Rieccomi.
Nel mio secondo fine settimana da mamma sono riuscita ad ammalarmi (per fortuna, e facendo tutti gli scongiuri del caso, io, non la pupattola).
Adesso la vacanza è finita, il marito è tornato al lavoro e sta a me scoprire davvero in cosa consista il mestiere di mamma.
Come scrivevo post fa, non vorrei trasformare questo blog in un diario da mamma adorante, e tuttavia vorrei anche raccontare in qualche modo il percorso che ci ha portato alla pupattola. Mi piacerebbe qualcosa di non troppo melenso, ciò che io avrei voluto leggere prima di mettersi in viaggio.
Nasce quindi una nuova rubrica, Seguendo la cometa.
Pensando a un viaggio al termine del quale c'è un bambino, mi è venuto spontaneo pensare a questo titolo.
Certo, mi servirebbe quanto meno un disegnatore, ma magari trovo un modo per supplire. Per il momento faccio come i peggiori autori self e mi concentro sul contenuto e non sulla forma.
Ecco la prima puntata (ci sarebbe dovuta essere anche una sorta di copertina, ma per quella davvero mi ci vuole un disegnatore).
Un pezzo di questo film l'ho già visto. ❤
RispondiEliminaTemo che sia un film comune...
EliminaChapeau! E mi riferisco a tutto. <3
RispondiElimina:)
EliminaEcco, la strada giusta della tranquillità, quella che io non sono stata in grado di percorrere tirandomi addosso, con la mia trasparente sincerità, una marea di commenti, rogne, lacrime ulteriori. Saggezza, nel mio caso, non pervenuta. Complimenti, anche senza disegni è comunque una graphic novel. Sandra
RispondiEliminaDire, non dire, a chi dire in questi casi è un dilemma. Al lavoro ho dovuto dirlo subito, perché dovevo motivare le richieste dei permessi, agli amici cari anche, perché con qualcuno si deve pur parlare... Con gli altri ecco...
EliminaScusa ma non si può sostituire al bambino una pentola piena di monete d'oro? :P
RispondiEliminaBasta sostituire la cometa con l'arcobaleno, o almeno così dicono.
EliminaGrande, Antonella!
RispondiEliminaComplimenti per la scelta di vita e... per la rubrica! :)
Sono tornato giusto in tempo per godermela e vederti in questo nuovo ruolo :)
Moz-
Senti, anche se fosse, intendo, anche se decidessi di trasformare il blog in un diario da mamma adorante, io ti leggerei lo stesso. Pure se ti facessi i selfie con i pannolini. :D
RispondiEliminaSe mi faccio un selfie con i pannolini abbattetemi. Spero di mantenere qualche neurone, almeno nelle giornate in cui la notte è andata liscia, per pensare anche al resto del mondo, oltre alla pupattola.
EliminaPerché no? In fin dei conti fare un po' di outing è sempre di aiuto per tante cose. L'ipotetico "diario di mamma adorante" comunque non sarebbe mica scandaloso eh, saresti perfettamente in linea con la maggioranza delle mamme :-D
RispondiEliminaMa a volte non farlo semplifica la vita. E l'averlo sperimentato anche per una sola cosa tutto sommato mi rende molto più comprensiva con chi, in qualsiasi campo, preferisce rimanere nell'armadio.
EliminaPS: ribadisco anche con te, se posto un selfie con i pannolini abbattetemi.
Se vuoi un suggerimento su come scavalcare il problema del disegno... dai un'occhiata al link sul mio nome ;-)
RispondiEliminaChe bello!
EliminaIo ci avevo pensato, ma non si presta a quello che voglio raccontare. Non so, adesso sperimento un po', poi si vedrà.
Devi preparare lo speciale per Halloween ^___^
Elimina:)
RispondiElimina:)
RispondiEliminaQuesto mi sembra un modo fantastico di seguire il tuo percorso da neo-mamma. :)
RispondiElimina:)
EliminaMi offro per farti la copertina! :-)
RispondiEliminaGuarda che ti prendo sul serio!
EliminaHo ripreso le matite e i pennarelli appesi al chiodo da anni. Appena esco dal periodo oberato di cose fra scuola e teatro, te la disegno volentieri. :-)
EliminaAdoro la nuova rubrica, la seguirò molto volentieri. La mia tesi di laurea in psicologia dell'infanzia era sul tema dell'adozione e per prepararla ho letto le cartelle di TUTTE le coppie aspiranti all'adozione di un piccolo comune emiliano dal 1975 al 2002.
RispondiEliminaNun te dico! Ne ho lette di cotte e di crude, gente che voleva solo bimbe bionde con gli occhi azzurri, genitori che dopo anni di attesa andavano nei paesi d'origine a comprare il bimbo che non arrivava e magari si metteva d'accordo per comprarne un altro ancora non concepito, donne che dopo undici fecondazioni in vitro si erano "arrese" all'idea di dover adottare.
Penso che l'adozione sia un cammino faticoso, costoso e fantastico, ti ammiro per la tua scelta e sento che sei molto felice, il che mi rende felice. Sono anche contenta che tu abbia avuto una buona esperienza verso la cometa, senza troppi intoppi.
Vorrei chiederti, se hai tempo e voglia, di dirmi quale sarebbe una risposta accettabile da offrire a chi decida di confidarmi che non può avere figli, così da evitarmi brutte figure come quelle delle tue vignette.
Che ne dici di "potrebbe piovere"? :-P
EliminaPotrebbe piovere va sempre bene! Al di là di questo suppongo dipenda dal tono con cui l'affermazione viene fatta. Io però eviterei di mettermi a piangere e il "forse sei tu che non lo vuoi" (almeno se non si è vista la cartella clinica). Peggio di queste due reazioni non si può fare
EliminaHai fatto bene a non dire nulla. Siamo diverse in tanti aspetti, ma simili nel modo di proteggerci da facili qualunquismi. Seguirò non gran piacere la tua rubrica. E mi piace la tua grafia. :-)
RispondiElimina:)
EliminaHai fatto bene a non dire nulla. Siamo diverse in tanti aspetti, ma simili nel modo di proteggerci da facili qualunquismi. Seguirò non gran piacere la tua rubrica. E mi piace la tua grafia. :-)
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