giovedì 16 gennaio 2014

Calma apparente


Da qualche tempo la mia vita funziona così. Periodi in cui succede di tutto, in cui anche quello per dormire sembra tempo rubato, alternati a brevi istanti di calma apparente la cui durata è talmente imprevedibile che non si riesce né a farci affidamento né a goderseli.

Queste prime due settimane lavorative del 2014 sono state così. Da un momento all'altro potrebbe iniziare il mitico corso abilitante che attendo da due anni al quale se non altro sono ufficialmente iscritta, per cui ogni sguardo a più di due giorni di distanza è precluso.
L'apocrifo sherlockiano è in fase avanzata di editing e finché non saranno pronte le bozze posso lasciarlo a mani altrui e più esperte.
A fine anno, come da me incautamente promesso a metà ottobre, quando non mi ero resa del tutto conto cosa avrebbe significato scrivere cinque capitoli a settimana, ho spedito il nuovo romanzo, "una storia piena di struzzi". Questa volta ho deciso di lavorare con un'agente letteraria, decisione di cui riparlerò più avanti, quando magari anch'io me ne sarò fatta un'idea più chiara. Per intanto vuol dire che non mi devo preoccupare di spedirlo agli editori.
Quindi sono in quella fase un po' spaesata, orfana dei personaggi che mi hanno ossessionata, con l'abitudine radicata a dedicare 3/4 ore della mia giornata (serata) alla scrittura e non avere più nulla da scrivere. Razionalmente so che è il momento di non avere nessuna idea, perché tutte quelle che avevo sono state buttate su carta e quelle che stanno nuotando nell'inconscio sono ancora girini sprovvisti di polmoni, non in grado di affrontare il mondo sulla terra ferma della carta. In pratica c'è qualcosa che mi manca, come la sensazione di girare su me stessa un po' spaesata, tra l'ansia per gli scritti che non sono più sotto il mio controllo, la voglia di non fare nulla di impegnativo nel mio (poco) tempo libero e la fretta di recuperare tutte le attività trascurate.
E poi la certezza che se appena mi rilasserò abbastanza per godermi, ad esempio, questa serata deliziosamente libera di impegni/cose non fatte, ecco che tutto tornerà a succedere e un freccia rossa di impegni mi investirà in pieno petto.

7 commenti:

  1. condivido in pieno questo post! Nei periodi di calma e non scrittura sembra quasi impossibile che poco prima ci sia stata una grande tempesta di parole in ogni angolo del giorno e della sera. Goditi la pace e per l'agente sei in ottime mani, per cui alla grande proprio tu e i tuoi struzzi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già, la sensazione è proprio quella di guardare un posto in cui si è appena abbattuto un uragano. Anche se poi, questa volta, la calma è proprio solo apparente, tra alunni e nipote tempo di annoiarmi proprio non ce l'ho!

      Elimina
  2. Che invidia, il tempo è la risorsa più preziosa.
    Invece di scrivere potresti leggere, oppure ordinare ritagli e scarti, magari ti viene un'idea...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dire che ho tempo libero è davvero eccessivo. Diciamo che oggi era sabato e non ho puntato la sveglia. E comunque il freccia rossa di impegni incombe su di me.
      PS: le idee ci sono sempre, troppe. E in questo periodo di non scrittura ho preparato giusto un raccontino di "sole" 40000 battute

      Elimina
    2. ahha scusa se rido, non per te, ma c'è chi considera un testo da 40 mila battute un romanzo!! : )
      bellissimo non puntare la sveglia, quando capita - raramente in effetti.
      Sandra

      Elimina