venerdì 18 marzo 2022

Libri di donne per il mese delle donne

 




Non è una scelta consapevole, ma negli ultimi tempi sto leggendo (o ascoltando) molti più libri scritti da donne, molto diversi tra loro. Ma marzo è il momento migliore per presentare tre tra le mie ultime letture.

Karoline Kan
Sotto cieli rossi

Questo è sicuramente uno dei libri più interessanti e attuali che mi sia capitano in mano ultimamente. Si tratta dell'autobiografia di una ragazza  cinese del 1989. Nata in un piccolo villaggio è una "bambina illegale", una seconda figlia nata in piena politica del figlio unico. Anche se la sua nascita viene presto legalizzata, cresce con la consapevolezza che la propria nazione. Questo probabilmente incide nel suo essere sempre più scettica verso ciò che il regime le impone e attratta dall'occidente in un modo non sempre critico. Del resto la sua è una storia, un punto di vista, senza pretese di universalità. Nonostante i difetti è un libro che racconta benissimo la Cina d'oggi che in trent'anni è passata dalla realtà agricola tradizionale (i racconti dei primi anni '90 sembrano quelli di mio nonno) alle megalopoli. Ovviamente lo sguardo è quello di una ragazza, che come tale deve, più di ogni altra cosa compiacere la propria famiglia. Quindi farsi onore negli studi va bene, salvo poi sposarsi quando lo dicono mamma e papà. L'autrice e protagonista è divisa tra oriente e occidente, tra tradizioni che le appartengono, anche quando le trova antiquate e ingiuste e un occidente sognato e idealizzato. 


Simone de Beauvoir
Memorie di una ragazza perbene
Altra autobiografia, ma di altra epoca e altro spessore intellettuale. Questo, meglio dirlo subito, non è un libro facile. Non solo l'autrice, Simone de Beauvoir, famosa (chissà poi perché) per essere stata la compagna di Sartre (ma non fatevi ingannare, questa frase non la descrive), non è una persona facile, ma è una filosofa, che riflette sulla propria vita con gli occhi della filosofia. Per affrontare la lettura bisogna quindi prepararsi a pagine dense, fitte fitte di parole. Uno di quei libri su cui stai due ore e scopri che hai letto venti righe. Però che venti righe. Innanzi tutto è un bellissimo racconto d'epoca, il viaggio in una Francia che non c'è. E poi c'è la storia di Simone, analizzata da Simone stessa, una che non si crea un monumento addosso, ma che si esamina, si interroga, si sforza di capire i propri comportamenti. Lei era una figlia dell'alta borghesia parigina, impoveritasi con la prima guerra mondiale. Quella che per il padre è una disgrazia, per lei è la strada per la libertà. Perché il padre non può garantirle un buon matrimonio, quindi Simone deve studiare per prepararsi a una vita di lavoro. Simone nei libri trova se stessa, mette in discussione via via tutte le idee con cui era cresciuta, scopre un femminismo di cui prima persino ignorava l'esistenza. La sua migliore amica, al contrario, è apparentemente una privilegiata. È rimasta ricca e quindi destinata al matrimonio. Per lei lo studio è un capriccio che la famiglia sopporta mal volentieri. Specchiarsi continuamente negli occhi di un'amica che, sempre considerata un modello, diventa via via una prigioniera e poi una vittima, diventa per Simone un necessario e doloroso viaggio nella consapevolezza.


Bernardine Evaristo
Ragazza, donna, altro
Con questo libro siamo invece nel campo della pura narrazione. Dodici vite di donna si intersecano a Londra.
Sono mamme, figlie, immigrate, donne d'affari, attiviste LGBT+, artiste. Sono tutte donne e tutte di colore. Dodici storie dolorose e dolci, figure a cui ci affeziona facilmente, anche quando sono molto diverse da noi e fanno scelte molto lontane dalle nostre. Nella loro diversità tutte queste figure sono raccontate con affetto e rispetto. Rispetto per le difficoltà, sempre presenti, anche quando sembra di avere davanti delle figure di successo. Perché per una donna, per di più nera, ci sarà sempre qualche difficoltà in più, qualche storia che non va di raccontare, qualche silenzio che non va di spiegare. Nonostante i molti temi dolorosi affrontati, la narrazione non rinuncia all'ironia (memorabile la descrizione delle discussioni nella casa occupata), al sorriso benevolo e a un pizzico d'ottimismo. Perché la vita è dolorosa e spesso non perdona, ma a volta porta doni inaspettati, serenità difficilmente raggiunte e sorrisi che valgono molte lacrime. Un libro da leggere e rileggere, non solo a marzo.

Li conoscete, li avete letti? Quali libri di autrici consigliate? Quali sono i vostri preferiti?

Se invece volete leggere qualcosa di mio. Beh, non perdetevi L'autunno dei cinghiali assassini



8 commenti:

  1. Il primo libro mi incuriosisce molto, ma anche la vita di Simone de Beauvoir mi sembra molto interessante (tra l’altro da ragazza ho anche letto molti romanzi di Sartre e di lei ne ho sempre sentito parlare in associazione a lui). Intanto ho appena finito di leggere il tuo racconto L’autunno dei cinghiali assassini, molto carino, mi ha tenuta incollata alle pagine!

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    1. Ti ringrazio davvero di aver letto il mio racconto!
      Per quanto riguarda questi tre libri, il primo è molto interessante. Il secondo necessita la giusta predisposizione mentale, perché non vuole essere una lettura semplice, ma è molto ricco. Quindi te li consiglio entrambi.

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  2. Dei tre sarei più portata a leggere il primo. Mi sembra un tipo di narrazione che potrebbe interessarmi e incuriosirmi.

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    1. È molto interessante, perché è uno spaccato della Cina di oggi, assai lontano dagli stereotipi

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  3. Dei 3 mi attira maggiormente il primo, ma il terzo è quello di cui ho sentito parlare parecchio in tempi recenti. Mentre be' Simome de Beauvoir è ovviamente arci nota. Le donne secondo me sono sempre molto ben raccontate da Alice Munro, uno dei pochi premi Nobel di cui ho letto qualcosa, prima del premio e per il quale esultai. Magistrale nei racconti che scriveva preferendoli ai romanzi per mancanza di tempo. Pazzesco no? Perché poi è riuscita davvero a elevarli, sottraendoli a quell'immaginario che li vorrebbe inferiori qualitativamente ai romanzi (e qui inorridiamo insieme, sono due campionati diversi).

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    1. Il terzo non l'ho ancora terminato ma mi sta piacendo tantissimo. È molto, molto intenso e allo stesso tempo dolce, si merita tutta la fama che sta avendo. Il primo è interessante, anche se regala un'ottica molto parziale sulla Cina. Secondo me, poi, a te potrebbero piacere entrambi, forse un pochino di più il terzo, che alla fine è una raccolta di dodici racconti.

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  4. Di sicuro leggerò il primo, grazie di avermi ricordato il secondo che in effetti meriterebbe una bella rilettura, e per il terzo vedremo.
    Sono ancora in crisi nera per quel che sta succedendo ma almeno sono riuscita a riprendere il blog, e il resto lo recupererò un po' per volta, compreso il tuo racconto. Grazie anche di quello!

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    1. Anche il terzo è molto bello, anzi, dei tre è quello che mi è piaciuto di più

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