domenica 18 ottobre 2020

Signorina Else – Piovono Libri


 Una delle cose che la pandemia ha ridimensionato è stata la frequenza degli incontri con il gruppo di lettura. Adesso, però, ci siamo organizzati. Non ci spaventano i classici della letteratura mondiale, non possono certo spaventarci le videoconferenze!
La scelta per questa ripartenza letteraria è caduta sul romanzo Signorina Else di Schnitzler, primo esempio di flusso di coscienza in lingua tedesca.

La vicenda ci porta (abbastanza inaspettatamente, per me), in Italia, in un hotel montano, dove si intrattiene la gioventù dorata dell'epoca. Else è una diciannovenne in vacanza con la zia, giovane, bella e parecchio vanesia. La raggiunge lì un telegramma da casa che di colpo sgretola l'apparente perfezione della sua esistenza. Il padre è nei guai finanziari, occorre racimolare del denaro con ogni mezzo. E il mezzo sarebbe lei, Else. La ragazza dovrebbe infatti offrirsi a un ricco ospite dell'albergo, farsi vedere nuda, forse di più. 
Da quel momento la situazione nella mente di Else precipita. Negare la richiesta significherebbe vedere il padre arrestato per bancarotta. Sarebbe la fine della famiglia e della propria rispettabilità sociale. Ma anche accettare potrebbe portare a un analogo risultato se la cosa trapelasse. Incapace di elaborare un piano alternativo che non sia mera favola, la ragazza finisce per scegliere la via di fuga definitiva, assumendo una dose letale di Veronal, un barbiturico.

Tutta la vicenda è narrata dallo sguardo, sempre più sperso e allucinato di Else, una ragazza plasmata dalla propria società, che la immagina solo come moglie rispettabile. Per quanto Else immagini futuri differenti, fantastichi fughe e amori, non è un grado di assumere alcun altro ruolo al posto di quello per cui è stata preparata. Non sa giocare alla donna fatale se non nella propria fantasia, sa di non potersi mantenere da sola. Le sue opportunità si esauriscono insieme alla sua lucidità, in una narrazione che si fa sempre più veloce e sincopata.

Di questa ragazza a me è rimasta impressa la solitudine. È in Italia praticamente per carità di una vecchia zia. Ha alle spalle una famiglia con un padre sempre sull'orlo della bancarotta e una madre che non esita a venderla in caso di emergenza, non proprio un esempio di equilibrio, ecco. Non ha una vera amica, una sorella su cui contare, non ha uno spasimante che tenga a lei. A diciannove anni è già quasi una zitella, una ragazza le cui opportunità stanno andando esaurendosi. Di suo, Else non brilla per particolari capacità o simpatia. È una ragazza i cui pensieri continuano a correre da una frivolezza all'altra, priva di un vero sogno o di una passione. Fa tristezza l'impressione che forse nessuno la piangerà davvero, per il semplice fatto che nessuno l'ha davvero conosciuta o amata. Else è anonima, consapevole di esserlo, troppo fragile per quello che le accade. E questo fa una tristezza infinita.

Abbiamo molto discusso, nella riunione virtuale, sul suicidio di Else. Se sia del tutto voluto o almeno in parte accidentale. Se vi fosse già una latente depressione o la sua personalità venga spezzata all'improvviso. Personalmente ho visto una ragazza sola e già depressa, ma senza una concreta volontà di morte. Vuole stordirsi per non pensare a quello che sta per fare. Immagina di uccidersi, come immagina molte altre cose che non ha davvero il coraggio di fare. Sbaglia le dosi e quando perde definitivamente conoscenza vuole disperatamente vivere. Secondo altri invece il suo è un suicidio consapevole, dal momento che il suo posto nel mondo era già inevitabilmente compromesso.
A volte ho l'impressione, con il gruppo di lettura, che le discussioni siano più profonde del libro stesso. Signorina Else non è un romanzo epocale. È un esperimento di flusso di coscienza. Scorrevole, di agile lettura, ma riuscito a tratti. Else, povera cara, è memorabile solo per la sua fine, per tutto ciò che non è. 
Questo è un libro, per quel che mi riguarda, da lasciare sulla torre, anche se forse non lo spolvererò molto.

Infine un commento più leggero. Questa lettura mi ha confermato, se mai ne avessi avuto bisogno, che l'epoca in cui più giravano le droghe erano i primi anni del '900. Altro che anni '70! Laudano, soluzioni al 7%, barbiturici si acquistavano con facilità e il loro uso era diffuso in modo capillare tra le classi agiate. Else mi è sembrata poco lucida fin dalle primissime pagine, ma c'è da dire che prendeva d'abitudine barbiturici, come pare facessero tutti...

Per chi invece volesse leggere qualcosa di mio, qui trovate il Terzo capitolo di Racconto di Fiorile

Mentre scrivo, il premier Conte parla in diretta delle nuove norme, mentre i contagi continuano a crescere e ogni giorno si va a scuola con la sensazione che potrebbe essere l'ultimo almeno per un po'. Vivo la surreale situazione di abitare classi di ragazzini terrorizzati dalla prospettiva della scuola chiusa. I libri come sempre ci salvano, ci portano in altri luoghi, in altri dolori. Mi fanno sentire un po' meglio anche solo per il fatto di non essere Else.
Fuori di qui, però, l'autunno è splendido e volevo lasciarvi, per questa settimana che si presenta difficile, alcuni scatti dei colori dei miei laghi.







8 commenti:

  1. Molto belle le foto dei tuoi laghi!
    Sembra di vivere in una situazione surreale, dei ragazzini che temono di non poter andare a scuola, come cambiano certe propspettive...
    Molto triste la vicenda raccontata nel libro La signorina Else, credo che una ragazza vissuta con genitori così sia per forza depressa, ma anche il mondo intorno non sembra aiutarla in alcun modo, insomma non c'è salvezza.

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    1. NO, non c'è salvezza per Else e questo è davvero triste

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  2. Bellissime foto!
    Il libro non lo leggerò perché mi sembra mooolto triste e adesso ho bisogno di un po' di allegria :D

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    1. Non è esattamente il libro più adatto a questo periodo, ma è molto breve e molto scorrevole, si legge in poche ore.

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  3. Bello il tuo autunno!
    Ed è proprio vero, si va a scuola con l'impressione che ogni giorno sia l'ultimo 😱

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  4. Lessi questo libro molti anni fa, e ricordo che era il periodo dedicato a Schnitzler, nel senso che era il periodo monoautoriale. :) Pensa che vidi anche un adattamento teatrale molto efficace con tre attrici che interpretavano, a turno, la protagonista. In generale ho la tua stessa opinione, la storia lascia un senso di tristezza a partire da Else.
    Le foto sono bellissime! :)

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    1. L'idea di avere più attrici che interpretano Else è geniale!

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