lunedì 25 febbraio 2019

Non esaustiva storia della donna guerriera in letteratura

Fin dall'inizio del mio rapporto con la lettura o, meglio, del mio rapporto con la narrazione, ho subito il fascino delle donne guerriere. Bimba avventurosa, inevitabilmente mi riconoscevo con chi sceglieva la spada, piuttosto che con chi sveniva per amore. 
Non sono certo l'unica, dal momento che la donna guerriera è presente nelle narrazioni fin dall'alba della letteratura, anzi, è un classico che riscuote successo da millenni e  mi è venuto il desiderio di osservarne l'evoluzione (o la non evoluzione) nel tempo.
Si parte

Atalanta
L'antica Grecia, terra di rara misoginia, ci ha regalato dei personaggi femminili di intramontabile fascino.
Non mancano, ovviamente, le donne guerriere, prime tra tutte le Amazzoni. Le amazzoni formano, però, una sorta di "contro società" da cui gli uomini sono esclusi e le donne tutte addestrate alla guerra. Le amazzoni, quindi, sono "la norma a casa propria".
Atalanta, invece è la capostipite di tutte le donne guerriere. Abbandonata dal padre che voleva un maschietto, è stata salvata da Artemide, che ne ha fatto una guerriera.
Atalanta partecipa alla spedizione degli argonauti e si distingue in praticamente qualsiasi impresa si cimenti. Al contrario delle eroine che verranno dopo, non si nega qualche avventuretta qua e là, ricavandone, pare, anche un figlioletto. 
Alla fine, il padre non può che riaccoglierla in famiglia, ma questo punto alla donna tocca maritarsi. Se l'amore in sé non è stata la sua rovina, il matrimonio lo è, ma non nel senso che potremmo pensare. Lo sposo è infatti profondamente innamorato di lei e viene ricambiato con una passione travolgente. Così travolgente che i due si concedono all'amore nel tempio di Cibele, dea vendicativa che li trasforma in leoni (maschi, perché pare che al tempo i greci considerassero leoni e leonesse due specie differenti).
È lei la capostipite di una schiera di donne guerriere, quasi tutte imbattibili solo fino a che non riscoprono la propria femminilità e l'amore, che le porta alla rovina, anche se in realtà la bella Atalanta non ha mai negato la propria femminilità. Si è solo fatta trascinare dalla passione e per questo gli antichi dei greci non hanno pietà.

Camilla
Come Atalanta era protetta da Artemide, la Camilla dell'Eneide, altrettanto abbandonata, è protetta da Diana. Vive con altre donne nei boschi, vestita di pelli di animali. Turno, nel cercare alleati contro Enea, le arruola tra le sue fila, ma evidentemente dimentica di fornire loro equipaggiamento. Camilla, infatti, si distrae ad ammirare la stoffa degli abiti di un nemico ucciso e questo le è fatale. Colpita da una freccia, muore tra le braccia della più fedele delle sue donne. 
Non è l'amore, quindi, a rovinare a Camilla, quanto la curiosità per qualcosa a cui, lei, abituata alle pelli di animali, non era adusa. Con qualche rotolo di stoffa in dono, insomma, Turno avrebbe salvato l'alleata e magari vinto la guerra...

Bradamante
Storia diversa è quella della Bradamante dell'Orlando Furioso di Ariosto, personaggio presente, in realtà, anche nell'Orlando Innamorato. Innanzi tutto non sono noti particolari drammi famigliari. Pare abbia una madre che la aspetta a casa ed è un membro riconosciuto della famiglia. Nessun particolare dramma neppure nella carriera come paladina di Carlo Magno, ruolo che ricopre con riconosciuto successo. Neppure l'amore è l'anticamera di un destino funesto, dal momento che da suo figlio si originerà la casa d'Este. Insomma, in mezzo a tante storie tragiche, Bradamante è la dimostrazione che essere donna e guerriera si può.

Clorinda
Tasso è più tragico di Ariosto in tutto, figuriamoci se non lo è con la propria donna guerriera!
Clorinda, la vergine combattente de la Gerusalemme Liberata, ha una storia famigliare quanto meno travagliata. Figlia dei sovrani d'Etiopia è però bionda e di pelle chiara. La madre (chissà perché) si convince che il marito non l'avrebbe presa bene e la sostituisce con un più appropriato neonato di colore. La affida al servo eunuco che si dimentica di fare l'unica cosa che la regina gli aveva chiesto, cioè battezzare la bambina. Seguono una serie di presagi funesti e problemi d'identità. Mi devo essere persa qualche passaggio, ma alla fine la figlia di sovrani cristiani, cresciuta da un ex schiavo eunuco, si trova ad essere una combattente nell'esercito mussulmano che protegge Gerusalemme dai cristiani. Qui Clorinda subisce il tipico mobbing che colpisce le donne in carriera e, a parità di abilità, non ottiene il posto che sente di meritare e tenta un'azione notturna in solitaria. Tancredi, guerriero cristiano innamorato di lei, non la riconosce e la ferisce a morte. Prima della dipartita, tuttavia, Clorinda riesce a farsi battezzare. La storia di Clorinda è tragica dall'inizio alla fine e non c'è mai stata per lei alcuna speranza di lieto fine.

