lunedì 11 settembre 2017

Di fumetti pucciosi

La tenerezza è una leva potente in mano più di tutti agli autori di fumetti e di cartoni animati. Per quanto un romanziere possa tratteggiare un personaggio tenero, la resa non sarà mai come quella grafica. Allo stesso modo nessun attore in carne ed ossa raggiunge lo sguardo del gatto con gli stivali. Gli illustratori di fumetti e i creatori di cartoni animati possono. Creano figure talmente tenere e indifese che nessun lettore dotato di cuore abbandonerà la lettura sapendole in pericolo. Ecco, a volte si rischia di eccedere. Negli ultimi mesi mi sono imbattuta in due opere che fanno della tenerezza la loro forza, la prima in modo motivato, sia pure al limite, l'altra eccedendo un po'.

Il piccolo Caronte
L'Inferno è un luogo dove tutti hanno un ruolo. Ereditario, a quanto pare. Questo scopre il Piccolo Caronte del titolo, sì, proprio il figlio del più famoso traghettatore di tutti i tempi, quando il padre scompare. Bimbetto dallo sguardo indifeso come pochi se ne sono visti, accompagnato da un cucciolo di cerbero che tutti vorremmo in salotto, deve comprimere il proprio apprendistato infernale per prendere il posto di suo padre. E capire davvero cosa ne è stato di lui.
La tenerezza è la chiave di questa storia sulla crescita e sulla perdita ed è giusto che sia così. Non avrebbe senso se il piccolo Caronte non fosse così dolce e indifeso. Si arriva alla fine con la lacrimuccia e una gran voglia di scendere all'Inferno ad abbracciare il piccolo (e di denunciare Satana per sfruttamente minorile). A lettura terminata mi sono chiesta se tanta dolce pucciosità non abbia mascherato una trama un po' scontata. Forse sì, ma lo ha fatto bene.
Monstress
La pucciosità è anche l'arma segreta di Monstress, ma in questo caso mi chiedo se sia del tutto giustificata. 
La trama non mi è spiaciuta per nulla. È un fantasy puro ambientato in un mondo in cui ci sono essenzialmente due razze, gli umani e gli arcanici. Il fatto che gli umani abbiano scoperto che mangiarsi gli arcanici dona dei poteri magici non aiuta la convivenza pacifica. Ecco, il problema. È una storia in cui ci sono streghe antropofaghe che tagliano arti ai bambini per mangiarseli.
Disegnati così:
Ecco, questo per me è giocare sporco. 
Si può abbandonare la lettura di una storia in cui la bimba volpe rischia di essere mangiata?
La protagonista è la ragazza al centro, un'arcanica che ha dentro di sé, forse, un'antica e distruttiva divinità. Non raggiunge il grado di pucciosità della bimba volpe, ma come fanciulla stringe non poco il cuore anche lei. E il fatto che pure lei si mangi le essenze vitali di chi ha intorno passa in secondo piano quando sfodera il suo peggior sguardo indifeso:
Premesso che questo primo volume non mi è spiaciuto per niente e che leggerò di sicuro il secondo, mi sembra però che ci sia una discrepanza a tratti insanabile tra una trama molto cruda e dei disegni che puntano tutto sulla tenerezza.

In ogni caso entrambi i fumetti sono consigliati a chi voglia delle opere diverse dal solito e non tema un'overdose di tenerezza.

E voi vi siete mai imbattuti in una storia che faccia un uso eccessivo di pucciosità?

6 commenti:

  1. non sono una lettrice di fumetti, preferisco i romanzi... e me ne piacciono talmente tanti, che il tempo è dedicato esclusivamente ad essi... già ho il mio bel da fare tra cinema serie tv e tomi intrisi di letture... figuriamoci un po'

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    1. Devo dire che alcuni fumetti meritano davvero la lettura, altri sono letture meno impegnative, proprio a livello di sforzo della vista, quindi quando sono molto stanca alla sera un fumetto scorre meglio. Naturalmente poi va a gusti.

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  2. Così a mente mi sembra di no. Ho letto invece storie di personaggi che SEMBRANO pucciosi (tipo "Arale") ma all'atto pratico sono micidiali...

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    1. Ho in mente "Arale", lì in gioco è voluto, qui è diverso, Il piccolo Caronte si regge tutto sulla tenerezza, alla fine è la storia di un bambino sono che volente o nolente dovrà fare il traghettatore di anime e ci sta. Nel secondo caso non so se ci stia o sia proprio una strategia per far tifare il lettore per alcuni personaggi.

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    1. Sono molto belli entrambi, ma quelli del secondo, secondo me, non si sposano al 100% con la vicenda che viene raccontata. Persino la strega antropofaga non morta ha un che di caruccino, insomma, quando è troppo è troppo.

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