, la moglie di Bernabò, aveva fatto costruire la chiesa dedicata alla Madonna della Scala, soppiantata poi dal teatro. E poi il fatto di accogliere artisti, pensatori e intellettuali dell'epoca, una corte dove abbondavano le intelligenze.

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    1. Gli affreschi barocchi! Mio marito ha detto che se non smettevo di lamentarmene spegneva la tv!
      Questo fumetto è infinitamente meglio della serie tv (ci vuole poco), ma la direzione è un po' quella: i medici come una famiglia mafiosa e l'arte al massimo come mezzo per controllare Firenze. Si racconta Lorenzo senza mai far apparire Pico della Mirandola o Poliziano, relegando Botticelli e Michelangelo a due comparsate. Le tavole però sono meravigliose e anche solo per loro vale l'acquisto.
      PS: dovresti provare invece Cesare, dedicato a Cesare Borgia, di cui parlava Moz. Lì lo storico ha pane per i suoi denti, anche se ci sono dei limiti piuttosto oggettivi di ritmo.

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