venerdì 9 maggio 2014

Vocabolario per aspiranti scrittori


Ricordo la prima volta in cui andai a una fiera del libro, a 19 anni, con i miei primi racconti nel cassetto e il sogno della scrittura. Come avrei desiderato, allora, un piccolo vocabolario per imparare a districarmi nel mondo dell'editoria!
Ecco quindi quello che avrei voluto sapere allora, in rigoroso ordine alfabetico.


Agenzia di servizi editoriali
Si tratta di professionisti (si spera) che aiutano a migliorare il testo. Si occupano di valutazione, editing e, per chi vuole auto prodursi, di impaginazione, grafica e conversione nei formati e-book.
Non aiutano direttamente a pubblicare. I servizi sono sempre a pagamento.
Vi sono, come in tutti i campi, veri professionisti e dilettanti allo sbaraglio.

Agente letterario
Fa da tramite tra l'autore e l'editore. Si occupa di presentare i libri all'editore e segue l'autore nella trattativa per il contratto editoriale.
Di solito un agente guadagna una percentuale sui guadagni dello scrittore. Tuttavia, se si è dei signori nessuno e ci si vuole proporre a un agente a volte si paga una tassa di lettura, anche sostanziosa.
I buoni agenti letterari segnalano sempre sui loro siti gli autori che seguono e le case editrici con cui collaborano.


Anticipo
È la quota che l'editore paga all'autore prima della pubblicazione del libro. Anche se il libro non vendesse, l'autore non dovrà restituire l'anticipo. Per autori esordienti o che pubblicano con piccoli editori spesso si tratta di una piccola cifra, a volte non viene proprio prevista.

Codice ISBN
È un codice specifico per ogni libro e che permette di identificarlo. Di fatto un libro è tale se possiede un ISBN. Il codice ISBN non ha alcuna influenza sulla distribuzione e il pagamento per ottenerlo dovrebbe essere a carico dell'editore.

Contratto editoriale
È quello che scrittore ed editore stipulano prima della pubblicazione del libro. Vi sono segnalate varie cose tra cui:
- per quanto tempo l'autore cede i propri diritti.
- quale percentuale l'autore guadagna e quando verrà pagato
- tiratura della prima edizione (opzionale)
- eventuali impegni futuri tra autore ed editore (opzionale).
Se il contratto prevede che sia l'autore a pagare o che debba acquistare della copie NON firmate se non dopo averci pensato MOLTO MOLTO bene.

Corsi di scrittura
Cicli di lezioni sulle principali tecniche di scrittura. Salvo rari casi, sono tutti a pagamento. 
Non sono delle strade preferenziali per la pubblicazione. Anche se a tenerli c'è un autore affermato o un editore, tranne rari e fortunati casi, i corsi si fanno per imparare, non per pubblicare.

Distribuzione
Come arriva il libro in libreria? Lo porta un distributore, che è un'entità spesso distinta dell'editore. Non tutti gli editori si appoggiano a un distributore e non tutti i distributori sono uguali.
Informatevi bene su questo punto che spesso è il tallone d'Achille della piccola editoria (non sempre, però).

E-book
Libro digitale. Non è necessariamente un testo autoprodotto. Molte case editrici pubblicano sia in cartaceo che in digitale, alcune solo in digitale. In questo caso i rapporti tra autore ed editore andranno regolati da un contratto esattamente come per il cartaceo. Per le edizioni digitali di solito le percentuali sono un po' più alte rispetto al cartaceo, a compensare il minor costo dell'opera. In Italia le vendite di e-book rappresentano il 3% delle vendite totali di libri.

Editing
Perfezionamento del testo sia da un punto di vista contenutistico che stilistico. Dovrebbe sempre essere fatto prima della pubblicazione a spese dell'editore. Vi sono tuttavia delle Agenzie di Servizi Editoriali che, a pagamento, possono fare l'editing a un testo a prescindere dalla pubblicazione

Editore
Colui che si occupa della stampa, della distribuzione e della promozione di un testo a proprie spese. L'autore riceverà una percentuale del ricavato (diritti d'autore) secondo le modalità espresse nel contratto editoriale.

Editore a pagamento (EAP)
Editore che si fa pagare per pubblicare o chiede all'autore di pagare l'editing o di comprare un tot di copie. Chi scrive è contraria a questo genere di editoria, che tuttavia è legale e non costituisce truffa. Spesso gli EAP sono carenti dal punto di vista della distribuzione e della promozione.

Inedito
Testo che non è mai stato reso pubblico precedentemente. Spesso perché un testo sia considerato inedito non deve essere mai apparso sul web neppure su un sito personale dell'autore.

Liberatoria
A volte, per la pubblicazione di un racconto in un'antologia dove non vi è un pagamento in denaro, viene chiesto di firmare una liberatoria e non un contratto. Spesso l'autore deve garantire che l'opera sia inedita e si impegna a non pubblicarla altrove per un tot di tempo, l'editore si impegna a stampare un tot di copie dell'antologia e a regalarne un tot all'autore.

