lunedì 17 gennaio 2022

A volte ritornano – Un altro giro di DAD


 

La fine delle vacanze di Natale ha riacceso i riflettori sulle scuole.

Il primo effetto è che tutti si sono sentiti in dovere di dire la loro, sopratutto quelli che a scuola non ci vanno da ere geologiche. Così si è sentito tutto un valzer di ipotesi. Centri commerciali aperti per saldi, ma scuole chiuse. DAD per tutti, che fa bene. DAD per nessuno perché fa danni. Niente DAD, recupero a giugno, magari anche a luglio o ad agosto, quando ci si rende conto che quasi tutti i docenti a giugno fanno esami. E comunque i prof sono quasi tutti attaccati al loro stipendio (come ha risposto un docente, il nostro però è un amore platonico, vista l'entità dello stesso), non hanno voglia di lavorare, se la DAD non funziona è perché non si sono aggiornati e via così.

Premesso che ciò che penso della DAD in qualsiasi sua forma, alternata, integrata, carpiata e (sempre) arrangiata, è riassumibile in "tutto il male possibile" alla fine ciò che è stato partorito un regolamento di rara complicazione. Sei contatto? Sì, ma quanto sei contatto? Sei vaccinato? Sì, ma quanto sei vaccinato? Sei bambino? Sì, ma quanto sei bambino? Sei positivo? Sì, ma in quanti siete positivi in classe? Il tutto va frullato in arcani calcoli, invocazioni a divinità del grande oltre e il risultato è il destino della classe e quello del singolo, dato che le quarantene sono diventate di una durata assai variabile. Questo è in teoria.

La pratica?

Ogni mattino arriva, in un'orario variabile da mentre stai andando a scuola a dopo due ore che sei in classe, l'aggiornamento ufficiale. Pallino, Caio e Sempronia seguono da casa, Pallino ha il papà positivo, Caio il compagno di calcio, Sempronia non si sa. Ma a questo punto il tam tam mi ha già detto che Sempronia ha fatto un rapido casalingo che è risultato positivo e attende quello ufficiale. Ovviamente privacy alla mano nessuno dovrebbe sapere niente, ma Sempronia a scritto a Tizia, che lo ha detto a Cosina, che l'ha rivelato al compagno che a questo punto lo sa tutta la scuola. La privacy è la prima vittima di Omicron.

A questo punto iniziamo a preparare il collegamento per Pallino, Caio e Sempronia con annessa invocazione al Grande Oltre perché tutto funzioni. Intanto il gruppo a scuola... Non ho idea di cosa faccia il gruppo a scuola perché io sto invocando potenze infere per far apparire i tre Distanziati sulla Lim della classe. Il Fato mi ha dotato di ragazzi giudiziosi e comunque non ho alternative.

Il collegamento si attiva. Inizia l'abituale seduta spiritica. Pallino mi senti? Bzzz... Bzz... Caio mi vedi? Sempronia... Qui arriva la parte più surreale. Quella in cui almeno uno dei Distanziati del giorno non sta bene ma "mi connetto lo stesso, prof, che almeno è compagnia". Questo dà un senso a tutto. Cerchiamo di essere per i Distanziati una tacca più interessanti del soffitto della stanza in cui sono in isolamento. Sento che è una lotta dura. C'è sicuramente una crepa sul quel soffitto che a tratti è più interessante della mia voce, ma mi impegno per sconfiggerla. 

Inizia quindi la lezione mista. Quella in cui devi passare tra i banchi a controllare i presenti e in contemporanea scrivere ai Distanziati e in contemporanea controllare il volume perché tutti sentano tutti. Ah, il volume. Ovviamente indosso la mascherina FFP2 carpiata e rinforzata che non lascia passare niente, sopratutto la voce. Quindi sono microfono munita. Quel tipo di microfoni che a me fanno molto "Non è la RAI" dei tempi d'oro. Che però fa interferenza con il microfono del computer collegato alla LIM. Quindi c'è un punto preciso in cui tutti sentono. Appena più lontano dal computer e i Distanziati sono persi. Appena più vicini e partono dei fischi inenarrabili che potrebbero in effetti essere le lamentele degli antichi del Grande Oltre, giustamente disturbati da tutte le mie irripetibili imprecazioni.

