domenica 12 ottobre 2014

Ascoltare musica con i propri personaggi: Sherlock Holmes – Scrittevolezze


Se c'è un esercizio che mi sento di consigliare a chiunque voglia scrivere è proprio questo: scrivete un apocrifo.
Non necessariamente un apocrifico Sherlockiano, ovviamente. 
Cercate un personaggio che amate e scrivete un'altra storia che lo veda protagonista, cercando di rispettare atmosfera e spirito della storia originale. Se poi siete temerari, potrete sottoporre il risultato ad altri appassionati per vedere se riconoscono il personaggio.
Scoprirete che non conoscete davvero quel personaggio che avete sempre amato, la vostra era una frequentazione superficiale, di amici occasionali, di quelli con cui si beve volentieri qualcosa il sabato sera, ma nulla più. Per poter muovere un personaggio dovete diventare intimi con lui, seguirlo a casa, aprirgli il vostro salotto, fargli domande imbarazzanti e permettere che lui ve ne ponga altrettante. Vi renderete conto che avete bisogni di sapere di lui molte più cose di quante il testo originale vi dica esplicitamente e dovrete andarvi a cercare le risposte pagina per pagina, nei silenzi e nelle mezze frasi.
Così facendo, però, avrete imparato quanto dovete sapere su un personaggio.
Quando poi penserete a un personaggio vostro, saprete esattamente quante e quali domande dovrete fargli prima di poterlo muovere. L'unica differenza sarà che con l'apocrifo le risposte le dovete cercare all'interno di un testo che già esiste, mentre con il personaggio originale dovete trovarle voi. In entrambi i casi il risultato finale dovrà essere un tutto coerente.
In entrambi i casi, il 99% di quanto avrete scoperto sul personaggio rimarrà fuori dal testo finale. Ma il fatto che sia ben chiaro nella vostra mente permetterà al personaggio di muoversi con coerenza nella vostra storia. 
L'esempio di Sherlock Holmes risulta particolarmente didattico non solo perché ho lavorato su di lui, ma anche perché bene o male tutti abbiamo un'idea del personaggio e delle sue ultime re interpretazioni.
Partiamo da un piccolo particolare. 
Tutti sappiamo che Sherlock Holmes suona il violino. Ma qual è il suo musicista preferito? 
È una domanda che da lettori possiamo tranquillamente non porci, ma se è un nostro personaggio a suonare il violino, ad andare ai concerti prima di buttarsi in azioni pericolose, allora diventa vitale sapere quale musica è la sua preferita. Se ammira più di qualsiasi altra cosa le armoniose costruzioni matematiche di Bach avremo un personaggio. Ma se è invece un amante di quelle avanguardie che porteranno alla dodecafonia abbiamo un personaggio molto diverso. E se invece preferisse il melodramma?
Io non conosco e non pretendo di conoscere tutti i racconti e i romanzi di Sherlock Holmes a memoria, ma mi pare che ci sia un solo musicista esplicitamente nominato tra quelli di cui Holmes eseguiva i brani: Mendelssohn. Cosa che è coerente col fatto che Holmes di tanto in tanto citi Goethe. Insomma, dietro il volto impassibile del nostro consulente investigatore c'è un conoscitore del romanticismo tedesco. Un fatto che si può anche ignorare come lettori, ma che in fase di scrittura val la pena di tenere presente, anche se magari influirà sull'1% delle azioni e delle parole del personaggio.
Le cose cambierebbero ben poco se invece di Holmes avessi a che fare con un Mario Rossi qualsiasi inventato da me. Se Mario Rossi suona il violino, al lettore può anche non interessare chi siano i suoi musicisti preferiti, ma io dovrò conoscerli, perché un Mario Rossi che suona Mendelssohn solo in casa propria è diverso da un Mario Rossi che suona il violino in un gruppo bluegrass.
Quando abbiamo questo grado di confidenza con un personaggio, quando sappiamo che musica ascolta e perché, cosa gli piace mangiare, quali sono i suoi libri preferiti, quando insomma conosciamo bene il suo mondo mentale, possiamo andare con lui più o meno ovunque. Possiamo metterlo in situazioni molto diverse tra loro, coglierlo in stati emotivi differente e il lettore lo riconoscerà sempre.

Ovviamente, non so quanto bene sia uscito questo lavoro con il mio Sherlock Holmes.
Tra le pagine de Sherlock Holmes e il mistero dell'uomo meccanico quello che trovate potrebbe essere descritto come "uno studente fuori corso sui 27/28 anni dal carattere difficile che fatica ad essere preso sul serio come Consulente Investigatore". Un uomo giovane con una sua idea piuttosto cinica del mondo, con cui non è facile andare d'accordo, che ha la necessità, più che il desiderio, di vedere riconosciuto il proprio valore intellettuale.
Se però a un certo punto il lettore dirà "ma sì, è proprio Sherlock Holmes", vorrà dire che ho fatto bene il mio lavoro.

Voi quanto conoscete i vostri personaggi? Andate ad ascoltare musica con loro? Avete mai provato a lavorare a ritroso su un personaggio esistente?

20 commenti:

  1. Non ho mai provato in effetti a lavorare a ritroso, ma ho inventato delle storie di annate non raccontate di qualche personaggio.
    Però in effetti è un lavoro che serve, vero.

