sabato 29 gennaio 2022

Facciamolo strano (in narrativa)


 
Ci sono libri che si leggono per la trama appassionate e libri che si leggono per la costruzione ingegnosa, per non dire eccentrica.

Per questo post cercherò di fare un po' mente locale per raccontarvi dei libri dall'architettura narrativa più strana in cui mi sia imbattuta ultimamente.
Attenzione, escludo a prescindere i grandi classici della sperimentazione di inizio novecento e in generale tutto ciò che si può già trovare comodo comodo in un manuale di letteratura.
E sopratutto voglio pormi una domanda: fino a che punto è lecito sperimentare, o, meglio, fino a che punto la stranezza dell'architettura narrativa è effettivamente funzionale allo scopo che l'autore si prefigge?
Pronti? Via!

S. LA NAVE DI TESEO - J.J. Abrams, Doug Dorst

Difficile presentarlo se non come un libro-game per adulti. C'è un romanzo con un mistero e le note a margine di chi lo sta leggendo, più tutta una serie di allegati che aiutano a risolvere gli enigmi. L'oggetto in sé è meraviglioso e dà lustro a qualsiasi libreria.
Funziona?
Non lo so. Nel senso che io ho avuto proprio problemi tecnici. Alcune scritte sono minuscole, sono storte e il libri e gli allegati sono scomodi da maneggiare. La trama è talmente frammentata (ogni colore è una linea temporale, oltre a quella del romanzo "originale") che non mi catturato al punto da giustificare la fatica che richiedeva. Ho finito per disinnamorarmene e metterlo in libreria "dove sta tanto bene".

LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE - Stuard Turton

Anche questo romanzo ricorda la struttura del libro-game. C'è un tizio che rimane imprigionato in un "altrove" che ha la forma di una magione nobiliare inglese particolarmente triste. Sa che alla sera Evelyn Hardcastle sarà uccisa e lui deve scoprire chi è il colpevole. La giornata si ripete sempre uguale, è lui a cambiare, trovandosi ogni giorno in un corpo differente. Del suo passato non ricorda nulla, ma se troverà l'assassino uscirà dal loop e forse troverà se stesso, ma ha solo sette "vite" per riuscirci.
Una cartina permette al lettore di provare ad risolvere l'enigma prima (o al posto) del malcapitato protagonista.
Funziona?
A me ha divertito molto, nonostante una spiegazione finale sui creatori del loop temporale non troppo fantasiosa. L'ho trovato molto ludico, al punto che ne ho preso spunto per creare un'avventura interattiva per role-game (anche se ho scelto una giornata decisamente più solare da ripetere in loop). 
Siamo nell'ambito dell'intrattenimento puro, non c'è alcuna riflessione, neppure oziosa. Però mi ha intrattenuto con successo.

ANIMA - Wajdi Moyawad

Ho acquistato questo romanzo molto intrigata dalle premesse. Un giallo il cui punto di vista sia interamente affidato ad animali che osservano quanto accade agli esseri umani.
Funziona?
Per me è un secco no.
Non funziona perché gli animali non pensano da animali, non offrono un punto di vista non umano. L'impressione che mi ha dato è quella di un cineasta alle prime armi che voglia darsi un lustro e che quindi piazzi la telecamera in angolazioni improbabili, alcune riuscite, altre meno, ma tutte strane. Al di là dell'allungare moltissimo il brodo (si sa, i serpenti, i ragni, i coyote etc tendono ad allontanarsi all'arrivo degli esseri umani e quindi seguire i personaggi umani con la telecamera piazzata su di loro non è il massimo) non c'è valore aggiunto. È una storia di uomini, che uccidono per motivazioni umane. Questa idea degli animali è darsi un tocco di stranezza un lustro di filosofia a buon mercato. Oltre tutto l'espediente non è usato come meriterebbe. Un serpente striscia per la scena di un crimine? Il capitolo è pieno di termini tecnici forensi che ovviamente il serpente conosce e sopratutto il suo percepire il mondo è umano. Un serpente sente le temperature, le vibrazioni nel terreno, che meraviglioso virtuosismo narrativo potrebbe uscire con il serpente come punto di vista. Invece no, deve solo portarsi dietro la telecamera. Per me questo è un no senza appello, anche al di là del mio gusto. Un libro troppo pretenzioso per quello che realmente offre.