Capitan Tempesta
Saltiamo al 1905 per trovare, dalla penna di E. Salgari, Eleonora, duchessa d'Eboli, erede letteraria diretta di Bradamante. Siamo nel XVI secolo, Eleonora è stata addestrata al combattimento dal padre, che non ci trovava nulla di male. Quando il suo fidanzato viene fatto prigioniero dei turchi a Cipro lei si travesta da uomo per andarlo a salvare.
Storia anomala per la trama quanto per la protagonista, la vicenda inizia praticamente dove le altre finiscono. Nel giro di pochi capitoli Eleonora, considerata da tutti un uomo di estremo valore, viene ferita e la sua identità rivelata a un certo numero di personaggi. Questi per la maggior parte non fanno una piega e, preso atto che sono rimasti in pochissimi europei in una Cipro ormai in mano turca, che in qualche modo devono portare a casa la pelle e che Eleonora sembra avere le idee migliori sul come, ne accettano la leadership senza battere ciglio.  Si salveranno quasi tutti, meno il famoso fidanzato. C'è da dire, però, che Eleonora ha fatto innamorare di sé un principe siriano che ci mette poco a decidere di lasciare tutto, titolo e religione compresa, per andare a vivere da lei.
Il romanzo ha anche un seguito, Il leone di Damasco (che non ho letto e risulta introvabile), in cui apprendiamo che Eleonora e il suo bello hanno messo su famiglia, ma non appeso la spada al chiodo e, in caso di necessità, lei è sempre in grado di tornare a combattere per salvare la pelle ai suoi cari. Un caso più unico che raro in cui vocazione guerriera e famiglia riescono a conciliarsi.

Non mi sono noti esempi italiani più recenti di donne guerriere, anche se l'archetipo continua a vivere nel nostro immaginario. Tutte le persone della mia generazione conoscono ovviamente Lady Oscar, che risulta parente di Clorinda, una figura tragica destinata a morire nel momento stesso in cui accetta la propria femminilità. 
Una piccola curiosità. Da tempo sospettavo che la figura di Lady Oscar non fosse poi così folle a livello storico. Questo perché sapevo che il governo rivoluzionario francese si era premurato di vietare la carriera militare alle donne, regola che doveva pur essere stata promulgata sulla base di un qualche precedente. Scrivendo questo post ho scoperta che negli stessi anni (appena dopo in realtà) nell'esercito russo una donna è diventata ufficiale di cavalleria. Pluridecorata, ne è uscita vivissima e ha scritto anche un libro di memorie.

Rimanendo in ambito prettamente letterario, ho scelto queste cinque figure in quanto figlie della letteratura italiana, ad eccezione di Atalanta, che è comunque la capostipite di tutte le altre. 
Mi ha colpito il fatto che 3 su 5 muoiono tragicamente, anche se nessuna è effettivamente tradita dal fatto di essere donna. Virgilio prova a dirci che Camilla è distratta dal gusto femminile per le belle stoffe, ma mi sembra un po' un arrampicarsi sugli specchi. Atalanta viene punita per la propria lussuria insieme al marito e il suo passato guerriero ha poco a che fare con questo destino, mentre Clorinda è vittima di un tragico equivoco. Tutte e tre le decedute, però, hanno avuto infanzie tragiche, come a dire che la donna guerriera se la può cavare benissimo, purché cresciuta in un ambiente non disfunzionale (come tutti, insomma)!

L'archetipo della donna guerriera rimane vivissimo nella narrativa fantasy, che ce ne regala di splendide, dalla Eowyn de Il signore degli anelli fino alla Brienne di Tarth de Il trono di spade. Non ho fatto una ricerca approfondita in merito, ma mi sembra che la sopravvivenza media delle donne guerriere nel fantasy moderno sia superiore a quelle della letteratura del passato.

Mi manca invece, un racconto sulle donne guerriere di oggi. Mi viene segnalato un film documentario sulle combattenti curde e poco altro, quando forse, invece, ci sarebbe parecchio da dire su una carriera, quella militare, oggi possibile, ma di certo non facile per le donne.

Voi cosa ne pensate di questi personaggi?