    Dei miei personaggi creati ex-novo... sì, spesso mi immagino che vita possano condurre^^

    Moz-

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    1. Sì, penso che di un personaggio dobbiamo conoscere il più possibile, lavorando a ritroso ci si rende conto di quante cose sono necessarie sapere per poter muovere un personaggio in modo credibile

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  2. Mi sembra un compito davvero troppo arduo per il tipo di scrittura che faccio io. Potrei scrivere un apocrifo di Ellery Queen in teoria, da quanto lo conosco e soprattutto lo amo, eppure mi sarebbe impossibile perchè lui è un genio con gli intrecci, le carte ribaltate all'ultimo, la sfida al lettore e io davvero non sono in grado di inventare nulla che sia anche solo lontanamante avvicinabile al suo genio. Concordo naturalmente che si tratterebbe di un ottimo esercizio e di conoscere ancora meglio il mio eroe preferito.

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    1. L'aspetto stilistico è un'altra questione interessante. Qui mi concentravo sui personaggi, muovere un personaggio esistente, anche su una trama semplificata, secondo me è un ottimo esercizio.
      In realtà lo è anche cercare di replicare stili e intrecci, ma qui le cose si fanno più complicate...

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  3. Bel post.
    Sul libro che sto scrivendo ho cercato di lavorare in questo modo, di ascoltare musica con i personaggi. Il risultato è che ho scoperto delle personcine niente male, che speso mi scoccia lasciare in secondo piano, anche se non può che essere così.

    Per quanto riguarda i personaggi altrui, invece, non mi sono mai cimentata in niente di simile, sempre che le fanfiction con cui mi divertivo ormai dieci anni fa non possano far parte del calcolo. Dubito anche di avere la pazienza necessaria per svolgere un qualcosa di accurato, ma di certo si tratta di un lavoro affascinante.

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    1. Ma sai che se alcune fanfiction possono essere davvero becere, altre possono essere davvero una bella palestra? In ogni caso, non importa da dove venga il personaggio, ma che ci si possa andare a sentire musica insieme!
      Tenar

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  4. I miei personaggi in genere li conosco quanto me stessa: so cosa ascoltano, so che gelato preferiscono, so che paure hanno, so in che posizione dormono... e quello che non so mi basta rifletterci pochi secondi per capirlo dal resto ^^
    Una delle primissime cose che ho scritto era un seguito apocrifo di una serie tv che amavo: ero un'adolescente e non ho mai concluso il progetto, ma mi è stato utilissimo come esercizio per allenarmi sulle descrizioni, sulle caratterizzazioni, e anche per... giustificare buchi narrativi della serie originale, che in video passavano inosservati ma in un romanzo andavano spiegati!

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    1. Inventare sui buchi delle serie (e prima ancora dei cartoni animati) mi sa che, per la nostra generazione, è stata la prima palestra narrativa!

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    2. Ah, sono sempre io con l'account e del marito...
      Tenar

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    3. Assolutamente d'accordo!

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  5. Non mi è mai capitato di scrivere un apocrifo, anche a volte mi sarebbe piaciuto scrivere il seguito di alcuni romanzi letti. Ci sono opere che, quando raggiungono la parola "fine", ti lasciano con l'amaro in bocca. Non esiste il sequel, e ti viene voglia di scriverlo.

    Conosco benissimo i miei personaggi principali, anche se in sede di stesura nascono sempre spunti nuovi, che contribuiscono ad arricchirli ulteriormente. Posso dire qual è il loro colore preferito, cosa ordinano al ristorante, com'è la loro casa... e la musica... beh... il mio protagonista fa parte di una band. Di musica, insieme a lui, ne ho ascoltata tantissima. E, molto spesso, mi ha aiutata a guidarlo verso scelte importanti! :)

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    1. Sì, una volta che conosciamo davvero un personaggio, anche elementi secondari che magari nel testo neppure figureranno ci aiuteranno a capire cosa sceglierà il personaggio in quel determinato contesto.
      Se Tizio appare sempre tranquillo, ma ascolta musica di protesta mi posso aspettare che, in determinate condizioni passi all'azione. Risulterebbe tutto meno coerente se Tizio fosse appassionato di canto gregoriano...
      Tenar

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    2. Hai ragione, tant'è che ho deciso di indicare la musica preferita anche per gli altri personaggi, e non solo per il protagonista. Con lui sono quasi obbligata per una sorta di "deformazione professionale" (sua, non mia!). :)

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Ho sempre scritto storie dei giorni nostri, oppure fantastiche, ma mai collegate a un personaggio realmente esistito, perciò non mi è si è mai presentato un vero problema in merito. Mi piace però citare i gusti musicali di alcuni personaggi per mettere in luce il loro essere, spesso in contraddizione con il loro apparire.

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    1. Sì, io cerco sempre di stare attenta al "mondo mentale" del personaggio, le sue letture, i suoi ascolti, i gusti artistici, le idee politiche (nel senso più lato del termine) e religiose, perché sarà l'insieme di tutto questo, unito agli eventi, a determinare le sue azioni.

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  8. Ehi! Ma mi sono persa un sacco di post! Bellissimo questo sulla musica di Sherlock. Sono iscritta come lettore fisso del tuo blog ma non ricevo la mail quando pubblichi un nuovo post, potresti aggiungermi per favore? lisafobia@gmail.com

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    1. Quello della mail, ammetto, è un servizio che non ho attivato. Vedo di rimediare.

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    2. Adesso si possono richiedere gli aggiornamenti via mail. Sopra l'elenco dei lettori fissi, trovi dove inserire la mail per essere sempre aggiornata

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