In questo momento in cui il tempo mi sfugge dalle dita, la lettura, intesa anche nella sua forma più leggera, di semplice evasione, mi è quanto mai necessaria. Una sorta di respiro indispensabile alla mente, per proiettarsi in un altrove da cui guardare la realtà con distacco e occhio critico.
Mi è venuta in aiuto LuccaComics, la più importante manifestazione italiana riguardante il mondo del fumetto, che ha portato con sé tutta una serie di nuove uscite e la possibilità di recuperare vecchie opere.
Saga vol 2-3
Dai 16 anni
Cosa sarebbe successo a Romeo e Giulietta se fossero stati dotati di un fortissimo istinto di autoconservazione?
Questo è, più o meno, lo spunto narrativo da cui parte Saga. In un altrove fantascientifico in guerra, due membri delle opposte fazioni, lui con i cornini, lei con le alucce, si innamorano e mettono su famiglia, dando alla luce una neonata con alucce e cornini che le autorità di entrambi i gruppi in guerra considerano un abominio che deve essere eliminato.
Dopo che nel volume 1 era stato messo in luce il nucleo narrativo originale, col proseguire delle vicende, la storia si fa più articolata, ma rimane centrale il concetto di famiglia.
È una famiglia quella dei protagonisti in perenne fuga, ma entrano in gioco anche le famiglie di origine, costrette a confrontarsi con l'idea che il loro rampollo abbia sposato il nemico. Sono famiglie anche quelle dei cacciatori di taglie lanciati sulle loro tracce. Famiglie complicate, impossibili, solo sognate, o costruite con volontà e tenacia che cercano il loro luogo nell'universo.
L'universo di Saga, poi è un piacere per gli occhi. Space-opera allo stato puro, dove i fantasmi possono essere ottime bambinaie e i pianeti stessi possono rivelarsi forme di vita.
Nota personale, ho apprezzato particolarmente scoprire come i due protagonisti si sono innamorati. Per colpa di un libro i cui effetti sono andati oltre all'intenzione dell'autore. Perché è a questo che serve leggere: cambiare il proprio modo di vedere il mondo, fino a scoprire che sotto il nemico c'è una persona che vale la pena di conoscere.
Zerocalcare: Ogni maledetto lunedì su due
Dai 18 anni
Non si può vivere in Italia ed essere appassionati di fumetti e non leggere Zerocalcare, col quale, però, ho sempre avuto una frequentazione saltuaria, leggendo qualche striscia qua e là, spesso rimbalzata fino a me attraverso le condivisioni fb. Era il momento di rimediare e di trovare conferma a un sospetto che covavo da tempo:
Zerocalcare è forse il migliore aedo della mia generazione.
Che la generazione dei miei genitori abbia avuto come aedi grandi cantautori e che la mia abbia invece un tizio che gira con un armadillo immaginario temo sia un segno dei tempi.
In ogni caso, pur venendo da una realtà sociale e da un substrato culturale diverso da quello di Zerocalcare è impossibile non riconoscermi nelle sue tavole. La precarietà e la disillusione dei trentenni italiani è raccontata con rara acutezza.
Si ride molto con le tavole, apertamente quando si parla di piccole epopee domestiche (come non trovarsi solidale nella sua guerra al piumone, per non parlare dell'insonnia che, d'ora in poi, avrà per me la forma di un vecchietto che sussurra frasi palindrome), con molta più amarezza quando lo sguardo si allarga.
Dai 12 anni
Ho acquistato il primo numero di questa nuova serie Bonelli con più di una perplessità. Non sentivo la necessità di una nuova serie "classica" con avventure autoconclusive e disimpegnate. D'altro canto l'autore è Gianfranco Manfredi, il creatore di Magico Vento, che considero uno dei più bei fumetti italiani di sempre (da non perdere la ristampa a colori attualmente in edicola).
Letti i primi due numeri, il mio giudizio è ancora sospeso.
Da un lato abbiamo effettivamente uno schema molto classico, un eroe senza troppi problemi che lotta per i propri ideali, dall'altro un'ambientazione inusitata (l'Africa sub sahariana di fine ottocento) e la capacità di scrittura di Manfredi.
Nella sua semplicità la storia scorre con piacere, senza annoiare, e a fianco del protagonista iniziano a delinearsi personaggi tutt'altro che banali, come la principessa Bantu Amina.
Si rimane quindi vigili in attesa di vedere come proseguirà la serie. Per ora vale l'acquisto.
Non si vive di soli fumetti, quindi segnalo anche:
Dai 14 anni
Giallo Mondadori ha inaugurato una nuova collana dedicata interamente agli apocrifi sherlockiani, per me e per le mie finanze una manna dal cielo.
Tra le prime uscite mi è piaciuto particolarmente questo Sherlock Holmes e la casa della seta in cui Sherlock Holmes umanissimo si trova a fronteggiare il peggio dell'umanità in una lotta che diventa subito una questione personale.
Visto che, grazie al blog didattico, arrivano anche qua alcuni giovani lettori, ho pensato di introdurre un'età di lettura consigliata, che, ovviamente è del tutto personale e arbitraria.
RispondiEliminaNon è mia intenzione cambiare la linea editoriale del blog e quindi si parlerà anche di libri, fumetti e film adatti a un pubblico maturo, ma cercherò sempre di segnalare qual è il pubblico di riferimento di quella data opera
al massimo cara Tenar non cambi la linea editoriale ma allarghi un po' gli orizzonti, che male non fa direi. Un bacione
RispondiEliminaAdam Wild alla fine non l'ho più comperato... non so, all'ultimo non mi ha ispirato.
RispondiEliminaMoz-
Io ho letto i primi due numeri, carini e scorrevoli, ma nulla di più, vediamo come si evolve...
EliminaTienimi aggiornato^^
EliminaMoz-
E brava......ottima idea.....
RispondiEliminaStavo pensando di fare un post sul fumetto sull'altro blog, ovviamente con letture adatte all'età, cosa ne pensi?
EliminaCerte volte Zero mi fa morire!
RispondiEliminaSaga vol 1 è davvero una scoperta! Brillante, divertente, tenero, emozionante. Era davvero tanto che una grafic novel non mi amozionava così. Bellissimo.
RispondiEliminaZerocalcare è davvero la voce di noi trentenni, ho trovato illuminante la striscia sugli anziani che usano le nuove tecnologie (con la conclusione sul forno che mi ha steso!)