mercoledì 1 febbraio 2017

I miei primi pensieri – pappe e omicidi



Mi cimento anch'io con l'invito di Chiara sulla scrittura di getto "I miei primi pensieri". Da qui in poi quel che viene viene e che il dio dei refusi abbia pietà (darò una rilettura, però, perché io sono accecata, ma la mia dislessia ci vede benissimo).

È iniziato lo svezzamento a casa Tenar e cucino pappe e delitti. Preparare le pappe obbliga a gesti precisi, scelte consapevoli tra innumerevoli filosofie, molte delle quali neppure pensavo esistessero. C'è l'autosvezzamento, che da quel che ho capito in teoria consiste nel lasciare che la natura faccia il suo corso, si lascia che il bimbo assaggiucchi quello che gli capita a tiro. Nella prassi bisogna essere sicuri che ciò che gli capita a tiro vada bene e il rischio è che si mangi tutti come neonati. Alla mia pediatra piace, comunque. Gli omogeneizzati sono il male, questo l'ho capito, tranne che per le ditte che li producono, che comunque sul sito ti mettono le ricette per fare tutto da sola, solo che sono studiate in modo tale che al terzo passaggio già ti passa la voglia e corri a comprare il prodotto pronto. Io provo a naso, sperando di metterci buon senso. E niente sbuccio la mela e penso a chi o cosa posso ammazzare in un racconto. Cucinare, muovermi tra i fornelli, lavorare con gli alimenti mi piace e mi fa venir voglia di pensare. Solo che pensare vuol dire pensare a una storia. Io le storie le rubo. Nel senso che sento una cosetta qui, una cosetta là e poi le metto insieme. Come quando faccio la torta salata, che è mia, ma intanto la sfoglia l'ho presa già pronta, la mozzarella non l'ho fatta in casa, giusto giusto cuocio io la verdura (ma se è già pulita è meglio). Così nascono le mie storie, con cose già fatte che assembro. Quindi ieri ho letto una recensione su un film il cui protagonista è un giovane disturbato che potrebbe essere un serial killer, perché ero un po' stufa di leggere di svezzamento e sono finita su un sito che assai mi piace di cinema, I 400 calci, anche se parla di film che al 90% non vedrò mai. Prendere un'idea da una recensione di un film che non guarderò mai non è diverso che usare la sfoglia Buitoni per la torta di verdura, credo. In ogni caso mi viene in mente un titolo.
Un giorno ucciderò qualcuno.
Penso che c'è un'età, intorno ai sedici anni, in cui chiunque può diventare ancora qualunque cosa, compreso un serial killer. O una brava persona. E non è così facile capire chi diventerà l'uno o l'altro. Mi sembra una buona idea per un racconto. Mi piacerebbe usare la prima persona, la voce narrante di un adolescente disturbato a cui una perizia psichiatria prospetta un fosco futuro. Ma non è detto che questo fosco futuro si realizzi, magari è quello ammirato da tutti a nascondere un segreto più oscuro.
Intanto devo ammorbidire la mela e penso alle infinite possibilità della giovinezza, anche a quelle della pupattola, sperando che lei non mi diventi un serial killer. Ho un sottofondo di musica classica, Il ballo in maschera, forse la mia opera preferita, ma anche quella è una storia di delitti, sotto melodie fintamente allegre. A lei sembra piacere (le piace un sacco, la classica, l'altra sera, per la presentazione, ho lasciato il marito in ostaggio de Le nozze di figaro, non è riuscito a metterla a letto se non a opera finita e il marito non è esattamente un melomane). 
Pappe, delitti immaginati e musica classica, il Cielo solo sa cosa ne verrà fuori.

Ecco qua. Quindici minuti non consecutivi di scrittura libera. Quindici minuti consecutivi sono utopia, quindi è stata una scrittura di getto del tipo: due frasi, raccolgo un sonaglio, due frasi, canto una canzoncina, due frasi sistemo la tapparella perché le va il sole negli occhi. Frasi gettate negli interstizi del tempo, più che scritte di getto.  Alla fine credo che ne sia uscito uno spaccato piuttosto realistico del mio pomeriggio.

