venerdì 7 agosto 2015

Sogni di caffè – racconto breve

   Da bambino sognavo di attaccarmi alle nubi e viaggiare. Oltre alle piantagioni, alle colline, ai villaggi, alle sparatorie. Viaggiare fino al mare. Poi diventare goccia, cadere come pioggia, farmi adottare da un’onda. Addormentarmi su tutte le spiagge del mondo, l’Australia, l’Europa, la Statua della Libertà.
Ma mio nonno ha strappato la collina al dio giaguaro, ha dato il suo dolore a queste piante e ci ha legati alle terra.
Ora impasto la terra col sudore, col sangue la corteccia. Spargo tosse sulle foglie, raccolgo morte con le dita, raccolgo vita con le dita.
Della tosse di mio nonno, della tosse di mio padre, della mia tosse, rimane questa bacca rossa sul palmo della mano.
Sarà peso sulle mie spalle, scendendo verso il paese. Sarà il sorriso sul volto dei coyotes. Sarà fumo sopra la fabbrica, sopra la città a creare altra tosse, a portare altra morte. Sarà peso in una stiva sopra il mare. Sarà scuro come terra, in acqua dentro in una tazza. Sarà una macchia sui denti bianchi di una donna bella, che beve e aspetta sotto la Statua della Libertà.

        Da bambino volevo attaccarmi alle nubi e fuggire, ma mio nonno mi ha legato alla terra. 

Questa bacca rossa la stringo forte nella mia mano perché i sogni penetrino fin dentro il chicco e non lo lascino più. Li porterà dove io non posso andare, oltre alle terre, sopra ogni mare. Li berrà una donna bella di un paese straniero, li chiamerà aroma, io sarò tra suoi sogni, una notte soltanto.


Racconto originariamente apparso sulla rivista "Arabica fenice", n°1 "Caffè e Libertà"

NOTA: nelle colline messicane, gli intermediari tra i coltivatori e le multinazionali del caffè sono chiamati "coyotes".

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Che, nonostante le mie pessimi doti di promoter, oggi siano entrambi tra i più venduti della collana (8° e 10° posto su 81) è un piccolo grande miracolo di cui, come sempre, ringrazio lo staff di Delos.

4 commenti:

  1. Complimenti per il racconto e i piazzamenti dei tuoi racconti in Delos che, sicuramente ha i suoi meriti, ma non sminuire i tuoi. Un bacione e ci si rilegge prima di quanto sembri, il tempo in vacanza ahimè, vola. Sandra

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  2. Bello.

    Se dovessi dire in dettaglio le ragioni per cui mi ha colpito ci starei un pomeriggio a scriverci su. La brevita' che si sposa perfettamente con lo spessore lirico del linguaggio, i riferimenti ad un passato "mitologico" e quelli ad un contemporaneo fin troppo realistico in perfetto equilibrio tra loro, una geografia dei luoghi talmente ampia da risultare estraniante; ma anche le immagini vivide (mi ha davvero fatto sognare quella espressione "farmi adottare da un’onda" - non dondolare o cullare o simile, ma "adottare").

    Gia' da tempo avrei voluto leggere qualcosa di tuo. Sapere che c'e' un formato digitale mi facilita parecchio la cosa. :)

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