Percentuale diritto d'autore
È la quota del prezzo del libro che spetta all'autore. Per le edizioni cartacee, in generale, questa quota varia da un minimo del 5% a un massimo del 12%. In alcuni contratti la quota varia a seconda delle copie vendute, in pratica più si vende e più si guadagna. Sugli e-book le quote si aggirano intorno al 25-30%

Promozione
Modalità per pubblicizzare e far conoscere il libro. È auspicabile che si crei una sinergia tra autore ed editore in modo da ottimizzare i risultati. Di solito un editore può occuparsi di comunicati stampa e in generale di contatti con la stampa, organizzazione di presentazioni, book trailer. Tutto ciò è a spese dell'editore

Self-publisher
Chi mette la propria opera sul mercato senza un editore. Si può fare sia per edizioni cartacee (si fanno stampare le copie tramite una stamperia o un servizio di print-on-demand, si acquista il codice ISBN e ci si occupa della vendita) sia per e-book. Tutte le spese e tutti i ricavi sono dell'autore. 

Se mi segnalate cosa ho dimenticato, posso arricchire il vocabolario o dedicarvi un secondo post.
E con questo ho inaugurato una nuova rubrica - Praticamente


12 commenti:

  1. Oddio credo sia perfetto!
    Non dovresti aver saltato niente, anzi ti dico che alcune voci non le conoscevo nemmeno!!! :)

    Moz-

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    1. Grazie, in realtà ho già pensato di aggiungere una nota dolente "vendite"...

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    2. Ahahaha!
      Evvabbé, puoi sempre aggiornare, magari con un'appendice dal titolo "sgradevolis" :p

      Moz-

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  2. Forse la voce Tranelli-Trappole (piccole cose a cui non pensi e che poi trac) e di sicuro manca la voce LIBRERIE il luogo dove si realizza l'incontro tra lettore e libro.
    Però bell'elenco. A domani allora io sono in febbre da pre-salone, sempre sul pezzo, in pratica son quasi 2 ore che cazzeggio, faccio la borsa, cose così, inconcludenti o quasi. Sarà il caso che almeno la doccia me la vada a fare. Sandra

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    1. Spero e auspico che l'aspirante scrittore non abbia bisogno di un vocabolario per la parola LIBRERIE!

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  3. Ciao Tenar, bel lavoro.
    Come definiresti "scrittore" ed "esordiente"?

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    1. Nella mia testa "scrittore" è chi scrive a livello professione, ricavando, se non di che vivere, almeno un buon guadagno da questa attività.
      Esordiente è per definizione chi esordisce, chi per la prima volta o quasi pubblica qualcosa.
      In mezzo c'è un sacco di gente che scrive, tra cui mi colloco anch'io, ma ho un certo pudore a definirmi "scrittrice", preferisco dire che amo scrivere.
      Tu che ne pensi?

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  4. Ciao,
    in effetti anch'io lego il temine "scrittore" a una professione, a un lavoro, come tale remunerato.
    Però penso anche a tanti che scrivono bene e seriamente e che, magari, non ne fanno una professione: sono meno "scrittori", quindi?

    Diciamo che è più bello svincolarsi da ogni definizione e riconoscere impegno, bravura e talento quando ci sono.
    Ovviamente, tu per me sei una scrittrice, ma non soltanto perché hai pubblicato, piuttosto per la tua forma mentis.

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  5. Queste conoscenze pratiche sono importanti ed è bello non doverle racimolare con fatica - una fatica che nemmeno insegna a scrivere, tra l'altro.
    Anch'io all'inizio pensavo allo scrittore come colui che scrive come professione, quindi pagato; ma dopo avere visto quante persone si danno da fare in modo professionale tirandoci fuori solo la famosa pizza (con o senza famiglia al seguito) sto cambiando idea. Non vorrei legare la definizione ai risultati materiali, che in questo ambito sono molto incerti.

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  6. Non so, ho sempre pensato a "scrittore" come a una qualifica professionale, una cosa da indicare sulla carta d'identità. Penso la stessa cosa di "musicista" o "pittore". Penso a me stessa come ad una a cui piace raccontare storie e cerca di farlo bene. Poi, ognuno è libero di dare alla parola "scrittore" l'accezione che vuole. C'è anche chi si sente tale al primo racconto scritto e non ancora uscito dal proprio computer!

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  7. L'idea di far scrivere "scrittrice" sulla carta d'identità mi fa sentire automaticamente un'impostora, un fake. Che bel meccanismo psicologico!

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    1. Appunto, quindi non mi sento "scrittrice", visto che non lo metterei mai sulla carta d'identità. Chissà se Baricco, Camilleri o Lucarelli, invece, hanno scritto proprio così...

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