lunedì 16 febbraio 2015

Vincitrice dello Sherlock Magazine Award 2014!



La mattinata di oggi, per motivi che nulla hanno a che fare con la scrittura, è stata per me importante e intensa.
Appena dopo aver stretto la mano a una signora gentilissima che mi augurava un in bocca al lupo, ho guardato sul cellulare la mail e una mi invitava a guardare subito il sito della Sherlock Magazine, perché c'era questa notizia con tanto di foto del mio faccione. Ho vinto l'edizione 2014 dello Sherlock Magazine Award con il racconto Il caso dell'assassino smemorato!
Non è da me (o non sarei una sherlockiana) credere a segni o congiunture astrali, ma è stato un graditissimo incoraggiamento!
Quindi, davvero un enorme grazie a tutti, anche a chi, pur senza saperlo, me l'ha comunicato in un momento speciale.

Sono davvero felice, felice, felice per questo risultato!
Come credo si sia capito, un 5-10% delle mie letture è, da che ho memoria, a tema sherlockiano, leggo apocrifi italiani, stranieri, a fumetti, li guardo al cinema e in televisione. E i racconti dell'albo d'oro dello SherlockMagazine Award sono tra i miei preferiti tra sempre. Il caso dell'unicorno nero di Elena Vesnaver, Il gioco è cominciato, Holmes di Patrizia Trichero e Uno studio inutile di Samuele Nava, solo per citare i primi che mi vengono in mente, sono superlativi (tra l'altro due su tre sono reperibili in e-book e il terzo lo sarà a breve: leggeteli!). E quindi sono davvero, davvero, davvero felice che anche il mio racconto possa figurare nello stesso elenco.

Conoscendo il livello della competizione non vedo l'ora di leggere gli altri racconti finalisti, sopratutto quello di Luca Martinelli (che mi ha incuriosito già dal titolo) e quello steampunk di Giuseppe Berti.

Quanto al racconto vincitore, Il caso dell'assassino smemorato, come tutti i racconti, ha dietro una storia particolare.
L'ho ideato più di un anno fa, durante un viaggio in treno. All'inizio era un divertimento intellettuale: volevo mettere nei guai Watson nel modo migliore possibile, giocando con tutti i suoi punti deboli. Poi, però, mentre la storia prendeva forma, ho iniziato ad odiarmi. Perché, lo sapete, io adoro Watson e mi spiace fargli male. Il mio antagonista, tuttavia, ormai era delineato. Era sadico, crudele e preciso. Man mano che scrivevo lo odiavo sempre più e odiavo me stessa per averlo creato. 
Alla fine, però, i lettori beta erano così entusiasti del cattivo che volevano che scrivessi un sequel. Io invece, volevo tornare con i miei protagonisti al sicuro a Baker Street nel più breve tempo possibile!

A voi è mai capitata una cosa del genere, di aver dato vita a un personaggio che avete odiato con tutte le vostre forze?

28 commenti:

  1. Ancora brava, Antonella...E la vittoria dimostra che avevi ragione nel non modificare il finale come avrei fatto io...Speriamo prima o poi di far parte anch'io dell'albo d'oro!
    Per quanto riguarda il personaggio odioso, no, non mi è mai capitato...Mi è successo però che un personaggio che era nato buono, si è via via trasformato nel corso della stesura diventando cattivo. Sarà idiota, ma ci son rimasto male...;)

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Blogger mi ha combinato un piccolo caos con la risposta. La trovi comunque più sotto, il mio commento estemporaneo era in origine la risposta al tuo...

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  2. Grande! Sono davvero felice per te :)
    La tua domanda, invece, è scomoda: non sono del tutto sicuro né di saper rispondere, né di volerlo fare. I personaggi sono sempre bestie strane. :)

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  3. Grazie! Devo ammettere che per il finale ho chiesto un parere anche a un super esperto e che sono rimasta in dubbio fino all'ultimo, infatti l'ho spedito negli ultimissimi giorni disponibili.
    Io ci sono rimasta malissimo quando mi sono resa conto, in un racconto di cui riparlerò a breve, che l'assassino l'avrebbe fatta franca perché non c'erano prove per inchiodarlo. Mentre ideavo l'omicidio non mi ero resa conto di essere stata così diabolica! Perché di solito io prima mi metto nei panni dell'assassino e cerco di fargli fare il miglior lavoro possibile, poi però provo ad incastrarlo e tifo al 100% con chi indaga...

