domenica 13 gennaio 2013

Visioni - Elementary, episodio 1


Appena finito di vedere il primo episodio di Elementary, ennesima versione, questa volta americana, di Sherlock Holmes, mentre stavo in contemporanea cercando di finire (senza riuscirci) il mio apocrifo sherlockiano.
Bizzarra esperienza.
Partiamo subito col dire che Elementary non è inguardabile come temevo.
Ha ottimi attori e in questo primo episodio la trama scorre appena un poco scontata, ma senza pecche evidenti. Insomma, non fa venire voglia di imprecare ogni due minuti.
Ed è un'ottima notizia, considerato il resto.
Rimane il peccato originale, voler fare un Sherlock Holmes moderno fingendo che quest'operazione non sia già stata (magistralmente) fatta e prendendo a calci tutto quello che Doyle ha scritto. Per chi non lo sapesse, in questa versione:
- Watson è una donna, cinese, ex chirurgo, radiata dopo aver ucciso un paziente
- Holmes è ricco sfondato
- Ha problemi di autocontrollo
- Si sta riabilitando da dipendenza da droghe (passi) e alcol in cui è caduto dopo un fattaccio non meglio identificato con una donna di cui presumibilmente era innamorato
- Holmes ha un padre ricco e invadente
- Watson gli viene affiancata dal suddetto padre per controllare la sua riabilitazione
- Holmes non è interessato alla musica classica (però alleva api sul tetto, pure male, dato che cola miele al piano di sotto, mai visto un'arnia del Nik perdere miele...)
- Siamo a New York
Ora, se si riesce a dimenticare questa piccola lista (o i nomi dei protagonisti), il telefilm si lascia anche vedere. Peccato che a metà delle deduzioni di Holmes ci fossi arrivata anch'io. Peccato che alcuni particolari sembrano rubati alla serie della BBC e che poi l'inquadratura cambi, rivelando che qui non c'è un decimo della cura che pervade la serie inglese. Peccato che è già ovvio alla prima puntata che si cadrà nella solita dinamica "i due protagonisti sono attratti l'uno dall'altra ma non sarebbe professionale cedere alla passione". Insomma, peccato.

E poi c'è una cosa (tra le tante) che proprio non ho capito. Perché, dovendo trasformare uno dei due in una donna, è toccato a Watson? Non sarebbe stato più interessante per una volta avere una donna geniale che si tiene lontana dai sentimenti (certo, dimenticavo che in questa versione Holmes non sembra diffidare particolarmente dai sentimenti o, meglio, pare non avere alcun controllo sui propri)? Pare proprio che anche in questo caso noi donne possiamo ambire al massimo al ruolo della spalla paziente e comprensiva.

In conclusione, questo primo episodio di Elementary non è inguardabile, ma, come ho già letto altrove, Shelock BBC, come trasposizione moderna, vince 4 a 0. L'Holmes di Doyle, poi, questo detective inconcluso e nevrotico se lo sarebbe mangiato a colazione.

3 commenti:

  1. PS: Watson nei libri è un medico e un ex militare, anche se Holmes si diverte a prenderlo in giro è una persona affidabile, sveglia e pronta all'azione. Qui è stato mutato in donna. Passi. Ma anche in un chirurgo fallito radiato dall'ordine. Ergo la donna non solo deve limitarsi a fare la spalla, ma è pure incompetente...

    RispondiElimina
  2. Hanno trasformato Watson in donna perché l'alter ego femminino di SH esiste già, no? Sei tu, elementary...

    RispondiElimina
  3. No, io sono solo iperattiva e facile alla noia (ma sto lontana dalla cocaina). Il chimico apicultore è mio marito.

    RispondiElimina