lunedì 7 ottobre 2013

Racconto in uscita - La conquista in RiLL SFIDA


Ogni opportunità che mi è stata e mi viene data di far vedere la luce ai miei scritti è unica nel mio cuore e a tutte sono ugualmente grata e affezionata.
È un fatto, però, che la mia prima pubblicazione su un'antologia che avesse una diffusione nazionale è stata grazie al trofeo Rill. Si tratta del concorso letterario per racconti fantastici cresciuto in collaborazione con Lucca Comics e per me, che nasco come autrice di fantastico, è stato per anni un sogno irraggiungibile. Quindi Rill è nel mio cuore da un po' più di tempo di qualsiasi altra manifestazione culturale, perché sin da subito, sin dai miei primi aborti di scrittura, l'ho sentito mio e ho desiderato farne parte. Poi, quando ho avuto l'opportunità di toccarlo con mano, ho scoperto un'organizzazione solidissima, una trasparenza esemplare e tantissima simpatia.

Ogni anno l'Associazione Rill bandisce due concorsi letterari, uno per racconti fantastici a tema libero aperto a tutti e uno tematico riservato ai finalisti delle scorse edizioni, SFIDA.

Ogni anno, quindi, uno zoccolo duro di affezionati Rillini si cimenta con dei vincoli scelti dall'organizzazione, che quest'anno erano un tema che doveva essere anche il titolo del racconto: LA CONQUISTA. I risultati li trovate qui.

È quindi con gioia e onore che posso dire che per il terzo anno consecutivo nell'antologia MONDI INCANTATI che sarà presentata a LUCCA COMICS 2013 ci sarà un mio racconto, il cui titolo è, ovviamente, LA CONQUISTA

LA CONQUISTA
È un racconto rarefatto, questo, che è stato per me una sfida stilistica e tecnica.
Vi sono luoghi antichi, per i quali l'umanità è solo una variante di scarsa importanza, dove il tempo scorre secondo ritmi differenti e una manciata di millenni è un frammento trascurabile nel tutto.
Due persone, in due tempi diversi, cadono in un crepaccio, eppure finisco per condividerne l'esperienza.
Intrappolati, senza potersi toccare, senza alcuna speranza di salvezza, possono solo condividere la visione di una vetta lontana e irraggiungibile.

Ho cercato di scrivere questo racconto senza avere un punto di vista prevalente, passando rapidamente dall'uno all'altro personaggio, senza cercare di circoscrivere il reale e l'immaginario (da cui tutta una discussione metagrammaticale col curatore dell'antologia sull'uso dei condizionali e dei periodi ipotetici), lasciando libero il lettore di cercare la propria conclusione e la propria verità.
Se avessi dovuto scegliere io un titolo per questo racconto, l'avrei chiamato Anche se ti uccide

Ve ne regalo un frammento in anteprima.

 – Forse siamo già morti, nello stesso luogo ed è per questo che i nostri spiriti si parlano.
 – E rimarremo qui per sempre, tremando, senza poterci toccare?
 – Forse siamo già qui da sempre.
 – T’Aurek, dovresti fare filosofia o fisica quantistica.
 – Cosa sono?
 – Discipline che la tua gente non ha ancora scoperto.

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