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  4. Parto dal fondo: Ferdinando di Cene tempestose è piuttosto odioso, e il Bini di Ragione e pentimento? Lui insopportabile al cubo. Ma soprattutto complimentoni di cuore stai andando alla grande con Sherlock! E in bocca al lupo per l'altra cosa importante che non c'entra con la scrittura. Baci Sandra

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    1. Eh sì, ogni tanto ci esce proprio qualche personaggio odioso! Mi scoccia quando anche nella narrazione vincono, che già nella vita reale troppo spesso a questo genere di persone va tutto liscio...

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  5. Che bella soddisfazione, Antonella! Complimenti davvero. Credimi, non ne sarei mai andata alla ricerca (ovviamente, solo perché ho gusti diversi), ma mi riprometto di leggerti; non disdegno le storie scritte bene e qualcosa mi dice che tu sei un'ottima narratrice. :)

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  6. Congratulazioni! Sono molto contenta per te

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  7. Una bella notizia. Di più, una grande notizia. Qui non si scappa: è il giudizio oggettivo di chi è esperto in questo genere letterario, anzi, di Sherlock Holmes. E non fa sconti. Vale doppio, triplo. Brava.

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  8. Che bella notizia e che grande soddisfazione! Tra parentesi, sabato ero a gironzolare alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires, e ho visto una copia del tuo ultimo romanzo nella sezione gialli. Brava.

    Per quanto riguarda il personaggio da odiare con tutte le mie forze, non mi è ancora capitato, anche perché i miei cattivi si dividono all'incirca in due categorie: o sono perfidi di classe, e quindi li si ammira per la loro intelligenza, o sono dei goderecci e quindi sono piuttosto umani.

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    1. I perfidi di classe io li odio, al massimo sono i miei personaggi che li ammirano un pochetto... I goderecci fanno simpatia, davvero sono nella categoria "cattivi"?

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    2. Diciamo che quelli della seconda categoria sono un misto tra il godereccio e il maligno, ma non ispirano grandissimi odi... almeno per quanto mi riguarda. :-)

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  9. ... non ancora, ma credo lo farò presto. Nel mio cast sono tutti troppo buoni e cari per i miei gusti!

    Intanto congratulazioni per la vittoria. Non vedo l'ora di leggere il racconto perché ora sono curiosissima. :)

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    1. Uscirà di certo in e-book (ho già firmato il contratto), ma non so quando.

      Per quanto riguarda i personaggi, invece, il problema è che i personaggi odiosi servono (specie nei gialli), con tutti buoni e cari è difficile che si arrivi a un delitto... Poi però i cattivi vanno gestiti!

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  10. Complimenti! :) No, non mi è mai successo di odiare tanto un mio personaggio, nemmeno quando gli davo il ruolo dell'antagonista. Penso sia anche una questione di genere; nelle mie storie non servono (per ora) personaggi odiosi.

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    1. Il problema è che un buon cattivo serve spesso, almeno a me. Forse, come dici tu, è questione di genere... Per la serie "semplifichiamoci la vita"!

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  11. Complimenti!
    Non ho mai creato un personaggio odioso, in realtà fino a un paio di mesi fa non avevo mai pensato alla necessità di creare personaggi antipatici e antagonisti. È stato un tuo post a riguardo a farmi venire in mente che forse era il caso di cominciare a farlo, e così ho scritto un paio di racconti brevissimi con protagonisti irritanti e insopportabili. Sarà dura creare un antagonista e conviverci per il tempo di un intero romanzo!

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    1. Infatti il problema è proprio la convivenza a lungo termine. I miei cattivi più odiosi sono in racconti e già stare con loro una ventina di pagine è stata una sofferenza. Nelle storie lunghe cerco di averli in scena il meno possibile. Il "grande cattivo" de l'Uomo Meccanico si vede solo di sfuggita...

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