32 commenti:

  1. Conosco poco questi personaggi femminili perché purtroppo non ho fatto studi classici e le lezioni di italiano erano più "concentrate" per così dire e così certe opere sono state studiate in modo parziale.
    Parlando di figure più recenti, mi viene in mente "Soldato Jane" di Ridley Scott con Demi Moore, film molto hollywoodiano e con la sua discreta dose di retorica, però a suo modo attinente alla tipologia della donna combattente.
    Penso anche a Red Sonja, una sorta di Conan al femminile (infatti nei fumetti interagisce talvolta col guerriero cimmero) e naturalmente a Mulan, nota per il cartone della Disney ma di fatto un personaggio storico realmente esistito (almeno, delle cronache cinesi dell'epoca parlano di questo "guerriero donna" che combatté nelle armate imperiali contro gli invasori).

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    1. Nei fumetti è una figura piuttosto comune e, ovviamente, conosco Mulan. Non l'ho citata, fermandomi alla tradizione italiana, così come non ho inserito le walkirie della tradizione germanica.
      Non ho visto, anche se ne ho sentito parlare, Soldato Jane e non so se ci sia qualcosa di un po' meno datato, dato che al momento non mi viene in mente niente.

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  2. Ciao Tenar da buon lettore di fumetti sto riscoprendo da poco i personaggi de "Il Giornalino" ed "Il Corriere dei Piccoli", tra questi mi ha colpito molto il personaggio di Petra de Karlowitz (titolo del fumetto Petra Cherie), giovane nobildonna molto colta di origine franco-polacca, che nella Prima Guerra Mondiale combatte contro i tedeschi che minacciano la sua patria pilotando un aereo Sopwith Camel senza insegne, un po' guerriera un po' spia visto che le sue avventure hanno delle connotazione da spy story. Lo stile mi ha ricordato un po' Corto Maltese e l'autore Attilio Micheluzzi è sempre stato molto attento ai particolari storici. Penso possa piacerti, a me ha aperto un mondo. A proposito mi potresti dare il nome della soldatessa russa, mi interessa la storia della Russia nella Prima Guerra Mondiale ed anche nella Gueraa Civile che e è seguita! Grazie e buona lettura!

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  3. Ah dimenticavo di aver letto qualcosa su "La scontennatrice" di Salgari, anche se più che protagonista la donna guerriera in quel romanzo è più un'antagonista!

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    1. Sì, Salgari inserisce spesso donne dal carattere forte, sia come personaggi positivi, sia come sanguinarie antagoniste.

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  4. Non conosco Petra Cherie e da quanto dici, invece, potrebbe piacermi parecchio: come si recupera?
    Per quanto riguarda invece l'ufficialessa russa vado a copia-incollarti il nome, che è oltre le capacità della mia dislessia:
    Nadežda Andreevna Durova.
    Siamo nelle guerre napoleoniche, mentre mi si segnala invece l'esistenza di interi gruppi militari femminili russi durante la guerra civile, dal 1917 in poi.

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    1. Ci sono anche le aviatrici russe della seconda guerra mondiale, c'è un bel saggio sull'argomento!Non l'ho letto ma l'avevo procurato ad un utente

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  5. Grazie dell'info Tenar cercherò!
    Per la tua richiesta invece se digiti su un motore di ricerca: "Corrierino e giornalino" assieme a "Petra Cherie", ti dovrebbe dare il link ad almeno 3 avventure. Su Amazon c'era anche una raccolta d'avventure ma purtroppo pare sia esaurita.

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  6. Forse tra quelle odierne c'è ahimé la tizia di Hunger Games XD
    Capitan Tempesta non la ricordavo.
    Quanto ai fumetti, per riallacciarmi al discorso di sopra, ne potremmo elencare diecimila XD

    Moz-

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    1. Nei fumetti dovremmo elencarne diecimila. Ho escluso tutto ciò che è fantastico moderno. Io adoro la letteratura di genere, però, un po' mi manca, per questo archetipo, un'analisi nella letteratura maistream.

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  7. Spazio autopromozionale: la protagonista del mio romanzo Pelicula è una donna guerriera!

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  8. È tutto così lontano dalla mia formazione, Mannaggia.

