martedì 30 dicembre 2014

Visioni e letture del 2014


Il 2014 si chiude con una bella gita a Milano e una foto un po' autoreferenziale, ma, portate pazienza, era la prima volta che mi ritrovavo alla Feltrinelli di Piazza Duomo!

È arrivato il momento del secondo bilancio dell'anno, quello tradizionale dei libri e dei film/telefilm che hanno segnato il mio anno.

Visioni
Quest'anno, causa i mille impegni, sono andata al cinema infinitamente meno di quanto avrei voluto. L'esempio l'ho avuto in questi giorni. Un film che voglio fortemente vedere (L'amore bugiardo), lo scopro relegato in orari infami, una sera ci sono gli auguri da fare, una sera ci vince il freddo e il sonno, una sera non si sta bene e così via fino a che non lo troviamo più in cartellone. 
Poco male. Qui vicino resiste ora e sempre, come Asterix in Gallia, una delle ultime videoteche, gestita anche con non comune gusto cinefilo. Un po' più tardi del dovuto, magari su uno schermo che non ha reso onore, ma alla fine il cinema non mi è mancato e, tirando le somme, non è stato un anno affatto male. 
Ormai non distinguo più tra cinema e televisioni. Sono tutte quante storie a schermo e queste sono quelle che hanno segnato il mio 2014:

Secondo anno di fila segnato da Wes Anderson che ha smesso di essere "un regista da seguire" per diventare "un regista da non perdere". Come dicevo nella recensione, sembra aver trovato la ricetta della leggerezza perfetta. Presenta una surrealtà agrodolce e quell'apparente semplicità dei grandi trucchi di magia, che sembrano eseguiti con genuina facilità, ma nascondono una mostruosa perizia tecnica.
Ripensandoci a distanza di mesi, non c'è proprio luogo del 2014 dove tornerei con più piacere del Gran Budapest Hotel!

Secondo posto per una serie televisiva che si è imposta per il suo fascino infinito.
Ci ripenso a distanza, dopo le polemiche sul vero o presunto plagio, sul finale che però non torna... E penso: chissenefrega! Non è una serie che possa essere inquadrata solo solo dalla (im)perfezione della trama o da qualche riga scopiazzata in sceneggiatura. È una serie in cui tutti i comparti, regia, fotografia, recitazione, scrittura, mirano alle massime suggestioni possibili. Ogni gesto, ogni inquadratura si apre a mille sfumature, mille interpretazioni. E sì, alla fine è solo la solita vecchia storia, con quel finale un po' così, come tutti i finale. Perché da sempre vale più il viaggio della meta. Ed è stato un gran bel viaggio, uno di quelli in cui alla fine ci si scopre diversi

3- (parimerito) Wolf children
Chi l'avrebbe detto che mi avrebbe conquistato il cuore un cartone animato giapponese non di Miyazaki? Ok, l'animazione non è allo stesso livello, ma questa madre single di due piccoli bimbi-lupi è una di quelle eroine che rimane dentro. 
Forse la miglior storia sull'essere madre che abbia mai visto, che dice tutto sulla necessità di proteggere e di lasciare andare. Da vedere 

3- (parimerito) La fine del mondo
La genialità più pura che si presta a fare l'elogio della massima stupidità.
In tutta la sua follia, un ottimo film di fantascienza, con una semplice variante: il campione dell'umanità è un alcolista impegnato a fare il giro dei pub della sua città. Anche questo è da vedere


Letture
Meno intense le letture del 2014, che pure sono state molte, tra saggistica (devo inserirli tutti i manuali letti per il PAS?), fumetti, racconti e romanzi. Molte riconferme, molte letture piacevoli, molti bei libri italiani, tanti di autori che conosco, pochi romanzi, però, da folgorazione.
Ecco la mia classifica. Come sempre mi rivelo lettrice eclettica, l'unica cosa che questi tre romanzi hanno in comune è la lunghezza... 

1- IT
Forse l'unica vera folgorazione del 2014. Un libro che avrei dovuto leggere molto tempo fa, ma l'idea del pagliaccio demoniaco mi aveva sempre lasciata perplessa.
Funziona, invece. Funziona alla grande.

Scrivevo l'anno scorso a proposito de Le ultime gocce di vino, della stessa autrice, "il miglior romanzo sull'antica grecia che abbia mai letto". Questo perché non avevo ancora letto questo.
Se Le ultime gocce di vino ha l'ineluttabile limpidezza di una tragedia di Eschilo, qui c'è tutta la complessità e i chiaroscuri di Euripide. Il V secolo a.C., del resto, volge al termine, e l'autrice riesce a portarci nel cuore di un'epoca di crisi e cambiamento, senza sminuirne la complessità politica, filosofica, letteraria e religiosa. Un romanzo che è riuscito persino a farmi rappacificare con Platone (che al liceo consideravo un nobile viziato e nostalgico).
A distanza di mesi, rimane la gratitudine verso Castelvecchi per averlo riproposto e la somma perplessità verso una quarta di copertina che parla di "una storia d'amore proibita" che nel romanzo non c'è, neppure come accenno.

