Il mio organismo non credo si sia reso conto della fine del PAS. Domenica si è tenuto il secondo incontro del corso di scrittura, che mi sta dando enormi soddisfazioni, ma che comporta un certo impegno mentale e fisico (quelle due borsate di libri che mi porto dietro ogni volta pesano), questa mattina esami del sangue, con tutte le corse e le code del caso.
La mente, tuttavia, respira.
È trita e banale la metafora del macigno che viene levato e tuttavia quanto mai calzante. Una parte della mia mente era costantemente impegnata in una serie di esercizi di calcolo e risoluzione problemi. Nella tratta università/casa non c'è l'ombra di un distributore, sono sicura di non rimanere per strada? Non ho il tempo fermarmi a mangiare, ho comprato nell'unico momento disponibile per la spesa il necessario per x pasti fuori casa? Il prof Y fa la pausa lunga, quindi ci infilo la correzione delle verifiche, che quindi devono passare dallo zaino A alla borsa B e viceversa. A questo costante lavorio mentale sulle questioni pratiche sia aggiungeva uno strato di nozioni da apprendere/ripassare, le leggi di pedagogia speciale, le teorie didattiche di modelli, tutta una serie di informazioni stipate nella memoria a breve termine e, proprio per questo, tenute costantemente in esercizio pena l'oblio immediato e totale.
Sono tornata padrona dei miei pensieri, prima ancora del mio tempo.
La casa è in una condizione inenarrabile, la burocrazia incombe (ricordate che non mi hanno rilasciato nulla? Devo curarmi io di inviare notifica a chi di dovere, sperando di sapere CHI sia di dovere avvisare) e tuttavia torno a pensare. Mentre sistemo la spesa, cambio la sabbietta al gatto, bagno le piante, penso.
E ascolto.
Cessato il chiacchiericcio incessante dei pensieri dedicati al PAS attendo che riemerga la voce dei miei personaggi. Per ora se ne stanno ancora da qualche parte, intimiditi, incerti se venire a bussare e a reclamare attenzione, dopo essere stati così brutalmente ignorati.
Torneranno, li sento già tornare.
Uno sguardo alle mie storie posso iniziare a darlo.
Marzo è il mese dei concorsi letterari e ce ne sono almeno due a cui voglio partecipare. Per uno devo sistemare un racconto già scritto, per l'altro mi ci vorrebbe un'idea. Ho venti giorni, posso solo sperare di inciamparci per caso. Del caso, in fin dei conto, ho imparato a fidarmi.
Holmes e Watson stanno litigando. Un litigio importante per entrambi, che li trascinerà in un'indagine. Ma questa, non chiedetemi perché, è una storia autunnale e adesso è troppo presto per scriverla.
Il mio tentativo di racconto rosa, fermo più o meno a metà, ma in questi giorni di fiori che si aprono al sole, magari troverò anche il modo di finirlo.
Il romanzo su cui ho lavorato quest'estate (una storia piena di streghe) era pensato per un progetto più ampio, ma il progetto è naufragato. C'è da tentare di renderlo indipendente, cosa che comporta un cambio radicale nell'ambientazione e nel cast. O voglia e paura di mettermi al lavoro. Per una volta ho intenzione di mettere in gioco parte del mio vissuto e inserire in una trama gialla una vera a propria storia d'amore. Di questa storia, principalmente, sento il richiamo e già mentre scrivevo questo post ho sentito uno dei personaggi sussurrarmi all'orecchio qualcosa di lui che prima non conoscevo...
Respiro e ogni respiro mi porta di nuovo in sintonia con le mie storie.
Le vostre, invece, come stanno?
Credo di aver battuto il record, dal momento che la notifica di facebook mi dice che hai pubblicato il link 4 minuti fa, e io ne ho impiegati circa 2 per leggere il post.
RispondiEliminaLe mie storie come stanno? Bene, direi. Dopo il tentennamento creativo della settimana scorsa, mi sono buttata nuovamente nella stesura della seconda parte, che mi piace tantissimo, mi esalta, mi diverto molto a scriverla.
Nel frattempo, cerco di far germogliare nuove idee. Annoto. Prendo spunti. Analizzo e psicanalizzo le persone, come ho fatto con il prete deejay. E considero l'idea di partecipare a qualche concorso, per non dare tutte le mie energie a un unico progetto.
Direi che tu e le tue storie state alla grande!
EliminaLoro sì, io un po' meno! :D
EliminaFelice di sapere che le storie sono lì a bussare e tu aprirai, ovvio. Del resto si sa a volte tocca lasciare la scrittura quando le priorità sono altre e altrove. Peccato per le streghe, erano legate agli struzzi se non ricordo male. Le mie storie sono tutte in stand by modello lavatrice stoppata in attesa di ripartire. Il problema occhiali potrebbe rimandare la ripresa dei lavori tra l'altro, con mio sommo dispiacere. W i tuoi fiori. Sandra
RispondiEliminaSì, il problema era proprio che erano legati. Gli struzzi non sono stati adottati, ma possono avere vita propria, le streghe erano proprio un sequel. A parte le mie maledizioni a chi mi ha bloccato, anche a livello di contratti per poi cambiare idea all'ultimo, alle streghe tengo davvero tanto, quindi meglio rimettere le mani in pasta e cercare di renderlo indipendente.
EliminaLa primavera porta sempre una ventata di nuove idee: io ne ho qualcuna che sfrutterò nella stesura del mio secondo romanzo cominciato la scorsa estate. Anch'io, poi, ho sott'occhio un concorso che scade a fine marzo al quale affiderò un racconto che ho intenzione di scrivere. Vedremo... Intanto ancora complimenti per i risultati conseguiti e buon lavoro per le storie in corso d'opera!
RispondiEliminaIn bocca al lupo per il concorso!
EliminaStai dicendo che nei tuoi progetti c'è una storia tinta di giallo e rosa, ma anche carica di streghe? Una cosa così la voglio leggere.
RispondiEliminaTante streghe! Da un minimo di 17 a un massimo di 25, devo ancora fare i calcoli... Spero di dargli una forma definitiva per l'autunno, speriamo...
EliminaIo faccio il tifo per le streghe!
RispondiEliminaLe streghe ringraziano!
EliminaSi respira la tua liberazione leggendo l'articolo! La mia storia è solo una, e al momento ristagna. E' un periodo un po' pesante, per vari motivi. Spero passi presto. :)
RispondiEliminaAllora un abbraccio a te e un in bocca al lupo alla storia!
EliminaMa che belli i fiori del tuo giardino! Val la pena lasciare la casa in disordine e gustarsi l'aria aperta.
RispondiEliminaLe mie storie sono in letargo, qui la primavera non vuole saperne di arrivare :(
Sto procedendo pian pianino col romanzo, ho revisionato trenta pagine e mi sembra d'aver fatto le fatiche di Ercole. Quando scrivo penso di aver fatto bene, quando rileggo scuoto la testa sconsolata.
Ho bisogno di sole!
Sherlock e Watson litigano in una storia breve che hai intenzione di scrivere nei prossimi mesi? Non vedo l'ora!
Anch'io ho bisogno di sole!
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