giovedì 18 settembre 2014

Letture sherlockiane

L'estate porta più tempo lettura e quindi anche più letture sherlockiane.
Quest'anno, poi, non ho avuto particolari delusioni. L'ordine delle mini recensioni, quindi è puramente casuale.


Luca Martinelli
Dopo molti racconti e il bel romanzo Sherlock Holmes e l'enigma del cadavere scomparso ho recuperato anche questo suo lavoro precedente.
Ambientato durante il periodo in cui Sherlock Holmes, creduto morto, agisce sotto falso nome per conto dei servizi segreti, ci regala un investigatore al massimo della forma. Il bonus, dal mio punto di vista, è l'ambientazione italiana, una Siena ottocentesca colta in prossimità del palio e raccontata da chi ben la conosce. Molto particolare è anche il rapporto che Holmes stringe con un ragazzino italiano, suo temporaneo assistente e aiutante.
Storia, spionaggio e giallo classico si mescolano in un libro che è un piacere leggere, perfetto anche per i non sherlockiani, anzi un bel modo per avvicinare un personaggio presentato in modo assolutamente aderente al canone, ma privo di ogni cliché. 

L. D. Estleman
Ecco, forse la lettura più deludente. I racconti di questa raccolta sono al 100% canonici e ben scritti, ma non è che brillino di originalità. A parte una breve parodia e un'improbabile escursione nel west americano, si lasciano leggere, per carità, però... Ecco, quando in un racconto di Sherlock Holmes arrivo a capire chi è il colpevole a meno di un quinto della narrazione qualche problemuccio c'è.
Conclude la raccolta un saggio su Watson scritto con le migliori intenzioni, ma un po' datato e non sempre condivisibile (sopratutto nella parte in cui si afferma che in tutto il corpus Holmes è sempre uguale a se stesso e non evolve psicologicamente).
Per collezionisti e appassionati.

Racconti di Sherlockiana
Io non voglio apparire campanilista e parlare sempre bene del mio (uno dei a dire il vero) editore. È un fatto, però, che i racconti di Shelockiana, brevi e-book a pubblicazione settimanale editi da Delos hanno un livello medio molto alto con punte di assoluta eccellenza. Ve ne presento uno soltanto che è l'esempio di cosa intendo io per un apocrifo sherlockiano che abbia senso scrivere oggi.

Elena Vesnaver
Questo racconto ha un'ambientazione e delle tematiche che mai Doyle avrebbe potuto affrontare. Certo avrebbe avuto difficoltà a far pubblicare un racconto ambientato in una casa di piacere! Eppure, se Holmes cerca indizi nelle fumerie d'oppio possiamo benissimo immaginarcelo anche in altri ambienti equivoci dove senza dubbio entrava in contatto con tutta una vasta gamma di persone e comportamenti. Ed essendo Sherlock Holmes io proprio non ce lo vedo a fare il moralista bacchettone!
Elena Vesnaver, quindi, ci porta, insieme ad Holmes a indagare in un mondo tutto femminile, che nell'Inghilterra vittoriana doveva pur esistere, ma che raramente è stato oggetto di analisi. Il tutto con una narrazione coinvolgente e dinamica e un Holmes assolutamente credibile e canonico. 
Bonus aggiuntivo, l'autrice è una delle pochissime che mi sia capitato di leggere in grado di imbastire una sottotrama quasi romantica che vede coinvolto il nostro investigatore senza tradire il personaggio.
Quindi se qualcuno si sta chiedendo che senso abbia scrivere oggi apocrifi sherlockiani, può iniziare a trovare la risposta leggendo questo racconto.

Uno studio in smeraldo in Cose Fragili
N. Gaiman
"Uno studio in smeraldo" è solo il primo racconto che compone la raccolta Cose Fragili. Gli altri li sto leggendo ora, è il caso di dirlo, a pezzi e bocconi, per lo più mentre pranzo. Ma "uno studio in smeraldo" è geniale.
Tutta la letteratura di genere dell'epoca sembra essersi data appuntamento tra le pagine di questo raccontino in cui Gaiman mescola, monta e rimonta mitologie e personaggi, creando una narrazione che è fantastica per l'appassionato e allo stesso tempo è creazione di un mondo altro e autonomo. Fosse per me rapirei Gaiman ora e lo chiuderei in una stanzetta con l'obbligo di scriverne il seguito. 

4 commenti:

  1. Il primo testo è quello che mi attira di più! :)
    p.s. il tuo commento di ieri ha generato una serie incommensurabile di considerazioni filosofiche!

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    1. Secondo me, invece, potresti adorare il racconto, che si addentra molto nelle psicologie dei personaggi femminili.
      Tenar

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    2. Dici? Leggerò entrambi, allora! Del primo mi affascinava soprattutto l'ambientazione italiana :)

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    3. In effetti la cosa migliore è leggerli entrambi!

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