ACQUADOLCE - Akwaeke Emezi

Ada è una giovane nigeriana che ben presto si trova a vivere all'estero. Dentro di lei, però, abitano degli spiriti. O forse Ada ha problemi psichiatrici e una personalità scissa. Di certo sono questi spiriti/personalità a raccontare la storia che si dipana tra Africa e USA.
Funziona?
Decisamente sì.
Ok, forse per me, lettrice europea limitata l'impressione è stata che ci fosse troppa carne al fuoco. La storia di un giovane studentessa nigeriana negli USA da sola, con tutti i problemi di identità e integrazione l'avrei trovata interessante di per sé, senza gli spiriti. Ma d'altro canto io sono appassionata di antropologia culturale e tutto l'aspetto più spirituale mi interessava molto. Quindi mi sono trovata a voler approfondire entrambe le anime del romanzo, o forse a considerarle separatamente, quando invece avrei dovuto godermi l'insieme. Insomma non mi ha soddisfatto al 101%, ma è davvero un gran romanzo e l'io narrativo affidato agli spiriti che (forse) infestano la protagonista è ciò che lo fa funzionare.

HYPERION e LA CADUTA DI HYPERION - Dan Simmons
Cosa succede se si prende la struttura medioevale de I racconti di Canterbury, la si mescola con la vita e le poesie del poeta Keats e si frulla tutto con la fantascienza, le Intelligenze Artificiali e si condisce con una spruzzata di navi volanti? Si ottengono i romanzi Hyperion e La caduta di Hyperion. 
Gli ingredienti sono tali da far tremare i polsi anche al più folle autore di fantascienza e la domanda che sorge spontanea è: che cosa mai si sia bevuto e fumano Simmons per pensare di metterli insieme?
Funziona?
Hyperion e la Caduta di Hyperion sono del 1989/1990, sono quindi più di trent'anni che questi romanzi girano, tradotti e ristampati in tutto il mondo e questa direi che è già una risposta. Il risultato infatti è un romanzo ipnotico che bombarda di continue suggestioni, sempre diverse. Forse non tutto è chiarissimo, non tutte le sue parti funzionano allo stesso modo, ma è una narrazione che non lascia indifferenti. È uno di quei libri che si prende un pezzo dell'immaginario di chi legge e non lo lascia più. Ho terminato la lettura con la sensazione di esserne rimasta ipnotizzata e ho dovuto andarmi a leggere le poesie di Keats perché avevo la sensazione che non avrei potuto continuare a vivere senza. Probabilmente tra i libri citati in questo post è quello che funziona di più, che ha retto meglio alla prova del tempo (vedremo Acquadolce tra trent'anni com'è messo) e che maggiormente ha incontrato il mio gusto. C'è da dire che Simmons ha tentato anche esperimenti più strani (Ilium), ma non altrettanto riusciti.

L'ORDA DEL VENTO -Alain Damasio

Il premio per il romanzo dalla struttura più strana che io abbia mai letto lo vince, senza se e senza ma, questo romanzo del 2004. Lo si apre e si scopre che le pagine scorrono al contrario. Ops... Siamo in un mondo altro percorso da venti in tempesta e l'Orda ha proprio il compito di raggiungere il punto in cui il vento si origina. Quindi è un solo un normale fantasy? Non proprio. Ci vuole un po' per capire il meccanismo per cui le voci narranti si alternano, precedute da arcani simboli. Ma la cosa più sconcertante in assoluto è rendersi conto che la cosa più importante in questa narrazione è in realtà la punteggiatura!
Funziona?
Ebbene sì. Si arriva in fondo e si scopre che ognuna delle stranezze del romanzo aveva una sua ragione d'essere ed era assolutamente motivata dalla trama, a partire dalle pagine al contrario. 
Ne risulta necessariamente una lettura impegnativa. Questo, unito a una trama non proprio leggera, rende il libro oggettivamente pesantino. L'impressione finale è che al lettore venga richiesta una fatica ricambiata solo in parte, perché il libro non offre qualcosa che faccia sentire il lettore davvero arricchito, come accade per Acquadolce e Hyperion. Tuttavia in Francia è stato un enorme successo, per cui può darsi che il limite sia mio. Ah, dimenticavo. L'edizione francese è provvista di colonna sonora, con tanto di cd allegato e suppongo che questo regali un'ulteriore chiave di comprensione che al lettore italiano manca.

Avete letto qualcuno di questi romanzi? Come lo avete trovato? Ma, sopratutto, avete letto qualcosa di ancora più strano?

