lunedì 14 settembre 2015

Piovono Libri – Il giro di vite (e Certosa di Parma)


Prima esperienza al Gruppo di Lettura
Non è meravigliosa l'idea che degli adulti, impegnati con lavoro e famiglia, senza che nessuno li obblighi, si trovino a parlare di libri e decidano di leggere insieme dei classici, magari quei tipici romanzi che non vengono più presi in mano dalle superiori?
Io trovo quest'idea di raro romanticismo. 
Quando delle amiche mi hanno parlato del loro gruppo di lettura, però, avevo anche un po' paura. Non sarà uno di quei ritrovi tristi di persone tristi che vogliono sentirsi intellettuali per dare così un'aura di prestigio a una vita grigia? Certo, le mie amiche non sono né tristi né grigie, ma non si sa mai...
Invece il bello di leggere insieme un classico sta anche nel poterlo dissacrare, poterne parlare male, poterne ironizzare. Per fortuna lo spirito di Piovono Libri è questo. Niente verbosità, tanto cibo, qualche alcolico, e un sacco di risate.
Si inizia con un gioco, divisi in due squadre bisogna essere rapidissimi a ricordarsi cosa indossava quel personaggio, dove andava quell'altro e chi ha detto cosa. Vincere è importante: a fine serata vengono estratti due titoli e il gruppo vincente sceglierà quale dei due sarà la prossima lettura.
Si passa poi a parlare dei libri letti. Se sono stati una sofferenza li si può "gettare giù dalla torre", espressione che trovo molto catartica. Se sono stati interessanti, si può scoprire che gli altri lettori ci hanno visto dentro tutt'altro, rispetto a quello che abbiamo trovato noi. Del resto a questo serve la narrativa, a creare continuamente nuovi significati.
Infine si consiglia o sconsigliano altri libri letti, dai saggi ai comici passando per le saghe famigliari. Nel mentre si chiacchiera, si mangia, si ride in un gioioso informalismo letterario. Alla faccia di chi associa i classici alla noia.

Il giro di vite
Mi sono inserita nel gruppo con la lettura di uno dei due libri dell'estate, Il giro di vite di Henry James.
Le mie impressioni, leggendo, sono state peculiari. All'inizio sono stata colta da un profondo senso di metaletterarietà. Praticamente c'è un circolo letterario (o qualcosa di molto simile) come io immaginavo essere il gruppo di lettura, all'interno del quale vengono narrate delle storie. Uno dei membri propone la lettura di un diario di un'istitutrice che, alla prima esperienza, si è trovata in assai strane circostanze. Da questa cornice si passa quindi al racconto in prima persona dell'istitutrice, sola insieme a una governante e a pochi altri domestici a prendersi cura di due bambini in una tenuta solitaria dove qualcosa di sinistro è probabilmente in atto.
La mia seconda impressione è stata di trovarmi nella versione maschilista di Jane Eyre. Tante erano le caratteristiche in comune, l'istitutrice alla prima esperienza, il padrone assente, la presenza inquietante nella casa, ma se nel romanzo della Bronte Jane è sicuramente un personaggio forte e positivo, qui l'istitutrice è nel migliore dei casi una sprovveduta, nel peggiore una povera pazza.
Andando avanti nella lettura, mi sono resa conto però che il tema principale dell'opera è il non detto. La casa dove la ragazza va a lavorare è oppressa dai misteri. Sono accadute cose innominabili (la morte della precedente istitutrice, l'espulsione da scuola del bambino più grande) che rimangono tali. Per convenzione sociale, per differenza di status tra i diversi personaggi è impensabile fare delle domande dirette, la verità non solo non viene a galla, non viene neppure cercata attivamente, con i risultati che si possono immaginare.
Proprio per il tipo di romanzo e i temi trattati ho apprezzato particolarmente la discussione. Da brava strutturalista io raramente mi curo di biografie e storie degli autori, preferendo, almeno a primo impatto, giudicare un testo solo in quanto tale. I miei compagni di lettura hanno fugato i miei dubbi su un eventuale maschilismo di James. Pare che l'autore fosse definito "la più gentile anziana signora" e "virtuosa signorina" e non avesse alcun odio per il gentil sesso. Partendo da questo c'è chi ha ipotizzato che sentisse particolarmente il peso del pettegolezzo e delle convenzioni sociali inglesi che tanto gravano sulla protagonista del romanzo che sarebbe quindi vittima di una società che preferisce la rispettabilità alla verità. 
Quanto al non detto, ognuno ha riempito i vuoti a modo suo, c'è chi ha sospettato che i bambini fossero vittime di abusi chi, come me, immaginava una svolta sovrannaturale, anche se quasi tutti abbiamo considerato l'istitutrice inaffidabile.
Personalmente ho trovato Il giro di vite un'opera di raro fascino, scritta con molta eleganza. Ne avevo sentito parlare molto poco e probabilmente senza il gruppo di lettura non mi sarebbe mai capitata per le mani.

La certosa di Parma
Solo pochissimi coraggiosi hanno finito La certosa di Parma. Dei tre, uno la scaglierebbe giù dalla torre (in testa ad autore e protagonista), una la salva per il valore storico, la terza ha riso molto leggendola (Elena, ti adoro, lo sai), ma forse non era questa l'intenzione di Stendhal. 
Tra i loro commenti e quelli di chi ha abbandonato la lettura stremato ho capito le seguenti cose:
– Il primo capitolo fa dubitare chiunque di essere capace di leggere. Non si capisce nulla.
– Stendhal ha un'idea tutta sua della geografia italiana o forse, dati i tempi di percorrenza, dota i suoi personaggi di carrozze con motorizzazione al plutonio.
– A trent'anni si è irrimediabilmente vecchi, sopratutto se si è donne.
– Fabrizio Dongo, il protagonista, pare avere affinità con Il Trota, il figlio di Bossi. Escludo sia un complimento.
– La storia pare ispirata a quella della famiglia Farnense.
– Forse Stendhal amava l'Italia e gli italiani, ma pare lo nasconda molto bene, dato che non fa che parlarne male.
– Il libro è dedicato agli Eletti, loro solo ne capiranno il senso. Noi non siamo eletti. Forse leggendolo al contrario si evoca il demonio, o lo spirito di Stendhal, in ogni caso è meglio astenersi.