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  9. Ho qualche reminiscenza delle donne classiche che hai citato: pochi, a dire il vero, sono i ricordi scolastici legati alle loro figure, ma grazie ai miei figli sapevo di Bradamante.
    Nell'attualità, poi, non saprei proprio dove pescare: sono un po' come Sandra, di formazione lontana. :)

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    1. Visto che i tuoi figli sono musicisti, mi sento di consigliarti la versione musicata da Monteverdi del combattimento tra Clorinda e Tancredi

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  10. Anch'io sono una appassionata di ragazze con la spada, anche se Capitan Tempesta mi mancava completamente - ah, e nella tua carrellata manca Marfisa, perché Ariosto ne ha messe ben DUE nel poema, e in una delle scene finali... si sfidano a duello per Ruggero. Per quanto riguarda i contemporanei, a parte le dragoniere di Pern (anni 70-80, e siamo a cavallo tra fantasy e fantascienza; e ora che ci penso, se non hai mai letto niente potresti cercarti in qualche biblioteca almeno il primo "Il volo del drago": uno dei primi romanzi dove i draghi sono creature superiori di grande intelletto, saggezza e bontà, affezionatissimi ai loro umani di riferimento cui si legano con l'imprinting allo schiudersi del loro uovo) ci sarebbe anche Nihal della Valle del Vento di Licia Troisi: letteratura italiana, protagonista guerriera. Non lo ricordo come un capolavoro ma mi fermai verso pagina 100, in realtà stavo cercando qualcosa per la biblioteca della scuola dove lavoro... poi ci sono le israeliane, che fanno parte dell'esercito esattamente come gli uomini dai tempi della nascita di Israele, e fanno anche il servizio di leva obbligatorio. Tornando all'Italia, abbiamo avuto diverse donne nella Resistenza - la versione ufficiale dice che facevano le staffette, tutte, ma molte di loro hanno combattuto sui monti esattamente come i partigiani, anche se in seguito la cosa è stata ritenuta poco femminile.

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    1. E' vero l'attrice ed ex modella israeliana Gal Gadot era istruttrice di combattimento per l'esercito!

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    2. Hai ragione, le donne nell'Orlando Furioso sono tante e di tutti i caratteri, Bradamante non è neppure presentata come un'anomali assoluta, dato che c'è Marfisa.
      Ho invece esclusod dal post tutta la letteratura di genere moderna, che pure amo molto. Mi spiace, invece che ad esempio non ci sia un romanzo importante sulle donne della Resistenza, relegandole spesso nella narrazione al ruolo di vittime.
      PS: non riesco a commentare il tuo blog e non capisco perché...

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  11. Che bella carrellata! Mi è piaciuto anche il taglio ironico che hai dato al post. Di alcune conoscevo poco o nulla, ad esempio Camilla non l'ho mai sentita nominare, ma la mia cultura in ambito classico fa acqua da tutte le parti. Bradamante è una delle mie preferite, e di Capitan Tempesta ho parlato spesso anch'io sul mio blog. :)

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    1. Diciamo che le donne di Virgilio sono un po' tutte sfortunate, chi finisce non si sa bene come nelle fiamme, chi si suicida... Camilla almeno muore tra le braccia dell'amica (amante?), insomma non la peggiore delle pessime fini possibili.

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  12. Figurati se lo capisco io! Ma blogspot è piuttosto lunatico, per esempio dal computer fisso non riconosce il mio account, dal tablet sì, e ciò non ha assolutamente senso.

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  13. Meno male che c'è Bradamante che ha avuto una vita normale, le storie tragiche delle donne guerriere mi inquieta e mi indispettisce un po'. Non ho fatto studi classici, ma conoscevo un po' le storie delle donne che hai citato (forse reminiscenze di letture passate). Le mie preferite sono le Amazzoni che ho sempre associato alla forza e all'autonomia delle donne in ogni tempo.

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    1. Le amazzoni in realtà mi intrigano poco. Loro sono la norma nella loro società, diventare guerriera, quindi, non implica una scelta particolare. Per certi versi mi intrigherebbe un'amazzone che voglia fare la sarta.

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  14. Anch'io sento il fascino delle donne guerriere, ma non avevo mai tentato una carrellata come quella che hai fatto tu, perciò ho apprezzato doppiamente il tuo articolo. Che Camilla muoia distratta dal suo interesse per le stoffe suona davvero un po' forzato.

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    1. Meglio di Creusa che muore fuori scena nel fumo perché il marito se l'è persa...

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  15. Un vago ricordo: nel Cavaliere Inesistente di Calvino c'è una dama guerriera, dichiaratamente ispirata a quelle di Ariosto e che più avanti si scoprirà condurre una sorta di doppia vita

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  16. Bel post, Antonella! Vero che Atalanta era anche l'unica donna tra i cinquanta eroi arruolati nella spedizione di Giasone alla ricerca del vello d'oro, ma non così per Apollonio Rodio, che nella sua (splendida) opera "Argonautiche" presenta cinquanta eroi maschili.
    Per il resto, io ho avuto un debole fin dall'infanzia per le eroine, tant'è che sono anni che medito di scriverci un post apposito. prima o poi troverò tempo e modo di farlo.

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    1. Questo è sempre il problema delle donne. Faticano il triplo per ottenere dei risultati e poi ops, gli Apolloni del caso di dimenticano persino della loro esistenza (mentre di una Medea che finisce pazza non si dimenticano mai)

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