lunedì 24 novembre 2014

Gli occhi delle ragazze innamorate – racconto breve


GLI OCCHI DELLE RAGAZZE INNAMORATE 


Che belli gli occhi delle ragazze innamorate in cui si riflettono le luci natalizie dei negozi!
Si muovono a gruppetti da una vetrina all’altra alla ricerca di un regalo per un uomo amato, per un ragazzo da conquistare.
Non si fanno spaventare dalla notte che ha già rubato il pomeriggio o dal freddo che compatta in bianchi sbuffi di vapore le chiacchiere eccitare. Seguono con coraggio i dettami della moda, strette in abiti troppo leggeri le loro curve ancora acerbe, rette su tacchi troppo alti quelle gambe da bambine. Sfilano come regine tra i signori infreddoliti alla ricerca di uno sguardo che le ammiri. Fanno voltare con le loro risate un po’ sguaiate le cinquantenni impellicciate, che le guardano disapprovandole, sicure di essere state così diverse, loro, in quella primavera quasi dimenticata.
Ma sono così belli gli occhi di ragazze innamorate, mentre sciamano dentro i negozi alla ricerca di un dono da lasciare in un pacchetto a forma di cuore. Cercano sciarpe che abbraccino colli e spalle al posto loro, cappellini e guanti che proteggano i corpi amati, portafogli e portachiavi per contenere ciò che è prezioso.

Gloria corre avanti e indietro per il negozio a impacchettare doni e a dispensar consigli. 
È così facile vendere alle ragazze innamorate, che vedono tutto bello, anche quello che non lo è. 
Mentre si sposta indaffarata, cattura refoli di discorsi fuggitivi, frammenti di frasi sussurrate a orecchie amiche. Fanno allegria quei loro dubbi se il colore della lana si intoni per davvero a quello dei suoi occhi, se stia bene quel berretto, se non scompigli la sua perfetta acconciatura. E poi il vantarsi tra amiche che lui è speciale, che le ama come nessun uomo al mondo mai.
 – E poi quello che mi ha guardato così insistente e lui gli ha messo le mani addosso e gli ha detto “Se lo fai ancora io ti meno”. E si è girato verso di me “Se gli dai filo, guarda che meno pure te”.
 – È geloso perché gli piaci.
Gloria si è fermata, con le mani piene di pacchetti e non sorride più. Si sente un poco in colpa, mentre si ferma ad ascoltare.
 – E mi ha detto: “Sei così bella che ti violenterei”.
Gloria posa tutto dietro il bancone.
Si passa le mani che quasi tremano lungo le cosce, sopra lividi ormai guariti di dolori mai dimenticati. 
Vede che lei ha preso un maglione azzurro di lana grossa per tenerlo al caldo. E lui forse è solo un ragazzo un po’ insicuro che usa le parole per mascherare un coraggio che non ha. E Forse…
Gloria sa che gli occhi di una ragazza innamorata si aprono al mondo come margherite sui prati di marzo. Vedono tutto bello. Si prende tutto come un dono, nell’ansia di sentirsi un po’ speciali, si rischia di non dire mai di no. Di entrare passo a passo in un sogno che si sfuma piano piano nei contorni e si fa scuro.
Gloria rialza il viso, indecisa se parlare o se tacere. 
Ma la ragazza che ha comprato il maglione azzurro ha già preso il suo pacchetto e salutando con la mano se ne è andata sorridendo.

Racconto scritto in occasione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne



PS estemporaneo: alcuni maestri deludono, alcuni punti di riferimento smettono col tempo di essere tali. Altri no, e si può continuare, anno dopo anno, a contare sulla loro coerenza e sulla loro lucidità. Vi segnalo quindi quanto afferma la mia amata Ursula K. Le Guin, classe 1929. Servono scrittori liberi

16 commenti:

  1. La tua scrittura riesce a toccare le corde più sensibili dell'animo umano...brava, come sempre. La tua collega di PASsione e di Blog...

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  2. Bel racconto! Sei riuscita ad affrontare un tema scottante quasi con allegria. Brava! :)

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  3. Sei nata per raccontare scrivendo. Hai toccato il tema del giorno in modo originale, brava.

    Moz-

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  4. Che idea splendida per commemorare questo giorno... Non ho saputo resistere dal copiartela. Spero di non meritarmi un brutto voto per questo e ancora compimenti.

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  5. Vi ringrazio.
    In realtà il racconto è molto vecchio, scritto qualche anno fa per essere letto in chiusura di un incontro di sensibilizzazione sull'argomento. Credo che si capisca che era nato per essere ascoltato e non letto.

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    1. adesso però mi dici che differenza fa per te che lo scrivi sapere se viene ascoltato oppure letto. In cosa modifichi la scrittura? Riguarda anche la valenza fonica delle parole?

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    2. Ti faccio alcuni esempi:
      la "valenza fonica" (per me: come suona) delle parole e delle frasi
      la presenza di ripetizioni, a mo' di epiteto omerico
      mancano avverbi in –mente (che io di base non demonizzo, anzi, ne uso parecchi nei post)
      quando "Gloria" è soggetto viene evidenziato, sopratutto a inizio frase, perché l'ascoltatore non si perda

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  6. Sei davvero brava. Tanta intensità in poche parole non è da tutti.

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    1. E che bel discorso la Le Guin! Una persona speciale, o non scriverebbe quello che scrive come lo scrive.

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    2. Ti ringrazio. E ovviamente concordo con quanto dici sulla Le Guin, più centrata sulla realtà di tanti autori più giovani

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    3. Anch'io concordo, un gran bel discorso. E anche coraggioso.

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  7. Grazie per questa storia, Tenar. Mi ha intristito di ricordi. La scelta di una vittima così giovane mi ha aiutato a riflettere su quanto non siano solo le casalinghe emarginate a cadere nella trappola del "non ho scelta".
    Grazie anche per il link al discorso di Le Guin, mi ha motivato a scrivere per me stessa fregandomene del caos che c'è intorno.

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    1. Guarda, le ragazze anche molto giovani che "cascano" con ragazzi/uomini possessivi, gelosi e che condizionano la loro esistenza (quando non arrivano ad alzare le mani) sono più di quante si pensi... Quello che è sconcertante è che a molte di loro, almeno all'inizio, la cosa sembra "normale": "Si comporta così perché ci tiene a me..."
      Ed è ancor più sconcertante sentire ragazzi altrettanto giovani commentare: "è stata molestata, ma se una va in discoteca tutta tirata e con la minigonna se le cerca..." (perché, tu quando vai in discoteca non ti vesti per farti notare?)

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    2. Sì, parlando con gli adolescenti emerge proprio questa realtà, ragazzine insicure che subiscono perché senza il ragazzo non sarebbero niente e ragazzini arroganti e inconsapevoli della violenza delle loro parole (se non dei loro gesti)

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  8. Brava. Molto ricco di sensazioni. Tempo fa avevo scritto per lo stesso tema il mio Lia http://wawostorie.blogspot.it/search?updated-max=2014-09-02T14:23:00-07:00&max-results=7

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