Il prossimo libro in lettura è La luna e i falò. Io con Pavese ho un rapporto controverso e ne ho paurissima...

Piccolo angolo di autopromozione
Sono finalista al concorso Giallo Laghi, organizzato dalla sempre attivissima Ambretta Sampietro in collaborazione con Giallo Mondadori (che pubblicherà il vincitore).
Alla proclamazione dei finalisti, per motivi personali, ero particolarmente sconvolta, quindi ero pochissimo di compagnia e non ho salutato un tot di persone (che non ho visto, che ho visto e che poi ho perso...) e mi scuso con tutti.
Io invece sono felicissima di essere in finale. Ringrazio enormemente la giuria che in tempi molto brevi ha letto 103 racconti, una quantità immenso!!!
Adesso i finalisti andranno in mano a una seconda giuria che stabilirà i vincitori.
Faccio a tutti un grande in bocca al lupo. 
Qui per tutti i particolari

20 commenti:

  1. Che bello! Anch'io ho cercato un gruppo di lettura a Torino, ma non ne ho trovati... :(

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    1. Il Circolo dei Lettori non ha anche la funzione di gruppo di lettura?
      Noi ci troviamo a Novara, temo che per te non sia comodissimo...

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  2. Sinora ho partecipato a gruppi di lettura solo sul web, sono poco portato per i contatti diretti. Però in futuro chissà...

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    1. Credo che il bello sia anche che tutti danno per scontato che un lettore sia timido e tra timidi spesso ci si capisce.

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  3. Ahahah!!! Mi hai fatto scompisciare dalle risate con il tuo resoconto su "La Certosa di Parma", penso che lo leggerò con altri occhi, dovesse ricapitarmi. "Il giro di vite" mi era piaciuto assai, e sono giunta alle tue stesse conclusioni: è proprio un libro inquietante in cui c'è un finale aperto, e ognuno è libero di trarre le proprie conclusioni. L'ideale per un gruppo di lettura. Ricordo che vidi anche un film, ma ti parlo di anni fa.

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    1. Dopo queste recensioni io credo che mi terrò ben lontana dalla Certosa... Invece sì, Il giro di vite mi è molto piaciuto, magari leggerò ancora James.

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  4. COMPLIMENTONI per giallo lago. Giro di vite è un libro stupendo che ha in parte ispirato uno dei miei film preferiti di sempre: The Others. Sono certa che al circolo troverai grandi occasioni di piacevole svago e riflessione. Sandra

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    1. Ammetto di non essere una super fan di The Others, che vidi anni fa e di cui ho un ricordo confuso. Chissà se riguardandolo adesso, con in mente il legame col libro...
      PS: grazie!!!

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  5. Avevo letto "la certosa di Parma" ai tempi del liceo, così come "il rosso e il nero", sempre di Stendhal: sai che non mi ricordo nulla? Sarà stato il 97-98... dovrò rileggerlo! :)

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    1. Io avevo letto "Il rosso e il nero" e non mi era dispiaciuto (anch'io però ho rimosso quasi tutto), ma è detta di tutti "La certosa di Parma" è decisamente peggio.

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    2. Incredibile come alcuni libri letti non abbiano lasciato alcuna traccia. Dovrei riprenderlo. Sicuramente ce l'ho da qualche parte, a casa di mia mamma...

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  6. Complimenti sia per il concorso che per il gruppo di lettura! Non so se mi piacerebbe partecipare, trovo che una cosa bella della lettura sia quella che la si fa da soli... anche se l'incontro con gli altri del gruppo si fa dopo, credo mi sentirei come osservato :D

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    1. Anch'io avevo la tua stessa paura, fortunatamente non è stato così!

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  7. Questa iniziativa è fantastica! Mi piace lo spirito, l'organizzazione della cosa: il gioco, la condivisione, bello davvero! Io leggo i libri che propone @TwoReaders su Twitter, siamo un gruppo ben nutrito che quotidianamente tuitta due citazioni tratte dalle pagine assegnate per quel giorno. Sono testi di narrativa contemporanea, alcuni di essi sono stati davvero piacevoli scoperte. "La Certosa di Parma", mai letta! E forse, visto come ne parli, nemmeno mi verrà la voglia di leggerlo, un giorno! Lascio Stendhal ai pochi eletti!
    Ah, in bocca al lupo per la finale del concorso! ;)

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    1. Non sono così tecnologica, non credo che riuscirei a obbligarmi a leggere da un input virtuale...
      E Stendhal lo lascio agli Eletti, di cui non faccio parte!
      PS: crepi!

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  8. Chissà perché i circoli letterari sono sempre trasfusi di atmosfera piacevolissima. Come un coacervo di adepti, che si capiscono al volo, che amano stare insieme e condividere quanto leggono.
    Quanto al fatto che tu ti sia qualificata in quel premio... complimenti. :-)

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    3. Vediamo se adesso ce la faccio... In passato ho avuto anche esperienze poco felici in fatto di circoli letterari, questa volta invece sembra che tutto vada come deva do

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    4. Dai, fai un bel respiro e vedrai che la quarta sarà la volta buona ^___^

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