martedì 16 luglio 2013

LA ROCCIA NEL CUORE su La Repubblica Milano


Oggi, dopo aver lavato i vetri e essere andata a correre ho messo un vestito nuovo, senza un motivo particolare. Ogni tanto anche a me piace "vestirmi da donna" e poi avevo un impegno in ospedale con mia mamma e quindi qualcosa di allegro ci stava bene a far contrasto col grigio.
Così, nel mio vestito messo senza alcun motivo, senza aspettativa ho risposto al telefono. Era l'ufficio stampa della mia casa editrice, Interlinea, per avvisarmi che mi avrebbe chiamato una giornalista per un'intervista. Di La Repubblica.
E quasi subito dopo mi sono trovata al telefono con una giornalista gentilissima, che mi faceva parlare del mio romanzo, mentre io me ne stavo sul mio balcone di paese, con una mano a reggere il telefono e l'altra a scacciare i bruchetti che si stanno mangiando le mie rose.
Il risultato della chiacchierata dovrebbe uscire domani, 17 luglio, sulle pagine di Milano.

Dopo, a telefonata terminata, una serie di pensieri, oltre a tutte le cose intelligenti che avrei potuto dire e non ho detto e libri e persone da citare che non ho citato.
Sui siti e i blog di scrittura si parla ancora, in questi giorni di editoria a pagamento e autopubblicazione.
Interlinea non mi ha chiesto un euro, ho inviato il mio manoscritto secondo le modalità indicate dal sito, senza alcuna conoscenza o raccomandazione. Il testo è stato letto, editato e coccolato. Io ho fatto quello che ho potuto in termini di presentazioni e promozione, e altrettanto ha fatto la casa editrice, mettendomi in contatto con librerie, eventi culturali o giornalisti. Per come funziona la mia mente questo è l'unico modo in cui l'editoria può funzionare.
Si può fare tutti da soli, certo, ma oltre a un buon testo bisogna avere anche tempo e il carattere giusto. Io da sola mi sarei fermata alla presentazione qui a Briga Novarese (senza nulla togliere al mio comune, che amo e ha una super sindachessa che è stata mia prof).
Farsi pubblicare non è facile, nessuno lo sa meglio di me. Io credo poco nel talento, quindi ho studiato, ho letto, ho scritto e riscritto. Non bisogna farsi abbattere. Bisogna giocarsi le proprie chance nei concorsi, sperando di emergere tra 200 altri testi se sono pochi.
Ma da Briga Novarese alla libreria, quella vera, non quella teorica della tiratura da 200 copie, si può fare e senza nessuna spintarella.

1 commento:

  1. Ho la tua stessa convinzione, e in più aggiungo l'opzione "agente" non a pagamento, ne esistono di molto validi. E' possibile arrivare, anche se non tutti la pensano così. Il sostegno della casa editrice è fondamentale, a prescindere dal valore del romanzo proposto, altrimenti senza visibilità purtroppo non si va lontano anche con un buon prodotto. Secondo me tu ormai sei una vera scrittrice.

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