24 commenti:

  1. Spaccato realistico, ma anche simpatico. Nonostante il tuo barcamenarti, dal tuo scritto emerge una profonda sensazione di calma. Quindi, senza volerlo, hai "scritto zen", a tutti gli effetti.
    Nel frattempo, cresce l'elenco dei post da linkare la prossima settimana, o quando sarà (deciderà l'ispirazione). Felice che l'invito sia stato raccolto, spero sia l'inizio di un nuovo ciclo. Grazie di cuore. :)

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    1. Grazie a te, è stato divertente e ho colto l'occasione per "covare" un racconto, anche se non ho ancora deciso se scriverlo oppure no.

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  2. Attenzione... i miei pargoli si sono mangiati anche gli omogeneizzati. Il male assoluto!

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    1. Il male assoluto per i teorici, mica per me, vedrai come glieli proprino alla prima pappa fuori casa.

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  3. La mia va pazza per il flauto magico, ha cantato l'aria della regina della notte prima di dire mamma. Io invece vado pazza per gli omogeneizzati 😁

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    1. ...e comunque da quando padroneggia il telecomando è passata a Shakira 😲

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    2. Ho il terrore di ciò che accadrà quando padroneggerà il telecomando...

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    3. All'inizio waka waka e I wanna try everithing divertivano anche me, soprattutto per via del coniglietto. Poi abbiamo superato la milionesima visualizzazione. E ora uscirà Sing, coi maiali che cantano 😨

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  4. Un buon pezzo, davvero, meno fagocitato del mio, potere della pupattola, delle palle o dei delitti?
    Sta notte - cambio discorso - ho sognato che ero sul lago d'Orta e mi perdevo e sa il diavolo dove fosse l'Orso, e pensavo "speriamo di beccare Tenar in giro con la carrozzina, però magari potrei telefonarle." Alla fine dei turisti mi indicavano la via per l'Hotel, e io m'incamminavo, anche se a occhio era parecchia strada. Un bacino alla pupattola svezzante. Sandra

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    1. Ho scritto delle palle invece che delle pappe. Scusate. Sandra

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    2. Devi proprio tornare sul lago fino a che sono in maternità, così possiamo fare una bella passeggiata!

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  5. Oh, mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando rubare due minuti ai miei piccoli mostri era un'impresa. Non che adesso sia molto diverso, è che adesso ogni tanto si dimenticano di me e io ne approfitto volentieri. :P
    Divagazioni a parte, bello il tuo spaccato di vita quotidiana. :)

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  6. Il meme di Chiara ha avuto successo, del resto tra pappe e progetti delittuosi di scrittura questo meme si presta bene :)
    Molto divertente assistere al tuo pomeriggio tra pappe e delitti!

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    1. È un'idea carina, è bello vedere quello che viene fuori nei vari blog, mette in luce meglio di altre cose la nostra personalità.

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  7. Mi sono anch'io rivista con in una mano il cucchiaio e nell'altra la pappa, tempi andati, ormai, ma con pochi rimpianti, devo dire! :)
    Sto leggendo in giro le altre scritture di getto: sono tutte così ben riuscite! :)

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  8. Rimbambita: vedi il commento di getto? Volevo dire con in mano il cucchiaio della pappa e nell'altra la penna. Non aveva senso, sennò! :)

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    1. Secondo me i lapsus della scrittura di getto sono bellissimi, comunque cucchiaio e pappa servono entrambi, intanto la mente macina delitti che forse non verranno commessi neppure su carta...

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  9. Decisamente riuscito questo esperimento per quanto ti riguarda.
    :)

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  10. Non troppo sorprendente in effetti. Tutti noi - io per primo - abbiamo spesso in testa pensieri che spaziano da cose comuni ad altre più imprevedibili per chi ci guarda in faccia e non immaginerebbe mai che nella nostra testa possano turbinare anche immagini e ipotesi... inquietanti.

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    1. Alla fine la scrittura è una valvola di sfogo in cui sfogare anche quel poco o tanto di lato oscuro che ognuno di noi ha

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  11. Ottimo direi! Il minipimer può diventare l'arma del delitto, la mela spappolata è perfetta per descrivere il cervello della vittima, la tapparella alzata può impedire a Sherlock di vedere l'assassino mentre fugge sulle ultime note di Figaro...

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    1. Ecco una buona descrizione di come a volte io vedo il mondo...

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