sabato 24 maggio 2014

I personaggi in cui più mi riconosco


Quante volte leggendo abbiamo trovato noi stessi in personaggi altrui?
Questi sono i personaggi che, nel bene e nel male, mi assomigliano di più.

Eccomi qui, Lady Oscar c'est moi, per motivi molti più sottili del mio ovvio essere un maschiaccio biondo.
Oscar non sceglie di crescere come un maschio, le viene imposto, anzi, da bimba viene convita di essere maschio. Fosse per lei, chissà, forse sarebbe diventata una leziosa pianista tutta trine e merletti.
Mia madre era una sessantottina di ferro, femminista fino al midollo. Mi ha vietato le gonne, ha impedito alle solerti nonne di farmi fare i buchi alle orecchie (sono come gli anelli al naso delle mucche!). Da piccola vestivo sempre in abiti unisex, portavo i capelli cortissimi e pare che il mio primo giocattolo sia stato una ruspa. Ricordo ancora la gonna rosa che mettevo di nascosto solo quando ero in vacanza dai nonni!
Proprio come Oscar ho finito per apprezzare la libertà di pensiero che comunque questa formazione mi ha dato e che, oltre tutto, nonostante i timori della nonna, non mi ha neppure impedito di trovar marito. Come Oscar, ho imparato a sapermela cavare in fretta e, all'occorrenza, so badare a me stessa. Non sono certo tra quelle donne che non vanno mai da sole alla toilette. Da sola ho vissuto all'estero (in Corsica, non proprio un paese per donne) e ho viaggiato fino al Perù. Certo, alcuni aspetti della vita femminile ancora mi sfuggono. I tacchi, gli ombretti e gli smalti per le unghie sono cose che guardo con perplessa invidia. Da un lato li riconosco come inutili condizionamenti culturali, dall'altro rappresentano un mondo che ignoro e un po' mi spaventa.
E ogni tanto, nel mio abbigliamento sportivo fa capolino, quasi come una rivolta, il rosa confetto.

Come il commissario parigino di Fred Vargas sono una spalatrice di nubi.
Ho lo stesso modo di ragionare per libere associazioni, al di fuori da ogni schema razionale. Nella mia mente si formano immagini buffe e surreali e le suggestioni si sovrappongono alla realtà tangibile. Proprio come Adamsberg sono incapace di associare nomi e facce di persone incontrate da poco o viste di rado e quindi incasello nella mente i conoscenti per strane associazioni, dando loro dei soprannomi che, dentro di me, li identificheranno per sempre ("Il cannibale" ad esempio è una persona che una volta mi ha parlato degli Anasazi, che praticavano cannibalismo, lui è mitissimo, con abitudini alimentari assolutamente nella norma, ma sarà per sempre "Il cannibale"). Allo stesso modo do soprannomi a luoghi o situazioni o oggetti ( ad esempio non esiste il navigatore satellitare, ma San Navigatore degli Spersi). Come Adamsberg ho bisogno di muovermi, camminare o correre per pensare. In questi giorni di convalescenza per la bronchite la corsa mi è ancora vietata e non riesco a scrivere...
Curiosamente, Adamsberg è l'esatto opposto dell'altro mio indagatore preferito, Sherlock Holmes, a cui assomiglio assai meno, se non per la stessa attitudine a sopportare la noia (che si misura in nanosecondi).

È il personaggio a cui ho rubato il nome, appare nella saga di Earthsea (o Terramare) della mia amata Ursula Le Guin.
Sembra una comune donna di campagna, Tenar. Cura le capre e le galline (le capre a me mancano, ma le ha lo zio, vale lo stesso?), fa le frittelle (mi vengono meglio le torte), conduce una vita del tutto normale. Semplice, però, non vuol dire banale. Tenar da ragazza è stata sacerdotessa delle Tenebre. Sa guardare negli occhi draghi e principi e ha per marito l'ex arcimago.
Forse Tenar, più che il personaggio che sono, è quello che vorrei essere. La promessa di un equilibrio non ancora completamente raggiunto. Una via che comunque ho iniziato a percorrere con la scelta di una vita in campagna che non è abdicare ai miei interessi culturali, ma la scelta consapevole di avere un cuore geografico in cui mettere radici. Un osservare il mondo dalla periferia, ma con sguardo attento a vedere i chiaroscuri. 
E di certo ogni tanto i draghi mi capita di contrarli. E il Nik è quantomeno un arcimago.