E poi, quando la lezione è in qualche modo partita, arriva il momento più temuto. Oltre a Pallino, Caio e Sempronia ci sono altri 2/3 assenti di cui ci sono notizie vaghe e non verificabili. Ciccio si è fatto male. Tizia mi ha detto, ma non mi ricordo se faceva il vaccino o il tampone, una cosa così. Una cosa così. Peccato che entri la segretaria ad avvisare che un membro della classe è risultato positivo. La privacy è già morta, tanto è evidente che Tizia ha fatto il tampone e non il vaccino, visto che Ciccio nel frattempo ha scritto sulla piattaforma il perché e il percome della sua assenza e lo stato di salute della sua famiglia fino al cugino di quinto grado.

Però Tizia è positiva ed è stata in classe nelle 48 ore precedenti. Il ripetente, l'unico di tutta la classe che non è sempre stato più che ligio sull'uso della mascherina sbianca. "Secondo lei qualcuno morirà?". Acc... Cerco le parole per rassicurarlo. Non faccio a tempo a chiedermi se ho raggiunto lo scopo, che ha un'altra domanda. "Ma per la merenda che facciamo?". Forse temeva la morte per inedia. In effetti è una bella domanda. Mandiamo la segretari a chiedere, perché l'unica certezza è che ora tutta la classe deve indossare la FFP2. Chi non l'ha con sé chiede se deve andare a casa. Il fatto che più tardi ci sia verifica è solo una curiosa coincidenza. Qualcun altro mi chiede se i genitori hanno fatto bene a non vaccinarlo. 

A questo punto l'ora sta per finire e un'anima bella mi domanda se c'è una proroga alla scadenza al lavoro di gruppo che nel mentre avrebbero dovuto svolgere. Quindi, mentre le fanciulle si lamentano della minore bellezza delle loro FFP2 rispetto alle chirurgiche arcobaleno che sfoggiavano prima, inizio a ricapitolare. Il gruppo uno è tutto presente. Il gruppo due condivide con Pallino e Caio, che tanto sono autonomi nel lavorare da casa su file condiviso. Sempronia e Ciccio sarebbero autonomi, ma una ha la febbre, l'altro è infortunato. Tizia sappiamo che è positiva, ma non abbiamo idea di come stia. "Prof, ma questo non può essere l'ultimo voto del quadrimestre". No, non può essere, è evidente. "Brzz... Brzz... Ma mica interrg..Zggart...ftang...". No, è evidente, se no evochiamo il grande Chtulu. Scappo prima di rivelare l'unica soluzione possibile: farsi bastare i voti già presenti con un arrotondamento a favore di studente. E comunque ho la mascherina sempre indosso da 5 ore, ho sete, fame ed è decisamente il momento di andare a fare un tampone.

In tutta onestà, dopo questa bella giornatina ritengo che fosse meglio la DAD per tutti? No. Comunque no. Perché almeno c'è la speranza del ritorno in classe, perché ormai ho perso il conto degli alunni con problemi ansiosi. Perché è assurdo che i centri commerciali siano aperti per i saldi e che le scuole siano chiuse. Perché il confronto diretto, la condivisione delle paure, la richiesta estemporanea di informazioni e rassicurazioni sono molto più facili in presenza e valgono più delle nozioni. Però è pur vero che ho classi di una correttezza esemplare, ancora poche assenze tra i colleghi e quindi non mi sento di dire che la mia posizione sia l'unica giusta.

E poi magari domani riesco davvero ad evocare un Grande Antico.

PS:per quanto tutto ciò nella sua globalità sia reale, ogni riferimento a persone precise è fittizio.

