venerdì 12 febbraio 2016

Assaggia il saggio!


Di essere una bestia strana lo so da tempo. Fortunatamente faccio branco con altre bestie strane. 
Di solito le altre bestie strane e rare con cui faccio branco sono altri lettori. Tuttavia a volte mi sento anche all'interno di quel branco di una tipologia sbagliata. Una zebra tutta bianca.
Capita anzi che la sensazione sia quella di essere, che so, sorpresa a spolpare una costina di maiale a un buffet vegano.
Il fatto è che io sono onnivora (anche) a livello di letture.
Non conto le pagine di ciò che leggo in un mese, ma credo che solo metà delle mie letture sia costituita da narrativa. Il resto si divide in parti variabili tra fumetti, articoli e saggistica.

Ecco, la saggistica.
Non potrei vivere senza narrativa, ma neppure senza saggistica.
Sono una letterata che legge saggistica, per lo più scientifica. Io e mio marito leggiamo Le Scienze e spesso prendiamo anche il libro opzionale allegato. Così può capitare che un mese si legga di dinosauri, il mese dopo dei modi di rilevare pianeti simili alla terra (a dire il vero noiosissimo), il mese dopo ancora su come insegnare scienze ai bambini. Inoltre io amo anche la storia e, in modo meno sistematico, l'antropologia culturale. L'immagine che vedete sopra è di un consigliatissimo saggio sull'antropofagia nel medioevo europeo. Un libro solido e ben documentato, ma scorrevole, piacevole a dispetto dell'argomento. Alla fine non potrete più pensare a Riccardo cuor di leone nello stesso modo, rivalutando non poco il bistrattato principe Giovanni!
Eppure la saggistica, esclusi i libri per universitari, vende pochissimo, persino meno della narrativa, il che è tutto dire.
E allora ecco

4 MOTIVI PER ASSAGGIARE IL SAGGIO

Un altro livello di comprensione del mondo
È il più banale dei motivi, il più scontato. Però il saggio aiuta a capire il mondo, ad approfondire un interesse, ad avere una visione più chiara e profonda di un dato argomento.
Spesso a frenarci è la paura di una lettura troppo approfondita e noiosa. Vecchi ricordi di scuola con pagine e pagine da studiare riemergono. Però, salvo rare eccezioni (ciao, saggio sugli esopianeti), la saggistica contemporanea è molto più agile. Il buon divulgatore sa che deve esporre le sue argomentazioni in modo comprensibile e, se possibile, stuzzicanti. Il cattivo divulgatore di solito neppure arriva in libreria. Quindi la paura del mattone insopportabile non è del tutto ingiustificata, ma va almeno ridimensionata.

La saggistica spesso permette una lettura più sincopata
Odio dover interrompere la lettura di un capitolo appassionante, magari con il protagonista in pericolo di vita. La saggistica, invece, si presta molto di più a una lettura frammentata, con pause e interruzioni. Di solito i capitoli sono suddivisi in paragrafi di lunghezza non eccessiva. E raramente alla fine di un saggio si scopre chi è l'assassino.
Io amo leggere saggistica di giorno e narrativa di sera. Di sera ho più tempo, di giorno, invece leggo o mentre pranzo o mentre cucino, nelle pause di preparazione. La saggistica si presta moltissimo a queste piccole pause, per una lettura interessante e senza ansia.

Uno spunto per la narrativa
Salvo casi particolari, non compro un saggio per documentarmi su ciò che voglio scrivere. Leggo un saggio o un articolo che mi interessa e mi viene in mente un racconto. Sono tantissimi i miei racconti nati perché mi sono imbattuta in qualcosa di interessante. Ne beneficia maggiormente la mia produzione di apocrifi sherlockiani, ma solo perché le innovazioni scientifiche di fine XIX secolo mi affascinano e quindi cerco maggiormente saggi e articoli su quegli argomenti. Voi potreste trovare spunti dalla sociologia, dalla psicologia o da qualsiasi altra cosa vi appassioni.

Effetti inaspettati di una conoscenza approfondita
La nostra vita è fatta di connessioni. Ed è incredibile quante connessioni crei un buon saggio. Si approfondisce un argomento che ci piace. Poi, magari, per caso incontriamo al bar, in coda, a casa di amici qualcuno con la stessa passione. Non c'è nulla come discutere di un argomento tecnico e poco noto per saltare convenzioni sociali e convenevoli. Un appassionato di meteoriti tratterà un altro appassionato di meteoriti incontrato per caso come un fratello da lungo tempo lontano. Ho visto nascere amicizie profonde, ma anche amori così.
Un buon saggio cambia la vita!

Voi leggete saggistica? Cosa ne pensate?

20 commenti:

  1. Io leggo di più narrativa, ma non mi dispiace qualche bel saggio, ogni tanto. Se non fosse così, in effetti, non penso che girerei per blog. Sia che sia divulgativo/scientifico che letterario, o semplicemente autobiografico, ogni blog a mio avviso può essere visto come una specie di saggio, anche se in continua evoluzione e pubblicato "a puntate" disordinate.

    Lasciando perdere questa similitudine, comunque, mi piace leggere sia giornali a carattere divulgativo che saggi veri e propri, seppur non siano tanti. Mi piacciono in particolare quelli scientifici o, anche se non disdegno manuali di scrittura, testi a carattere "sociale" e saggi a tema musicale :) .