E voi in quali personaggi letterari vi riconoscete?

12 commenti:

  1. Credo che Oscar sia davvero nell'immaginario di tante ragazze.
    Io? Sinceramente non mi riconosco in nessuno dei personaggi letterari... non saprei rispondere. Ma quando ero più piccolo mi ero "innamorato" di Mighty Max dell'omonimo cartoon XD

    Moz-

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    1. Non conosco Mighty Max... Lady Oscar ha sicuramente plasmato un immaginario. Io però non volevo essere Lady Oscar, lo ero già e il suo destino non è che mi rassicurasse molto...

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  2. Rimanendo nell'ambito dei personaggi dei fumetti, con Lady Oscar sfondi una porta aperta, anzi spalancata! Da ragazza correvo a casa dopo il liceo per ammirare il personaggio di Lady Oscar che per me incarnava l'essere perfetto, cioè il mito dell'androgino. Poi già all'epoca ero persa dietro alla Rivoluzione Francese, smarrimento che perdura tuttora. Un altro personaggio che mi è rimasto nel cuore è capitan Harlock, fascinoso e misteriosissimo, e il suo strano rapporto di amore-odio a distanza con la regina del pianeta tutto al femminile. Siccome questo cartone era durato poco, avevo provato persino ad inventarmi un seguito. Quindi, riassumendo: Lady Oscar, l'androgino e la Rivoluzione; capitan Harlock, libertà e amore tormentato. :-) Non è che mi riconoscessi, ma per me erano dei modelli.

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    1. Harlock piaceva molto anche a me! Non ho mai visto Oscar come androgino, anzi, la poveretta si innamora dell'amante della regina perché in fondo, almeno fino a un certo punto della storia, vorrebbe essere come lei, vuota, bella e desiderata.
      Invece di sicuro il mio amore per la storia lo devo anche a Lady Oscar e a Salgari, come dicevo sul tuo blog. Tra l'altro dal punto di vista degli eventi Lady Oscar è impeccabile (poi crolla sulle ricostruzioni di Parigi, c'è una puntata del cartone in cui si vede il Sacre Coeur, che è di inizi novecento...)

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    2. Fra l'altro Lady Oscar era bellissimo come uomo e bellissima come donna, la perfezione incarnata; per quello mi ispirava come androgino. Il particolare del Sacre Coeur non lo ricordo, ora sarei molto più "scafata "sul periodo e storcerei subito il naso.

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  3. Che bell'idea di post! Un paio di cose: tu sei molto più carina di persona che nelle foto, hai un sorriso bellissimo e mi sembri molto femminile, non sono in vena di complimenti eh, questa è la mia opinione dopo averti incontrata e questo tuo post mi dà lo spunto per dirtelo. Mi somiglia molto Hermione Granger, brava negli studi, ma solidale coi compagni, un po' imbranata in amore. Sicuramente ce ne saranno altre, ma devo pensarci un po'. Bacione Sandra

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    1. Ti ringrazio. Da tempo, per fortuna, sono venuta a patti con me stessa. E sempre per fortuna la natura mi ha indirizzata verso la corsa di resistenza e non, che so io, verso la lotta greco romana (cosa che avrebbe definitivamente ucciso la mia femminilità). Hermione mi è sempre stata simpatica, ma io non ho mai avuto la sua precisione, a scuola andavo bene, ma non è che proprio mi ammazzassi sui libri...

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  6. Anche io sono una fan di Lady Oscar, e l'anno scorso mi sono rivista tutta la serie!

    Io sono fan di un manga/anime che si chiama One Piece, e che ho iniziato a vedere un anno fa in streaming (siamo alla puntata 640) perché mio cugino quattordicenne ed un paio di miei amici adulti fan di questo cartone mi dicevano che una delle protagoniste sembrava il mio alter-ego. Nicorobin è un’archeologa mia coetanea con i capelli neri, la frangetta, alta e magra. Vive praticamente con un libro in mano e cresce nella solitudine più nera, convinta di essere preda di una maledizione… Anche quando è in mezzo alla gente non perde mai l’occasione per leggere e studiare. Certo, io non sono ricercata dal governo mondiale, ma devo dire che mi ci vedo abbastanza!


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    1. Anche io sono archeologa! Spero però che la sensazione di maledizione sia solo passeggera!

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    2. è già passata, fortunatamente. Ma nell'adolescenza era incombente ;)

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