PPS: se qualcuno vuole una storia altrettanto fantasy, ma diversa, c'è il nuovo capitolo de L'assedio degli angeli


12 commenti:

  1. In questo delirio, la classe di mia nipote 3 media dopo Natale è ripartita tutta in Dad dai tanti casi, mi ha molto intenerito il racconto di una maestra elementare che conosco: alunni in Dad e altri in presenza, quelli collegati da casa che mostravano i peluche agli altri..m

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    1. I peluche, gli animali domestici... Ho fatto DaD a cani, gatti, canarini e persino alle quaglie... La mancanza di intimità domestica in alcuni casi fa simpatia, in altri ti fa ammettere che non hai una stanza per te, condividi un angolo del monolocale o della cascina con gli altri membri della famiglia e quella scuola che dovrebbe aiutare ad abbattere le diversità in realtà le mette in mostra.

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  2. Si legge come fosse un racconto, di quelli belli: pause giuste, dialoghi brillanti, protagonista forte & coraggiosa ma presa da ansie umane... peccato che rientri più nella sezione "Cronache di vita vissuta" che nel ramo "Distopie".
    E sì, anch'io sono d'accordo che comunque sia meglio così che la DaD.
    Comunque grazie, è stato un conforto leggerlo prendendo il caffè prima di prepararsi.

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    1. Speriamo di resistere con la nostra salute mentale intatta (o almeno solo parzialmente compromessa)...

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  3. Io penso ai poveri bambini/ragazzi che devono subire questo caos in un periodo della loro vita che non tornerà mai più e quindi nemmeno la gioia e la spensieratezza della scuola primaria e media :(

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    1. Chi è in terza media adesso non ha fatto neppure un anno del suo percorso in questa scuola "normale" le regole sono continuamente cambiate e tutto ciò per cui la scuola media di solito è ricordata (la gita di più giorni, i tornei sportivi, le uscite a teatro...) annullato.

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  4. Il mio nipotino di 6 anni, prima elementare è in DAD da una settimana, mia nipote (sua madre) ha dovuto organizzarsi da un giorno all’altro facendosi prestare un tablet perché il computer (piuttosto vecchio) non andava bene, mia nipote non lavora (e per fortuna), perché un bambino così piccolo deve essere seguito per forza...
    Credo che la DAD sia un vero delirio in generale anche per i ragazzi più grandi, gli insegnanti poi fanno una fatica sovrumana, quindi hai tutta la mia solidarietà e comprensione, resisti!

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    1. Mia figlia inizia la prima elementare l'anno prossimo e la DaD è un incubo in cui spero davvero di non incappare, come si fa a imparare a leggere e a scrivere da remoto?

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  5. Io incrocio le dita e lo dico sussurrando, ma al momento mi trovo nella situazione di tre alunni in una e tre alunni nell'altra classe con dad per isolamento preventivo. Riesco a gestire collegandomi abbastanza agilmente, i ragazzi si fanno trovare coi compiti che riusciamo a correggere agevolmente. L'orario è ridotto ma stiamo riuscendo a non far loro mollare la presa sulla didattica in generale. Domani sarà la Giornata della Memoria e spero di gestire le attività altrettanto accettabilmente. Sperem.

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    1. Ecco, sprem. Da me la situazione sembra in miglioramento, anche un papà che si era aggravato sta meglio. E c'è chi parla ancora di "banale influenza"

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  6. Da una parte mi sono divertita tantissimo a leggere il tuo post, dall'altra ho pensato a tutte le difficoltà nel gestire una situazione così intricata e surreale.
    Ho un nipotino che ha fatto mezza prima elementare a casa, in piena pandemia, e poi la seconda elementare quasi tutta in DaD tra mille difficoltà. Un incubo.

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    1. Ecco, io spero e prego che mia figlia, che a settembre sarà in prima, viva le elementari in modo diverso, perché con la DaD sfido chiunque a imparare i fondamentali. Un abbraccio a distanza al nipotino (e a tutta la sua famiglia).

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