martedì 9 dicembre 2014

Tutti i miei sbagli (in scrittura)


Mentre anche sul mio lago (tornato più o meno negli argini), è arrivato l'inverno, giunge anche il mio turno di confessare (quasi) tutti i miei errori in scrittura, come fatto da tanti altri amici blogger prima di me.
Pronti? Si parte.

Il grande romanzo senza nome
Ho sempre inventato storie, ma solo a 19 anni, al primo anno di università ho iniziato a scrivere. Prima,  tra studio e allenamenti, me ne mancava il tempo materiale.
E quindi come si parte?
Ma con un romanzo fiume, ovviamente!
Un fantasy con guerre, amori impossibili, uomini gatti, draghi, spade magiche, re, maghi, psionici e chi più ne ha e più ne metta.
L'errore fondamentale
Non aver chiaro quale fosse il cuore della storia. Cercare di mettere dentro tutte le idee che mi frullavano nella testa senza alcuna pianificazione, nella folle, romantica idea che tutti i tasselli sarebbero andati a posto da soli.
I tasselli sono ancora lì che se la ridono.
La cosa che ho imparato nonostante tutto
Che ho delle idee. Né i personaggi né le singole situazioni erano scontati. Certo, era tutto assemblato come un vestito di Arlecchino, ma le singole pezze, prese una per una, non erano male. Sopratutto, non erano copie.

Il drago nel medaglione
Ok, diamoci una calmata, proviamo con una storia più gestibile.
Quindi è stato il mio turno del romanzo YA con protagonista sedicenne minuta con i capelli rossi.
Sono tutt'ora convinta che il risultato finale sia stato più che dignitoso. Se solo l'avessi scritto, diciamo, negli anni '60, avrei fatto il botto. Però negli ultimi decenni ne erano scesi di romanzi YA sotto i ponti. Aggiungiamo il fatto che la mia protagonista sedicenne arrivava a fine romanzo a dare un bacetto al suo lui. Nel mentre erano usciti romanzi in cui le sedicenni se la facevano con vampiri e lupi mannari, concupivano il loro (presunto) fratello. Insomma, non c'era storia con la mia educanda anni '60.
L'errore fondamentale
Non osare
La cosa che ho imparato nonostante tutto
Un minimo di pianificazione, oltre tutto appresa in modo del tutto incidentale. L'idea base si fondava su un colpo di scena finale. Per avere un colpo di scena finale bisognava aver già in mente il finale e avere un'idea di come raggiungerlo.
Cosa mi sono portata a casa
Un racconto mai pubblicato I tesori mai scoperti che considero comunque uno dei miei primi racconti maturi

Lord Corvo
Adesso mi sentivo pronta. L'università stava finendo, l'idea di iscrivermi a un master sulla narrazione era sempre più forte. Mi sentivo pronta per osare personaggi complessi, tematiche complicate affrontate in modo maturo. Ho scritto il mio grande romanzo fantasy. Questa volta i personaggi funzionavano, la storia era compatta o, meglio, sapevo cosa volevo raccontare.
E allora cosa è andato storto?
L'errore fondamentale
Non capire che, se il cuore della storia erano i personaggi e i loro rapporti, forse il fantasy non era il genere più adatto per quella storia.
Aver paura di affrontare il "mondo reale", pensando che il fantasy potesse in qualche modo proteggermi (l'ho creato io, quindi è casa mia, quindi sono al sicuro...)
La cosa che ho imparato nonostante tutto
I personaggi funzionavano. Funzionano tutt'ora, quando vado a trovarli.
Cosa mi sono portata a casa
Tutta una serie di racconti. Qualcuno l'ho pubblicato, qualcuno no. Molti non sono pubblicabili. Sono lunghi e interconnessi. Ogni tanto penso di pubblicarli su qualche sito di scrittura amatoriale, ma poi l'idea di litigare con le impaginazioni mi frena. Mi piace tornare dai miei personaggi, tutto qui, e scrivere di loro senza pensare ad altro.

Tutto qui?
No, non si smette mai di sbagliare e quindi, grazie al cielo, anche di imparare. 
C'è il thriller storico che non si capisce bene a chi possa piacere. Ha una scrittura piana e semplice che illude il lettore, che poi si trova invischiato in una storia violenta e moralmente ambigua. E la cosa, mi scoccia ammetterlo, non funziona. 
Ho ancora tutta una serie di problemi a raccontare personaggi simili a me. Quando scrivo mi sento rassicurata a nascondermi dietro a personaggi che nessuno mai possa confondere con me. Non voglio sentirmi psicanalizzata attraverso i miei personaggi! Però ogni tanto una protagonista femminile potrei anche usarla!

Adesso io mi sono confessata. Sotto a chi tocca!


11 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Mhh, Tenar... e se ne facessi un post? Mi sta piacendo l'idea, che ho visto anche altrove :)
    Sì, sì... tra una settimanella dovrei avere un buco per pubblicarlo... ti farò sapere :)

    Moz-

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  3. Scrivete troppi post interessanti accidenti :-P Appena ho tempo di respirare ci medito per un post, intanto me lo segno :-)

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  4. Toglimi una curiosità: hai spezzato Lord Corvo in più racconti?
    Sai che non è male come idea?
    Potrei farlo anche io con tutti i manoscritti che ho nel cassetto.

    Mi è piaciuto che anche tu, come me, hai voluto evidenziare le lezioni apprese. Penso che non esistano fallimenti veri e propri, ma solo feedback: ogni scivolone aiuta ad imparare. è così che si evolve, professionalmente ed umanamente.

    P.S. Moz & Aislinn: anche nei commenti al mio meme avete scritto che vorreste proporre un post affine: dai, fatelo, sono curiosissima! :)

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  5. No, sono venute fuori tante storie collaterali. Alcune, in quanto indipendenti sono più "spendibili" in selezioni varie, altre no (per la maggior parte sono lunghe, oltre 40000 battute). Però ogni tanto è bello tornare a scrivere di quei personaggi.
    Tenar

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    1. Anche io mi affeziono un sacco ai personaggi. Non ho ancora finito la stesura e già sto pensando ad un sequel :)

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  6. Sì, sì, Miki, Aislinn, scrivete il post!
    Tenar

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  7. Insomma, un passato che evidenzia un rapporto combattuto con il fantasy! Chissà, magari prima o poi ti verrà voglia di riprendere quella strada. Tu che dici?
    Interessante comunque quello che hai detto sul mondo protetto... in un certo senso mi viene da pensare che tutti i mondi che creiamo come autori siano realtà in qualche modo "controllate"...

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    1. Sì, penso che la ricerca di una "realtà controllata" possa essere una spinta inconscia alla scrittura. E ti ringrazio tantissimo per il commento: mi hai ispirato un post

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  8. Dovrei farlo sto post, dovrei proprio. Ora come sai sono in ballo con le cose belle e ti ringrazio perché commenti sempre, poi vedremo: ho anch'io i miei orrori su vecchi floppy. Sandra

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    1. Ci sono per tutti orrori nascosti da qualche parte!

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