Scrivere è una parte di me.
Negarla sarebbe sciocco come tagliarsi un piede perché in quel momento non si ha la possibilità di correre o camminare.
Oggi con una collega parlavamo dei sogni negati. Continuare a rincorrere i propri sogni e le proprie passioni è spesso sfiancante a volte sembra anche inutile. Però fa vivere meglio. Più vado avanti nella strada della vita e più incontro persone oppresse dai rimpianti. Preferisco sembrare infantile piuttosto che finire sepolta dagli stessi macigni. Preferisco fare meno che non fare. Preferisco essere sconfitta dagli eventi che da me stessa.
Scrivere è una parte di me. Quindi scrivo. Meno. A scuola, durante le ore buche. Adesso, in attesa che i bambini escano dal nido. Sembrando viziata (forse lo sono), pago una persona per stirare e guadagnare per me almeno tre ore settimanali.
Non ho la pretesa, in questo momento, di scrivere un capolavoro. Scrivo perché è una parte di me. Anche quando la scrittura è una sofferenza, è una sofferenza che mi fa stare bene.
Ovviamente sono di una lentezza disarmante. Forse per Natale vedrò la fine della storia lunga che mi fa compagnia dall'estate scorsa.
L'idea di terminarla un po' mi mette tristezza, sia perché per una santa volta il tono è leggero se non comico, sia perché mi ha fatto compagnia in momenti importati. Non ho idea di quante incongruenze ci siano dentro, con capitoli scritti a mesi di distanza l'uno dall'altro e la revisione sarà terribile. Però l'idea stessa di averla scritta senza rubare tempo agli affetti mi fa stare bene. Non ho idea del futuro editoriale che potrà avere, ma penserò sempre a questa storia con un sorriso, per i ricordi a cui è legata. Tra questi ci sono anche le blog amicizie. È nata da un esercizio di Michele e magari salterà fuori un'altra collaborazione per la revisione (ho decisamente bisogno di aiuto!).
Il titolo al momento è La congrega della Gazza Ladra, ma potrebbe anche essere Il Mantegna fantasma.
Ho anche un romanzo finito a cui tengo molto e che ritengo, al momento, la cosa migliore che io abbia scritto. Una casa editrice assai carina accetta manoscritti per il solo mese di settembre e giura di rispondere in 4 mesi. È stato il mio unico invio.
C'è troppo di me stessa in quel romanzo per provare alla cieca o per darlo in mano a chi non avrebbe poi i mezzi per distribuirlo e promuoverlo. Vedremo. Stando al sito dell'editore la selezione non è ancora cominciata, ma, dato il mio carattere, sento già le campane a lutto. Perché io sono così. Da un lato miro alto, dall'altro sono convinta di non avere i numeri per giocarmela.
Infine c'è qualche uscita in arrivo e dire neanche secondaria. In particolare un e-book sherlockiano a cui tengo molto, perché si tratta non di un racconto ma di un romanzo breve e di un gioco metaletterario che mi ha dato tantissimo da fare, ma anche tanta soddisfazione.
Quali sono, invece, i vostri aggiornamenti scrittorei?
Scrivere mi manca molto, anche come sofferenza come dici tu, e questo tuo post per il quale ti ringrazio mi ha ricordato momenti legati a ciò che scrivevo, in fondo ho scritto tanto, tantissimo per 7 anni e ora è come se mi fossi prosciugata. E' il momento di definirmi come autrice, come ho scritto da me, per cui i miei aggiornamenti scrittori vertono in un'altra direzione, entro una decina di 10 dovrei avere una risposta che potrebbe cambiare tutto, chiudere una porta a aprirne un'altra. Sono pronta a tutto, anche a essere al capolinea.
RispondiEliminaNon ti ci vedo proprio al capolinea!
EliminaOrmai credo di essere l'unico a non aver mai scritto nulla sui miei esercizi :)
RispondiEliminaCome un pasticcere che non mangia dolci. Male, molto male...
Elimina;)
Quando sei dentro fino al collo nei personaggi e nelle loro vicende che man mano prendono forma, vivi una specie di febbrile desiderio di non smettere di scrivere, almeno...
RispondiEliminasinforosa
Assolutamente. È una necessità
EliminaMa La congrega della Gazza Ladra sarebbe Piccole nonne? E poi c'era anche La pietanza dei gattini, no? Sandra
RispondiEliminaSì, è Piccole Nonne. La pietanza dei gattini è diventato un racconto che magari mi giocherò a un concorso "La società dei gatti filosofi"
EliminaIl mio mese di agosto è stato dedicato a due racconti storici che mi hanno dato entrambi molta soddisfazione. Non erano previsti, ma avevano una scadenza da rispettare (uno per per un concorso). Sono stati come una gradita sorpresa per me, una sorsata d'acqua fresca... vista anche la calura!
RispondiEliminaOra ho ripreso la scrittura del romanzo sulla Rivoluzione Francese: tanto per fare un paragone calzante, mi sembra di essere un contadino del XVIII secolo che tira un carro pesantissimo... Però anch'io non potrei fare a meno di scrivere, mi piace e mi diverto un sacco nonostante l'impegno.
Attendo con ansia il tuo romanzo sulla Rivoluzione Francese. Intanto Il pittore di angeli è approdato sul mio kindle. Pian piano arrivo a leggerlo (non saprei dirti quando, però)
EliminaMentre leggevo il tuo post pensavo anch'io che scrivere è una parte di me e se non lo faccio mi manca, anche la parte della scrittura che fa soffrire. In questi giorni sto scrivendo il secondo libro del mio commissario e soffro perché vorrei dedicarci molto più tempo, ma siccome non posso mi accontento...
RispondiEliminaPer me è importante sapere che questa parte di me c'è ed è viva. Il poco tempo a volte è inevitabile, è anche giusto che sia così, ma sapere che la vena scrittorea no va atrofizzandosi per me è importantissimo
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