Lettura dell'ultimissimo minuto che si aggiudica di forza la terza piazza.
Sanderson è l'autore che negli ultimi anni più riesce a tener desto il mio senso del meraviglioso, con ambientazioni inusuali e trame ad orologeria. 
Secondo romanzo di una saga che si presenta infinita non lascia sul palato alcun retrogusto di incompletezza, anzi. Ormai inizio a fiutare qualche colpo di scena anche in Sanderson e non rimango più a mascella spalancata, ma mi godo ancora di più la complicata architettura della trama. 
Il fantasy così come deve essere scritto.

Con queste mie classifiche, vi lascio ai festeggiamenti per l'arrivo del 2015.
Il blog si prende qualche giorno di pausa per riposo/studio.
Ci si rilegge nell'anno nuovo.


14 commenti:

  1. Com'è stato leggere IT da grande? :)

    Moz-

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    1. Strano, c'era la continua consapevolezza che se lo avessi letto a 14 anni avrebbe DAVVERO cambiato la mia visione del mondo. Così ha solo scosso un pochetto i miei preconcetti sulla scrittura. Adesso penso di credere un po' di più al talento innato

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  2. Cavoli Gran Hotel Budapest lo devo assolutamente recuperare!
    Fai bene a essere autoreferenziale, ecchecavolo, l'egotismo mi fa ridere in questi casi: sei in Feltrinelli? Benissimo goditi l'euforia. Quella Feltrinelli lì l'ho sfruttata molto, quando aprì era abbastanza innovativa, nel tempo l'ho un po' abbandonata, in effetti vado in Duomo molto meno, ma ci sono stata anch'io col mio primo romanzo, poche copie, non feci in tempo a vedermi, sob. Baci Sandra

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    1. A me Gran Budapest Hotel è piaciuto un sacco! Io vado a Milano per sfizio un paio di volte l'anno, con percorso sempre uguale: borda del fumetto, pranzo giapponese all'Osaka (ieri super zuppa del giorno piena di tutto da mangiare con i bastoncini!), mostra/museo. Alla fine rimane giusto il tempo di fare un salto alla Feltrinelli di piazza Duomo...
      Buon Capodanno!

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  3. Google si è mangiato il mio commento?
    Mmhh.. golosone...
    Riprovo. Grand Budapest Hotel mi ha annoiato e deluso, non so dirti esattamente perché, forse non mi sono identificata coi personaggi.
    True Detective è in lista d'attesa, me ne hanno parlato bene.
    Il cartone giapponese lo voglio vedere assolutamente, mi ispira.
    Per quanto riguarda i libri invece sto cercando romanzi d'altro tipo, che assomiglino al mio, per studiarli più che per gustarli.
    Buona fine e buon principio, cara!

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    1. Lisa, anch'io faccio spesso così, libri simili ai miei, senza fatica perchè amo il mio genere narrativo. Poi ogni tanto esco dal seminato con cose es. Deaver che mai potrei concepire, semplicemente non sono all'altezza.
      BACIO Sandra

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    2. Davvero Gran Budapest Hotel ti ha deluso? A me è piaciuto di più il film precedente di Anderson, ma anche questo l'ho trovato delizioso... Spero che True Detective non ti deluda e nemmeno il cartone giapponese, che a me ha fatto spuntare più di una lacrimuccia...
      Per i libri ho notato che leggo volentieri romanzi simili ai miei, ma spesso vengo folgorata da cose di tutt'altro tipo. Ho la necessità di essere onnivora.
      Auguro anche a te un buon inizio 2015 ricco di letture e bei film!

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  4. Mi sa che IT dovrei leggerlo anch'io, dopo esserci inciampata così tante volte...
    Tanti auguri! :)

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    1. Buon anno, Grazia!
      PS: It mi spaventava anche per la mole, ma ne vale la pena!

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  5. IT mi "perseguita", negli ultimi mesi da varie parti sento che è stupendo. Non l'ho ancora letto perché la prima parte del film in TV non m'era piaciuta per niente (oltre che non m'aveva per nulla spaventato), quindi non vidi la seconda.

    Se il libro è davvero tutt'altra cosa, al prossimo giorno lavorativo lo compro.

    Buon 2015 e complimenti ancora per il libro :)

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    1. Non ho visto il film tv di IT, ma nessuno di coloro che lo hanno visto me ne ha parlato bene. Il libro non fa paura nel senso classico del termine e non è certo un romanzo perfetto. Eppure è uno dei migliori viaggi nelle inquietudini dell'anima che mi sia capitato di leggere, scritto con una capacità di narrare istintiva che tiene dritta la barra del timone anche quando si va oltre ogni regola di scrittura/buon senso (pagine e pagine a seguire fatti e personaggi che poi usciranno dalla storia senza tornare mai più). Insomma, un libro da leggere in ogni caso.

      Buon 2015!

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  6. Quest'anno lo metto in lista anch'io IT. Vediamo se ci riesco.

    Buon 2015! :)

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  7. It è anche nella mia lista "I will do it", insieme alla "roccia del cuore" e altri!
    Grand Budapest Hotel è GRANDIOSO! Nessun altro termine per descriverlo! :)

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