domenica 25 gennaio 2015

Questa inaspettata voglia di rosa – Scribacchiando


Sarà la stanchezza del PAS che non accenna a lasciarmi, saranno gli ultimi film e gli ultimi romanzi letti, piuttosto avari alla voce "ottimismo", sarà che ci sono giorni in cui il mondo appare un po' più ostile. Sarà... Fatto sta che da qualche giorno ho sempre di più la voglia di una storia a lieto fine. Più precisamente, di una storia d'amore a lieto fine. Insomma, di una storia ROSA!
Fermi tutti! Sto male? Qualche linea di febbre, in effetti, ma nulla che giustifichi il delirio. Sarà l'esaurimento? Probabile. Sta di fatto che la voglia di rosa permane.
Giusto per farvi capire quanto inusitato sia per me questo desiderio, vi riassumo i due racconti lunghi scritti durante il PAS. Uno è un apocrifo sherlockiano (per cui ho già firmato il contratto di pubblicazione!) dove la storia d'amore è motore di delitti. L'altro appartiene alla mia serie fantasy e aveva, in effetti, come tema l'amore o meglio "gli amori impossibili". Infatti in 60000 battute riesco a farne finire male tre di storie d'amore, compresa quella del cane da pastore innamorato della femmina di segugio del lord. In tutta la mia produzione ho tre racconti con una storia d'amore a lieto fine. Una però è in un contesto talmente triste che possiamo anche non contarla. 
Eppure questa inaspettata voglia di rosa permane.

Quindi ragioniamo. Passerà, probabilmente passerà, ma iniziamo a interrogarci. Ci sono, almeno, dei libri che abbia amato sopratutto per le storie d'amore? Sì, ci sono, non sono neanche pochi. Ecco i primi che mi vengono in mente:

Non toccatemi Jane Austen! E poi Elizabeth (come Emma, nell'omonimo romanzo) è un inno all'intelligenza femminile.

Piccolina, non bellissima, senza ricchezze, ma con intelligenza e tenacia da vendere, come non tifare per Jane?

L'onore dei Vor e Barrayan
Dovrebbero essere libri di fantascienza, ma sono di fatto i miei romanzi d'amore preferiti. Lei è comandante di un'astronave con missione scientifica, lui è un militare, per quel che ne sa lei è pure un criminale di guerra. Si trovano isolati su un pianeta tutto da esplorare...
Nel secondo romanzo vanno a vivere insieme, nel militaresco pianeta di Barrayan...
Lieto fine assicurato, con una lei tutt'altro che remissiva, capace di entrare in scena con in mano la testa mozzata di un nemico.

Della mia amata Le Guin, non è solo una storia d'amore. Ma quella tra Tenar e l'ex arcimago Ged è di quelle che non si dimenticano. Romanticissimi anche se ormai non più ragazzini.

Ammettiamolo, a farmi amare questo romanzo non è stato il serial killer o lo stile. È stata la storia d'amore (ecco perché poi i seguiti mi sono piaciuti solo fino a un certo punto). Lei è una poliziotta tostissima, lui un ragazzo cieco riesce a leggere nell'animo attraverso il suono della voce.

Ecco che inizia a delinearsi un trend. Nelle storie d'amore che mi piacciono la protagonista non è necessariamente bella e dolce, ma è intelligente e tosta. Quasi sempre ha un lavoro, spesso considerato "da uomo", non si strugge né si piange addosso, anzi è spesso lei a salvare il principe azzurro.
Di una donna così potrei anche raccontare la storia d'amore. E, per una donna così, pretendo che ci sia il lieto fine.
Ora, come ho già avuto modo raccontare, spesso io mi trovo meglio a raccontare il passato rispetto al presente. Quindi, delineato l'identikit della mia eroina, ho iniziato a scandagliare la storia in cerca di spunti. Avevo già un'idea del tipo di interesse che volevo che la mia eroina avesse, perché trovo che alcune cose siano raccontate spesso molto male.
E, come spesso mi accade, sono inciampata in una storia, praticamente già bella e fatta che chiede a gran voce di essere raccontata. E, come sempre in questi casi, inizio a guardarmi intorno e mi chiedo come mai sia possibile che una storia così bella non sia mai stata raccontata. I personaggi iniziano a bussare alla mia testa e a installarsi nel mio salotto... 
A questo punto non posso tirarmi indietro. Dovrò proprio iniziare a scriverlo, il mio primo esperimento di racconto lungo d'amore (e mi tocca pure un gran lavoro di documentazione)...

A voi è mai capitata una cosa del genere? Com'è andata?

16 commenti:

  1. Nei miei romanzi il rosa c'è sempre. A volte centralissimo, a volte appena fuori la ZTL, ma mai in periferia. Sarò un uomo atipico? O forse è solo l'età: dopo aver letto tanta fantascienza e un po' di fantasy, a un certo punto sono maturato (o invecchiato?!) e ho capito che sono i sentimenti il motore delle storie che voglio scrivere.

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    1. Pare che un sacco di autori di romanzi rosa siano uomini! Quindi sei in buonissima compagnia.
      I sentimenti non mancano neppure nella mie storie, è che spesso le mie storie d'amore finiscono male o rimangono in sospeso. Invece adesso ho voglia di lieto fine.

