mercoledì 31 luglio 2013

Interludio estivo (di follie burocratiche e romanzi conclusi)


Il mio corpo anelava la vacanza che la mia mente aborre.
Riposo - mare - riposo.
Constatato che potevo (miracolosamente) allontanarmi da casa senza temere disastri apocalittici (in effetti al rientro ho trovato solo alcune piante in sofferenza), una mia amica ha trovato il luogo ideale per il genere di giornate di cui avevo bisogno. E in effetti con un'amica che garantiva una conversazione interessante e tutto un romanzo da revisionare non posso neppure dire di non essermela goduta. Scrivere e rileggere sulla terrazza da cui ho fotografato il cactus in fiore davvero non era male.

Bene, pensavo, eccomi pronta ad affrontare la burocrazia. C'è il corso abilitante da acchiappare. Le iscrizioni? Dal 30 luglio al 29 agosto, certo, se no che divertimento c'è. Una parte on-line e una parte da fare in una segreteria di una scuola o in un provveditorato. In agosto, certo. Ci aspettavamo di meno?
Prima la parte on-line. Tutti ai blocchi di partenza ieri mattina. Tutti, tranne il ministero.
Sarà on-line alle 12. Sarà on-line alle 16. Sono le 9.30 del 31 e ancora on-line non c'è. Sarà in vacanza il tecnico. Sarà, ma anche il prof precario vorrebbe potersi allontanare da casa, in agosto.
Si attende.

Almeno il romanzo Sherlockiano è concluso concluso. Ieri ho finito l'ultima revisione, con una sorta di struggente malinconia. Non mi resta che farne il PDF e mandarlo dove deve andare. Mi chiedo se anche gli altri provano questo senso di tragico distacco alla fine di una storia lunga.
Lo ammetto, non sono un'amante del violino, il mio strumento ad arco preferito è il violoncello, ma ho ascoltato parecchio violino per scrivere questa storia. E adesso mi mancherà pure quello.
Eppure ci sono già dei personaggi che aspettano, nell'anticamera della mia mente, promettendomi nuove storie.
C'è persino una mezza idea di protagonista femminile, finalmente.

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