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    1. Non sono del tutto d'accordo col fatto che i blog siano saggistica. Un buon saggio dovrebbe basarsi su studi fatti in maniera rigorosa e avere un apparato di note, rimandi ad altri studi verificabili e una bibliografia. Non sono molti gli articoli sui blog che rispondono a questi requisiti. Questo non vuol dire che non siano interessanti (se non avrei un blog), però non li classificherei nella stessa categoria.
      Per il resto concordo al 100%

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    2. Si, concordo. In effetti mi sono spiegato un po' maluccio: non dico che i blog siano saggi on-line, tranne rare eccezioni, ma semplicemente che ci sono alcune caratteristiche li accomunano :) .

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  2. Quanto sono d'accordo! Non so quante scoperte ho fatto leggendo saggistica, in particolare osando argomenti improbabili che si sono poi rivelati sugosissimi.

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  3. Per me è un'abitudine immutata da anni di leggere sempre in contemporanea un'opera di saggistica e una di narrativa. Si completano a vicenda. Semplificando molto, anzi moltissimo, si può dire che la saggistica ti dia il nutrimento intellettuale e la narrativa quello emozionale.

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    1. Sì, la vedo come una questione di nutrimento e, quindi, di necessità

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  4. Non la leggo e mi sento in forte difetto per questo.
    Sandra

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    1. Allora non posso che consigliarti di dare un'occhiata anche al reparto saggi, in libreria. Ce ne sono di davvero piacevoli, assolutamente non impegnativi.

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  5. La mia quota di saggi è pari a zero! O_o
    Però ne riconosco l'importanza, soprattutto nella fondamentale documentazione che essi garantiscono durante la stesura di una storia che richieda particolari conoscenze. Ve ne sento parlare spesso e ho intenzione di sondare il terreno! Del resto, negli ultimi tempi, mi sono data a letture cui mai avrei pensato di potere rivolgere la mia attenzione.
    E, a proposito, il tuo ultimo racconto è molto bello: credo che farò amicizia con il tuo Sherlock Holmes, anzi con il fido Watson (mi è piaciuta molto l'idea della storia raccontata dal suo punto di vista).
    Lì, dev'esserti per forza servito qualche saggio di entomologia per conoscere tutti quei particolari su certi comportamenti anomali di taluni insetti.

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    1. Felice che il racconto ti sia piaciuto!
      È servito più di un saggio, in effetti, alcuni me li ha tradotti mio marito, perché il mio inglese scientifico lascia a desiderare. Però l'idea del racconto mi è venuta dopo aver letto un prima articolo. I saggi non servono solo per la documentazione, sono anche fantastici spunti e sblocca idee!
      PS: quegli insetti mi inquietano un sacco.

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  6. Sono colpevole, lo ammetto, di non amare o anche solo conoscere molto la saggistica.
    Oltre alla scrittura ho altri interessi, certo, ma proprio per paura di incappare in una lettura noiosa mi sono sempre tenuta alla larga dalla saggistica. Tuttavia ci sono molti argomenti che vorrei approfondire e questo tuo post mi ha spronata a provare a leggere qualche saggio!
    Grazie per aprire i nostri orizzonti di accaniti lettori di narrativa xD

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    1. Perché non iniziare da riviste specializzate, con articoli non troppo lunghi?

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  7. Ammetto di non leggere saggistica, credevo che il libro di Roberto Saviano zerozerozero rientrasse nella saggistica invece mi hanno detto che rientra nella narrativa. Comunque ogni tanto leggo articoli molto interessanti su Focus. Mi piacciono molto.

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    1. Gli articoli di approfondimento seri rientrano a pieno titolo nella saggistica, penso.

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  8. A me i saggi piacciono molto, specialmente se storici e scientifici. Ne leggo, anche se non così spesso come dovrei.
    Alcuni me li tengo per quando dovrò studiare la documentazione per una storia, così da non dimenticarmi tutto nel frattempo.

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    1. Sì, io metto da parte quello che penso mi potrà servire per un racconto o un romanzo, se no nomi e date chi se li ricorda più?

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  9. Ho iniziato a leggere saggistica soprattutto negli ultimi anni, per avere una visione più ampia su determinati argomenti che ho deciso di inserire nelle mie storie.
    Sono una persona curiosa di natura che ama apprendere tanto e alla svelta, quindi i saggi fanno senz'altro al caso mio.
    Non mi piacciono tutti. Dipende molto dal modo in cui sono presentati gli argomenti. Se informazioni sono corredate di aneddoti e vanno oltre lo sterile elenco di date e luoghi, allora è amore a prima vista.
    Il saggio più bello che mi è capitato di leggere è "Assassini dell'umanità. La patologia mentale del tiranno", di Nivoli.
    Mi è piaciuto molto anche "Vita e costumi a bordo dei grandi velieri", di Hayet, anche se è molto più vicino a una raccolta di memorie che a un saggio propriamente detto.

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    1. Conosco il saggio di Nivoli, davvero interessante!
      Per il resto credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

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  10. Con me sfondi una porta aperta, perché leggo saggistica da... sempre. Mi piace conoscere, è un istinto atavico. E poi tutto entra in circolo e si fonde con la narrativa: il mondo è fatto di storie in fondo :)

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