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    2. A parte l'ultimo che ho finito, i miei ending sono sempre happy, in un modo o nell'altro: la vita è già abbastanza grama di suo, senza obbligare un povero lettore a sorbirsene una dose ulteriore. :)

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  2. Deve esserci qualcosa di strano nell'aria.
    In questi giorni, seguendo la scia di chi mi suggerisce di seguire l'istinto durante la prima stesura senza necessariamente seguire un ordine cronologico, mi sto occupando di diverse scene romantiche e, contemporaneamente, mi sto documentando per il secondo post dedicato alla post - modernità (tra l'altro senza trovare nulla che mi interessi...) che parlerà di come vengono vissuti i sentimenti al giorno d'oggi.
    Credo che la mia biografia influisca un po ' il mio modo di raccontare l'amore. Quando ho conosciuto mio marito, le difficoltà erano notevoli: io sono più vecchia di sette anni, lui proviene da un contesto diverso, é di origine marocchina seppur nato e cresciuto in Italia e cittadino a tutti gli effetti, i suoi sono islamici, i miei cattolici, ma noi due entrambi vicini al buddismo... insomma... casini a non finire.
    E con il mio fidanzato precedente (tutt'ora mio migliore amico) non era molto meglio. Faceva il musicista, non certo il massimo per una possessivo come me!
    Però in entrambi i casi mi sono messa in gioco, ho cercato di migliorarmi, di comprendere i miei limiti, di mettermi nei panni dell'altro...
    Anche nei miei racconti e nel mio romanzo, l'amore nasce da differenze apparentemente inconciliabili e da un desiderio di completarsi. L ' happy end, quando c'è, non è mai scontato.
    Comunque approfondiro' l'argomento nel post che ho in mente, senza omettere di citarti :)

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    1. Il mio problema, con le storie d'amore che racconto, è l'happy end. Nei gialli l'amore genera al 90% un delitto e al 95% uno dei due nascondeva qualcosa di losco. Nelle altre storie che ho scritto, che fatica arrivare al lieto fine. Nel primo romanzo "degno di questo nome" che ho completato, il fantasy Lord Corvo, l'eroe, dopo aver sofferto davvero un sacco, finalmente si dichiarava alla sua bella. E lei rispondeva "Ti amo, caro, ma ho un lavoro, sai, una missione, non posso fermarmi adesso" e se ne andava. Alla faccia del lieto fine.

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  3. Che te devo di'? Io ormai sono bollata come autrice rosa. Per cui sono felice di averti al mio fianco. Mi sa che ci rivedremo nelle nostre collane comuni, o comunque sorelle. Bellissimo non trovi? Assecondiamo le storie che bussano.
    Oggi ho visto The imitation game. La protagonista ti piacerebbe un sacco. E sì, certo giù le mani da Jane (Austen) Sandra

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    1. Non correre! Non penso di darmi al rosa! Diciamo che come sfida personale penso di scrivere un racconto con una storia d'amore a lieto fine (di cui sono ancora in fase di documentazione). Poi c'è già un giallo (tristissimo tra l'altro) in coda.
      Tra l'altro la strada che mi ha portato a incontrare la mia protagonista è partita, in modo molto contorto, proprio da "The imitation game". Se mai arriverò in fondo al racconto potrai divertirti a indovinare il nesso.

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    2. Ok allora aspetto. Bacio S.

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  4. Sei in buona compagnia! Io ho iniziato un racconto lungo che avrà anche del rosa. In realtà non penso che lo finirò mai, però, ma al momento ho voglia di scrivere questo. Tu invece la costanza di scrivere ce l'hai, quindi aspettiamo solo gli aggiornamenti su come procede.

    PS: Termino due libri che devo assolutamente leggere e poi comincio con Il mistero dell'uomo meccanico ;)

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    1. Io spero di portare a termine il racconto, il dubbio è se la tonalità rimarrà rosa o si mescolerà ad altri colori (decisamente non al rosso, di questo almeno sono certa)

      PS: buona lettura!

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  5. Adoro i primi due libri e sono subito corsa a cercare Almost Blue. Non mi aspettavo un autore italiano, e la storia è ambientata a Bologna?! Me lo scarico subito!
    La voglia di rosa ti passerà da sé tra poche settimane, quando inizieranno a bombardarci di cuoricini di San Valentino... X=)

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    1. Dici? È che ho tanto bisogno di un lieto fine, almeno nella finzione! Almost Blue è un po' furbetto, ma comunque adorabile. Tra l'altro si legge in un attimo perché è cortissimo (e in questo caso lo considero un pregio)

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    2. Non c'è la versione digitale... dovrò aspettare di tornare in Italy.
      Sto pensando a qualche lieto fine ma ho il cervello imbalsamato. Mi viene in mente Maleficent e Big Hero 6 ma sono film per ragazzi (in teoria). Senza lieto fine invece mi è piaciuto moltissimo Mud, stile Stand by Me, ma non so se c'è in italiano.

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  6. Se mi citi "Orgoglio e pregiudizio" e "Jane Eyre", mi prosterno immediatamente a mo' di zerbino. Non so quante volte ho letto i libri, e quando c'è un nuovo film ispirato a questi, lo guardo subito confrontando i vari Darcy e Mr Rochester. E poi credo non ci sia niente di più lontano dal rosa, zuccherosamente inteso, delle due eroine di questi romanzi. A me la storia d'amore piace molto nell'ambito di un romanzo, ma che sia litigarella come nel famoso detto.

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    1. A me invece litigare non piace e quindi lo eviterei anche ai miei personaggi, se possibile. E abbasso lo zucchero nelle storie d'amore!

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    2. Sì, abbasso lo zucchero... altrimenti il tasso glicemico sale troppo!

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