Se vi accontentate di una lettura, più tradizionale, ecco il mio nuovo capitolo de l'Assedio degli Angeli

14 commenti:

  1. Ebbene no, e odio la narrativa sperimentale, e pure la narrativa anche solo stravagante. Ma dopo quel che hai scritto credo proprio che darò una possibilità a Hyperion ^__^

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  2. Di tutti questi romanzi ho letto soltanto quello di J.J. Abrams, che mi è sembrato un'occasione persa.
    L'idea di due personaggi che si conoscono e dialogano attraverso le pagine di un libro - preso in prestito in biblioteca - era proprio bella. La conclusione vaga e onirica, con tutte le possibili interpretazioni che ho letto online (il protagonista è schizofrenico? In realtà è sempre lui a scrivere le note? Una roba alla Shuttter island? Boh), mi ha delusa. Insomma, mi è sembrata una bella storia rovinata dal volerla buttare sull'Inception a tutti i costi :-D
    Gusti personali, eh!

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    1. Io l'ho mollato prima di poter fare delle vere ipotesi perché mi risultava davvero faticoso. Però la fatica l'avrei sopportata se avessi avuto il sentore che mi stesse portando da qualche parte... Certo, poi sono gusti, però di entusiasti ne trovo pochi...

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  3. Fra tutte le tue proposte, ho tentato di leggere La nave di Teseo. Si trattava di una lettura di gruppo (cosa che come volevasi dimostrare non è andata a buon fine) con tanto di collegamento online per commentare. Non solo non sono riuscita a stare dietro all'impegno ma l'interesse è sfumato e non l'ho neppure ancora finito. Comunque gli darò una nuova possibilità perché è innegabilmente originale.

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    1. Sicuramente è originale, ma lo sforzo che richiede deve essere motivato, se no rimane un bell'oggetto, nella libreria sta bene anche nello scaffale dei classici, ma è derubricato a soprammobile...

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  4. Sai che qualcuno mi aveva parlato de "La nave di Teseo" in toni entusiastici? Poi non avevo dato seguito alla cosa perché - e sarò vecchia come Matusalemme - mi sembrava un esercizio troppo faticoso per i miei neuroni ormai duramente provati.
    Tra tutti questi libri, mi attira molto "Acquadolce", anche perché mi piacciono molto le storie psicologiche, e hai dato un'ottima valutazione.
    Il problema di queste sperimentazioni è che difficilmente riescono a mantenere una loro coerenza interna dall'inizio alla fine. Voglio dire, è già difficile per uno scrittore farlo con un romanzo dalla struttura tradizionale, posso immaginare con questi azzardi letterari... :)

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    1. Sono felice che almeno qualcuno abbia trovato La nave di Teseo fantastico, io invece conosco parecchie persone che l'hanno approcciato con entusiasmo, ma nessuno che ne sia stato soddisfatto.
      Per quanto riguarda la sperimentazione in sé a me non dispiace se è motivata e credo che sia anche umano voler dar prova di virtuosismo, se se ne hanno i mezzi. Acquadolce ad esempio è un gran libro, funziona molto bene e ti rimane impresso, quindi è un tentativo pienamente giustificato dal risultato.

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  5. Niente letture strane, per me. Avevo letto qualche commento su "Anima", libro che mi aveva colpito per la copertina. Ma leggendo le tue impressioni, il romanzo cui dedicherei volentieri il mio tempo è "Acquadolce": segnato.

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    1. Acquadolce è proprio un bel romanzo, secondo me potrebbe piacerti. Su Anima ho letto anche recensioni entusiaste. Per me un no, un virtuosismo ottenuto un po' truffando e volto a nascondere altre pecche della narrazione, ma questo è solo il mio parere.

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  6. Non sono molto attratta dai romanzi dalla struttura “strana”, per me la lettura deve essere “semplice” essendo soprattutto un momento di svago, però tra i libri che hai indicato sono attratta da Le sette morti di Evelyn Hardcastle, prendo nota.

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    1. Le sette morti di Evelyn Hardcastle a me è piaciuto molto ed è proprio un libro di svago, ludico e interattivo nella struttura. Te lo consiglio.

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    2. Anche io voglio provare quello delle sette morti. Degli altri libri conoscevo di fama solo quello di Teseo e quello del serpente. A proposito di quest'ultimo, anche se non l'ho letto, mi sento di concordare con la tua osservazione: tante volte c'è un'idea che potrebbe essere interessante, ma poi è tutta scena. L'idea non viene veramente realizzata e serve solo a incuriosire, ma poi a deludere!

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    3. @Kuku, prova le sette morti, secondo me ne vale la pena

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