Il Nik pratica aikido e pertanto è affascinato dalle arti marziali. Ciclicamente, quindi, si guarda un film il tema. Se il film è cinese, il Nik si gode i combattimenti e io rimango basita per il livello di propaganda che queste pellicole riescono a veicolare.
Questa è la storia, vera verissima, di Ip Man, il buffo nome del fondatore della scuola di arti marziali seguita da Bruce Lee.
Ip Man vive all'inizio inconsapevole dei veri valori cinesi, chiuso nella sua casa, con la sua famiglia modello (perché anche inconsapevolmente è già un cinese perfetto) col suo figlio unico e maschio. Pratica Kung Fu, ma solo per piacere personale.
Poi arrivano i giapponesi cattivi cattivissimi, sadici fino al midollo, Ip Man sprofonda nella povertà, ma capisce i veri valori. Insegna Kung Fu ai lavoratori di una fabbrica (perfetta, perfettissima fondata solo per amore degli operai) che così possono difendersi dai predoni. Picchia i giapponesi cattivi cattivissimi che insidiano moglie e bimbo e sfida il generale dei giapponesi (cattivo cattivissimo) a singolar tenzone. Ovviamente vince, con tanto di predicozzo sul fatto che le arti marziali cinesi sono moralmente superiori a quelle giapponesi. Le scritte finali lasciano intendere che è grazie all'esempio e alla tempra morale di Ip Man e degli altri cinesi bravi bravissimi che i giapponesi hanno perso la seconda guerra mondiale.
C'è da dire che Ip Man è oggettivamente un film ben fatto. Belli i combattimenti (che il Nik assicura filologicamente corretti), simpatico e non stucchevole il protagonista, buono il ritmo. Ecco, se non fosse stata per questa costante e oppressiva propaganda me lo sarei anche goduta.
Mi astengo dal voto per chiari motivi extra cinematografici
Pensavo fosse chiaro dal post, ma un commento su FB mi ha fatto capire che non lo è.
RispondiEliminaStimo molto le arti marziali e immagino (non sono ferrata in materia, lo ammetto) che Ip Man sia stata una gran persona. Il suo nome è buffo solo alle mie orecchie e questo commento non voleva essere offensivo.
Sta di fatto che in questo film TUTTI i giapponesi sono cattivi, che la Cina degli anni '30, prima dell'invasione, è dipinta come un paradiso in terra e che il film termina un discorso che afferma la superiorità morale delle arti marziali cinesi su quelle giapponesi. A casa mia questo si chiama propaganda. Inoltre il film è girato in un momento di forti tensioni tra Giappone e Cina e stati alleati. Personalmente a me non piacciono i discorsi "anti qualcosa" e ancora meno quelli "anti qualcuno" e pertanto alcuni aspetti, del tutto extra cinematografici, del film mi hanno sinceramente disturbato. Oltre tutto non è la prima pellicola del genere che mi fa quest'effetto (purtroppo non ho annotato il nome di un altro film visto e non lo ricordo)
Poi, ribadisco, tecnicamente il film è girato bene, le sequenze di combattimento sono super e non volevo minimamente essere offensiva verso chi pratica arti marziali (ad esempio mio marito...).
Effettivamente dal punto di vista tecnico e marziale è un film molto ben fatto.
RispondiEliminaPersonalmente non conoscevo nel dettaglio la storia di Ip Man, ed incuriosito dalla visione, sono andato ad approfondire.
Pare che il Ip sia andato ad Hong Kong non sulla spinta dei giapponesi, bensì dall'avvento del comunismo (ad esempio).
Le distorisioni della storia sono state fatte chiaramente a fini di propaganda filo cinese.
Un vero peccato.
Comunque Ip Man, secondo me, viene ben caratterizzato e le sequenze di combattimento sono molto ben fatte.