Certo, mancano ancora gli esami e le riunioni, ma la parte più importante dell'anno, quella che si passa con i ragazzi, è finita.
Mi mancherà quest'anno nella Scuola col Pontile, per motivi più sottili di quelli che si possono intuire guardando la foto scattata alla festa di fine anno.
Mi mancheranno i colleghi, quelli che mi hanno contagiato con la loro idea che "si può fare". Si può fare una scuola in cui gli alunni stiano bene tra loro e con gli insegnanti. Si può fare una scuola in sinergia con le risorse del territorio, in cui, ad esempio, per la festa si può offrire spiaggia, lezione di vela e di canoa, il tutto assolutamente gratuito, in una normale scuola pubblica, con tutti i problemi logistici e organizzativi del caso. Si può fare una scuola in cui siano coinvolti i ragazzi, capaci di organizzare pomeriggi alternativi, piuttosto che di scrivere un musical.
Mi mancheranno i ragazzi. Quest'anno ho provato una formula inedita per una prof di lettere come me. Una classe da coordinatrice (11 ore settimanali), più altre 6 con una manciata di ore in ciascuna. Un totale di circa 130 alunni. 130 alunni che, tutti quanti, mi hanno ridato la voglia di fare questo mestiere, che l'anno scorso si era un po' persa per strada, e fiducia in questa generazione a cui toccherà, probabilmente, tentare di ricostruire l'Italia.
Se anche dovessi tornare nella Scuola col Pontile, quest'anno, me ne rendo conto, rimarrà unico.
Perché è in questi mesi che sono diventata zia, esperienza che mi ha coinvolto ben più di quanto mi aspettassi.
Perché è in questi mesi che ho acquisito delle consapevolezze che, nel bene e nel male, faranno parte di me per sempre.
Perché è in questi mesi che ho iniziato seriamente a pensare a me stessa come autrice e non solo come a una che scrive per divertimento, con tutti i pro e contro che questo comporta.
Per tutti questi motivi è stato difficile negare a un poco di malinconia di affacciarsi, ieri mattina, mentre i ragazzi sguazzavano e ridevano.
E poi, giusto per sfatare chi pensa che i prof non lavorino mai (sopratutto quelli che hanno a disposizione una Scuola col Pontile), tutti a fare scrutini. Di sabato pomeriggio. Con un sorriso e nessuna lite tra colleghi (cosa, vi assicuro, tutt'altro che garantita).
Che fantastico resoconto Tenar, sembra davvero una scuola ideale, ma, soprattutto, possibile. Ti auguro tanti altri anni così, alla scuola sul lago o in altre che magari potranno, lo spero, riservarti nuove sorprese. Sandra
RispondiEliminaIl bello e il brutto dell'essere precari è che ogni anno è un nuovo inizi e c'è scarso controllo sulla propria destinazione.
EliminaTi capisco, davvero.
RispondiEliminaLa magia dura il tempo che deve, altrimenti non sarebbe magia.
Non so, ho sempre pensato che come docente anche io farei un po' come te e promuoverei certe cose inedite.
Ma in fondo con i giovani ci lavoro e insieme si fanno belle cose, è un mondo completamente diverso da come la tv vuol descrivercelo.
Moz-
Sì, grazie al cielo! Poi, sia chiaro, non è neanche un idillio, ma ci sono momenti in cui davvero insegnare è un bellissimo lavoro. Bisogna riconoscerli e tenerseli stretti per i periodi di magra...
EliminaSì, sono d'accordissimo con te!
EliminaMoz-
Mi piace sentirti parlare così della scuola, anche se so che non è questa la normalità. Ho sempre avuto della scuola un'idea molto idealizzata, che cozzando contro la realtà delle scuole frequentate da mio figlio ha creato un discreto impatto... invece no, non esiste solo la mediocrità senza possibilità di rimedio o la generazione dei ragazzi perduti. C'è anche altro.
RispondiEliminaIl problema è che tutto è in mano alla buona volontà dei singoli. Quest'anno sono capitata in un ambiente dove tutti, docenti, genitori e collaboratori scolastici, remavano nella stessa direzione e "serenità" era la parola d'ordine. In altri casi il rancore e le liti degli adulti si ripercuotevano sui ragazzi creando un ambiente disfunzionale dove era davvero difficile insegnare e imparare qualcosa.
Eliminaio sono con te e per la collaborazione...che quest'anno non ho avuto, mentre l'anno scorso, nonostante il contorno tremendo, ho percepito da te e dalla nostra amica elena....a presto cara collega!
RispondiEliminaCiao Eliana, sono felice di ritrovarti qui (c'è fb, ma sono pigrissima nell'usarlo...). Sono d'accordo con te, la collaborazione è essenziale. Quest'anno io ho avuto tante fortune (compensazione? Bilancia cosmica?) al di là del posto e dei ragazzi mi è piaciuto proprio l'idea di fare scuola insieme, senza protagonismi e di poter arricchire l'offerta con il proprio vissuto.
EliminaUn abbraccio e buon inizio estate!
buona estate anche a te...ci vediamo di sicuro al "mercato dei buoi" di settembre! baci
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