martedì 8 marzo 2022

L'autunno dei cinghiali assassini


 

Come si racconta una pandemia?

Posso mai io raccontare tutta una pandemia? No, ovviamente. L'autunno scorso, però, ho preso una decisione. Avrei raccontato la pandemia che mi si stava scatenando intorno. E gli eroi della mia storia sarebbero stati dei ragazzini, quelli che vedevo ogni giorno, i miei alunni. Eroi silenziosi e bistrattati, chiusi in casa, con le loro aspirazioni sociali o sportive negate, con regole sempre più ostili da seguire a scuola. La zona rossa, in cui si va a scuola solo se si ha Bisogni Educativi Speciali, se no si segue da casa. E in entrambi i casi si è scontenti.

Mentre prendevo questa decisione c'è stato un alluvione, che si è portato via parecchie cose, un ponte importante vicino a dove abito, ma anche un cimitero. Ecco, quella era una meravigliosa idea per un racconto. Che sarebbe stato un horror che iniziava con un cimitero portato via da un alluvione.

Poi i miei genitori si sono ammalati di covid e io sono finita in quarantena a casa loro. Ne siamo usciti tutti. Io in quei quindici giorni avevano preso accordi per prendere un gattino e avevo finito il racconto. Ha quindi una genesi avventurosa ed è stato scritto "in tempo reale", aggiornando gli eventi narrati all'ambientazione che intanto si evolveva.

A scuola stiamo lavorando sul progetto "Capsula del tempo", vogliamo fare una cassetta da aprire in futuro per ricordare questi anni strani, dolorosi e a tratti surreali. Se ne facessi una io ci metterei dentro questo racconto.

Per me è importante, per come è nato, per cosa racconta, perché, insieme a un racconto scritto poco dopo, ha dato il via a una serie di nuove narrazioni che spero vedranno via via la luce (una che mi inorgoglisce particolarmente vedrà la luce tra qualche mese).

Credo, in tutta onestà, che sia un buon racconto, uno di quelli che invecchierà bene e che, leggendolo anche tra qualche anno, farà appassionare alle avventure di Tom e Lars e farà riflettere su quanto abbiamo vissuto.

Voi però leggetelo ora!

Nel link qui sotto trovate tutti i formati in cui è disponibile (cioè tutti o quasi)

L'autunno dei cinghiali assassini

Delos Digital - collana Innsmouth

Come sempre, un grazie speciale a tutto lo staff di Delos Digital e in particolare a Luigi Pachì, che si è occupato di questa pubblicazione.

6 commenti:

  1. Prezioso è la parola che mi viene in mente istintivamente. La capsula del tempo è un progetto bellissimo, anch'io ho scritto tanto nel periodo più duro della pandemia. Congratulazioni, non ti parrà vero ma anch'io sto scrivendo un racconto per quella collana (va a rilento ma non mi pongo tempistiche)

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    1. Wow, non vedo l'ora di leggere il tuo racconto. Quando ci si allontana così tanto dalle atmosfere abituali di solito escono delle storie molto interessanti!

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  2. Comprato su Apple a scatola chiusa, la trama mi è piaciuta subito.
    Bella l’idea della capsula del tempo in cui mettere i ricordi di questo periodo...

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    1. Ti ringrazio! E spero davvero che ti possa piacere!

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  3. Ovviamente l'ho comprato subito! Mi farà compagnia quest'anno, insieme alle altre letture... che saranno varie come quelle dello scorso anno.
    La Capsula del Tempo è un'idea fantastica, direi fondamentale per questi ragazzi, e da copiare anche per noi adulti che spesso abbiamo la memoria di un pesce rosso.
    A proposito di cinghiali, mia cognata abitava nell'Oltrepo Pavese e non aveva paura di niente, tranne dei cinghiali che incontrava all'imbrunire quando rientrava con la macchina...

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    1. Ti ringrazio davvero per la tua fiducia! Tra l'altro questo è un periodo, beh, non troppo felice in generale e sto trascurando un po' il tuo blog. Ma sappi che ho intenzione di recuperare tutti i post quando avrò un po' di calma. Non darmi per persa!
      Quanto ai cinghiali... Uno degli spaventi peggiori della mia vita l'ho preso quando correndo mi sono trovata vicino a una mamma con un cucciolo, una delle situazioni più pericolose in assoluto. Per altro ero a venti metri dalle case, non spersa in mezzo ai boschi. Per fortuna loro hanno continuato a grufolare sul loro lato della strada e io piano piano cercando di fare meno rumore possibile me ne sono andata, cercando di studiare l'albero migliore su cui arrampicarmi nel caso si mettesse male.

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